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Che cos’è il fenomeno dell’erosione

Col termine erosione, si fa riferimento ad una rimozione del materiale superficiale dalla crosta terrestre. Di solito parliamo di roccia e terreno, che sono poi trasportati lontano dal punto di origine da agenti naturali come acqua o vento. Il rovescio della medaglia si chiama deposizione, che avviene quando il materiale eroso viene rilasciato in un altro luogo, sedimentandosi.

Che cos’è il fenomeno dell’erosione

Fonte immagine: Pixabay

Il fenomeno che definiamo erosione è un processo geologico in cui i materiali terrosi, come suolo, rocce, sedimenti, vengono erosi e trasportati lontano dal luogo di origine. Di fatti, a determinarlo sono forze naturali come vento o acqua. Ma volte il procedimento è accelerato dagli impatti umani sul territorio.

Se infatti si considera naturale il Gran Canyon, scavato dal fiume Colorado nei secoli, o anche l’erosione glaciale che ha riguardato il Parco di Yosemite, lo stesso non si può dire per altre condizioni. Il disboscamento praticato dall’uomo è infatti una delle cause di questo fenomeno, come anche i cambiamenti climatici.

L’erosione del suolo riduce la quantità e la qualità degli ecosistemi del suolo e dei seminativi, ossia dei terreni che possono essere adoperati per coltivare. Ma varia anche in modo sensibile la morfologia del territorio. Di fatti, il negativo della fotografia ha un nome specifico ed è deposizione.

In questo caso parliamo della sedimentazione dei materiali erosi presso un altro luogo, dove sono appunto deposti da vento o acqua, alterando le aree colpite. Tali sedimenti possono essere trasportati sotto forma di ciottoli, sabbia e fango oppure come sali disciolti in acqua.

Fenomeno dell’erosione: non ne esiste solo un tipo

Di erosione non esiste un solo tipo, ma soprattutto, come accennato, non esistono solo cause naturali che determinano questo fenomeno. L’erosione idrica e quella glaciale, responsabili della formazione del Grand Canyon e della morfologia del Parco nazionale di Yosemite, sono alcune delle tipologie da considerare. Ma vediamo le principali.

Erosione idrica

L’acqua è forse il più importante agente erosivo naturale e la famosa erosione della costa è l’esempio lampante di quanto il mare possa modificare l’aspetto della roccia e del suolo. L’erosione da parte delle onde marine deriva da pressione idraulica, dall’impatto delle onde che colpiscono la riva e dall’abrasione di sabbia e ciottoli mossi dall’acqua.

L’impatto delle onde e l’abrasione da parte dei minerali, è peggiorato dalla presenza eventuale di costruzioni umane, come i frangiflutti. Di contro, il trasporto dei materiali erosi dalle onde, porta alla formazione delle cosiddette spiagge di barriera, nate dai sedimenti depositati in altro luogo rispetto a quello di origine.

Erosione glaciale

Se parliamo di erosione glaciale, facciamo riferimento ad un altro fenomeno erosivo, che identifica due scenari tra loro differenti. Il primo è l’abrasione dei materiali superficiali, mentre il ghiaccio macina il terreno e gran parte dell’azione abrasiva è attribuibile ai detriti incastonati nel ghiaccio lungo la sua base.

Il secondo è dato dall’estrazione o dallo strappo della roccia dal letto del ghiacciaio. Il materiale eroso viene trasportato fino al suo deposito o fino allo scioglimento del ghiacciaio.

Erosione eolica

In alcuni tratti aridi e desertici del pianeta, come quelli del Nord America, il vento ha un effetto importante nel causare l’erosione delle rocce non tenute insieme e protette dalla vegetazione. I processi eolici trasportano infatti polvere, sabbia e cenere da un luogo all’altro del pianeta.

A volte il vento può spingere la sabbia fino a formare dune incredibili, come quelle nel deserto del Gobi, in Cina, in grado di raggiungere i 400 metri di altezza. Ma vento è responsabile delle strutture erose che danno il nome al Parco nazionale degli Arches, nello stato americano dello Utah.

Il ruolo delle attività umane sul fenomeno erosivo

L’erosione è un processo naturale, come visto, ma l’attività umana può accelerarlo, a causa di attività che possono alterare la morfologia di un’area specifica. Di certo il disboscamento è alla base dei processi erosivi del suolo. Di fatto, alberi e piante, oltre a rilasciare ossigeno e trattenere CO2, mantengono anche il terreno in posizione.

Ma quando l’uomo abbatte le foreste o ara il terreno per l’agricoltura, il suolo diventa più vulnerabile al dilavamento o all’azione del vento. Le frane diventano più comuni e l’acqua scorre sul terreno esposto invece di penetrarvi, causando inondazioni.

Il riscaldamento globale, alla base del cambiamento climatico, è un altro fattore che sta accelerando i processi di erosione. Il cambiamento climatico è infatti collegato a tempeste più frequenti e violente. Le mareggiate che seguono uragani e tifoni possono erodere chilometri di costa e di habitat costieri.

L’aumento della temperatura globale sta anche sciogliendo rapidamente i ghiacciai. La forma più lenta e massiccia di erosione glaciale viene soppiantata dall’impatto cumulativo dell’erosione di ruscelli, burroni e valli. E i ghiacciai in rapido scioglimento stanno contribuendo all’innalzamento del livello del mare.

L’innalzamento del mare erode le spiagge più rapidamente, come possiamo immaginare senza troppe discussioni e il ciclo prosegue in negativo. Per questo il contenimento dei fenomeni erosivi è importante, ma va in pari con una limitazione delle attività umane che possano influire su questi processi in peggio.

 

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