La matematica spiega come viaggiara a 140 orari sia inutile - greenstyle.it
Guidare a 140 km/h in autostrada non ha davvero senso in termini di risparmio di tempi e consumi: il perché lo dimostra la matematica.
Nel dibattito eterno tra chi vuole “andare un po’ più veloce” e chi preferisce restare nei limiti, spunta una voce inaspettata, quella della matematica. Perché sì, anche la scienza dei numeri può dire la sua quando si parla di velocità, tempo e sicurezza.
In Italia, come in gran parte d’Europa, il limite massimo di velocità in autostrada è fissato a 130 km/h, con alcune eccezioni che possono salire a 150 su tratti particolarmente sicuri e controllati. Tuttavia, c’è sempre chi ritiene quei 10 o 20 chilometri orari in più come un vantaggio decisivo per arrivare prima. Peccato che non sia affatto così.
La velocità da tenere in autostrada secondo la matematica
A dimostrarlo, infatti, ci ha pensato José Ángel Murcia, un matematico che ha applicato logica e numeri al mito del “viaggiare più veloce per risparmiare tempo”. E i risultati sono chiari, quasi imbarazzanti per chi crede che correre un po’ di più faccia davvero la differenza. Viaggiare a 140 km/h, spiega Murcia, non offre alcun vantaggio significativo rispetto al mantenere i 130 km/h. Anzi, a conti fatti, i benefici si misurano in manciate di minuti, mentre i rischi e i consumi schizzano alle stelle.
La dimostrazione è semplice. In un tragitto di 100 chilometri, percorrendolo a 130 km/h, servono circa 46 minuti per arrivare a destinazione. Spingendo l’acceleratore fino a 140, invece, si risparmiano appena tre minuti. Tre semplici innocui minuti che non cambiano la vita. Un tempo irrisorio, soprattutto se si considera che spesso una semplice coda, un rallentamento o un’area di servizio annullano completamente quel piccolo “vantaggio”. Eppure, molti automobilisti si convincono che correre un po’ di più equivalga a essere più efficienti. La matematica, invece, dice esattamente il contrario.

Murcia spiega che l’effettiva efficienza della velocità diminuisce quanto più si tenta di incrementarla oltre certi parametri ottimali. In altre parole, più si accelera, meno il guadagno di tempo cresce in modo proporzionale. Al contrario, i rischi — per sé e per gli altri — aumentano in maniera esponenziale. Basti pensare che a 140 km/h la distanza di arresto cresce sensibilmente, così come il margine di errore. Basta un attimo di distrazione in più, una folata di vento, una ruota che perde aderenza, e le conseguenze possono essere gravissime.
E non finisce qui. L’aumento di velocità si traduce anche in un consumo maggiore di carburante. Viaggiare a 140 km/h rispetto a 130 fa crescere notevolmente la resistenza dell’aria e, di conseguenza, il motore deve lavorare di più. Il risultato? Si spende di più, si inquina di più e si guadagna, nel migliore dei casi, qualche minuto.
Senza ombra di dubbio, la matematica di Murcia è una lezione di buon senso. Perché, alla fine, viaggiare a 130 km/h non solo è più sicuro e rispettoso delle regole, ma è anche la scelta più intelligente. Andare più forte può dare l’illusione di risparmiare tempo, ma è un inganno: il tempo guadagnato è minimo, mentre i rischi e i costi aumentano. La matematica non mente — e nemmeno il cronometro.
