
A chi tocca pagare l'IMU? - www.greenstyle.it
È una fra le tasse più odiate dai cittadini ma che, comunque, va pagata. Parliamo dell’IMU, la tassa sull’immobile. Ma vale anche per la seconda casa?
C’è un chiarimento che è stato fatto dalla Corte di Cassazione a quale bisogna fare riferimento e che tutti dobbiamo conoscere e sapere. È necessario, quanto obbligatorio pagarlo anche sulla seconda casa? Cerchiamo di capire meglio.
L’esenzione IMU sulla seconda casa c’è, ma a determinate condizioni, a partire dal fatto se essa è, o meno, un’abitazione principale per qualcuno del nucleo familiare.
IMU: chi e come pagarlo?
Una delle domande che ci si è sempre posti e, alla quale, non è sempre stato possibile dare una risposta è: ma l’IMU sulla seconda casa si paga oppure no? All’inizio sembrava essere una domanda quasi ovvi: essendo anch’essa un’abitazione, andava pagata. Ma a quanto pare ci sono delle determinate condizioni che permettono di essere esenti da questo tipo di pagamento.
A fare chiarezza è stata una sentenza della Corte di Cassazione, che ha modificato alcuni aspetti interpretativi sulla residenza e la dimora abituale ai fini dell’esenzione dall’Imposta Municipale Unica. Vediamo insieme quali sono queste modifiche. In passato, la legge aveva richiesto che l’intero nucleo familiare del proprietario risultasse residente e dimorante nello stesso immobile per poter ottenere l’esenzione dall’IMU.
Se per esempio, il marito aveva residenza in una casa e la moglie in un’altra, si doveva pagare l’IMU solo su una delle due abitazioni e non su entrambe. Una sentenza della Corte di Cassazione di quest’anno ha specificato alcuni aspetti. L’esenzione IMU per l’abitazione principale spetta al proprietario anche nel caso in cui solo lui risieda nell’immobile, senza che sia necessario il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare.
Una sentenza specifica il tutto
Questo specifica che, all’interno dello stesso nucleo familiare ci possono essere anche più abitazioni principali. Di conseguenza, è sufficiente che il proprietario abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’immobile per ottenere l’esenzione IMU e, dall’altro lato, non è più richiesto che l’intera famiglia coabiti all’interno della stessa casa.

Con questa sentenza, sono stati osservati anche diversi vantaggi per il contribuente, come ad esempio una maggiore flessibilità nella gestione delle questioni familiari, ma anche la riduzione di eventuali contenziosi con il Comune di residenza e, in ultimo ma non meno importante degli altri, una maggiore chiarezza dal punto di vista giuridico.
Una situazione che, entrando nello specifico e parlandone anche con esperti del settore, può aiutare tante famiglie che si trovano davanti a questo problema e non sanno come va risolto.