Greenstyle Sostenibilità Consumi Gas e luce: stop a maggior tutela, da giugno solo mercato libero

Gas e luce: stop a maggior tutela, da giugno solo mercato libero

Il Ddl sulla Concorrenza eliminerà le tariffe di luce e gas protette, obbligando i consumatori a scegliere un operatore del mercato libero.

Gas e luce: stop a maggior tutela, da giugno solo mercato libero

Fonte immagine: Photl

L’ultima bozza del Ddl sulla Concorrenza allo studio del Governo Renzi contiene una notizia buona e una cattiva per i consumatori italiani. La grossa novità che non piacerà a molti riguarda l’imminente eliminazione dei servizi di maggior tutela del gas e dell’energia elettrica, previsti dal dlgs n.164 del 2000.

Il regime di maggior tutela per le forniture di gas andrà in pensione il 30 giugno del 2015, quello per l’elettricità non sarà più in vigore dal 30 giugno del 2016. Fatta eccezione per le imprese che dovranno sottoscrivere un nuovo contratto per la fornitura di elettricità già entro il 30 giugno del 2015, nel caso siano composte da meno di 50 dipendenti e presentino un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di euro.

L’abolizione della norma sul servizio di maggior tutela di fatto obbligherà i consumatori a rinunciare alle tariffe protette di luce e gas scegliendo un’offerta del mercato libero.

La buona notizia è che questo passaggio obbligato potrebbe favorire un abbassamento dei costi delle bollette. Il condizionale è d’obbligo e si basa sui dati provenienti dagli altri Paesi europei in cui c’è già una maggiore liberalizzazione. Secondo un’analisi curata da IBL, in collaborazione con Assogas, gli Stati in cui non esistono tariffe protette hanno i costi dell’energia più bassi e il tasso di switching maggiore. In Italia solo il 4,5% dei consumatori cambia periodicamente il fornitore orientandosi verso l’offerta più conveniente del momento.

La bolletta del gas meno cara in Europa è quella dei britannici che pagano 5,62 centesimi di euro per kilowattora equivalente a fronte dei 9,09 centesimi di euro sborsati da noi italiani. Nel Regno Unito il tasso di switching supera il 10%. La Danimarca, che meno ha favorito la concorrenza, ha invece uno switching basso e le tariffe più alte: 11,28 centesimi per kilowattora.

Sulla base di questi dati gli analisti stimano che l’eliminazione del servizio di maggior tutela porterà un risparmio medio di 12 euro al mese per gli italiani. La bolletta più bassa non verrà però da sé. I consumatori dovranno riuscire a orientarsi nel mare di offerte dei vari operatori energetici, scovando le tariffe più convenienti e imparando a distinguere la pubblicità ingannevole e i risparmi fittizi.

In aiuto dei consumatori arriva il servizio Trova Offerte messo a disposizione dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico sul suo portale. Inserendo il CAP del proprio comune di residenza e i dati sui consumi annuali di gas ed elettricità, il motore di ricerca dell’AEEGSI fornirà una lista delle offerte più convenienti.

I gestori energetici, tuttavia, al momento non sono obbligati a fornire all’AEEGSI l’elenco completo delle loro tariffe. Questo strumento, dunque, potrebbe non restituire al cittadino l’opzione che permette di conseguire il risparmio maggiore sulla bolletta energetica.

D’altro canto, il timore di perdere i clienti potrebbe spingere i vari fornitori a una maggiore trasparenza e a prezzi più “onesti”, come già sta accadendo da tempo per i consumatori che si avvalgono delle tariffe del mercato libero. Una famiglia di 5 persone può già risparmiare fino a 300 euro all’anno sottoscrivendo l’offerta più conveniente.

L’Authority, ad ogni modo, continuerà a vigilare sui prezzi monitorando gli effetti della cancellazione delle tariffe protette. L’AEEGSI inoltre, si è impegnata a impedire il passaggio dei clienti morosi al mercato libero.

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