La forza delle marche del distributore e le grandi aziende alimentari(www.greenstyle.it)
Come ogni anno, Altroconsumo ha pubblicato la sua attesa classifica sui supermercati più convenienti che ci sono in Italia.
L’indagine, giunta alla sua 35esima edizione, ha preso in esame un campione di circa 1.140 punti vendita tra supermercati, ipermercati e discount, coprendo 65 città italiane e analizzando oltre 1,4 milioni di prezzi riferiti a 126 categorie di prodotti, tra alimentari, cura della casa e persona e prodotti per animali.
L’analisi di Altroconsumo rivela che scegliere l’insegna giusta può far risparmiare fino al 35% all’anno sulla spesa complessiva. Per quanto riguarda gli ipermercati e supermercati, la vetta della classifica è occupata da Famila Superstore, seguito da Bennet e Carrefour. Tra i discount, invece, i più economici risultano essere In’s e Lidl, con quest’ultimo che quest’anno conquista la prima posizione nella categoria “spesa con prodotti più economici”.
Una famiglia tipo con due figli, che spende mediamente 9.128 euro all’anno, può arrivare a risparmiare fino a 3.400 euro scegliendo il discount più vantaggioso, mentre un single può risparmiare fino a 2.100 euro con una spesa media annuale di 5.548 euro.
La convenienza varia sensibilmente in base al tipo di prodotti scelti: chi opta per una spesa mista, che include prodotti di marca, a marchio dell’insegna e prodotti economici, troverà in Famila Superstore la catena più vantaggiosa, seguita da Conad e Pam. In questa categoria, la classifica mostra al fondo Carrefour Market e Bennet.
Chi predilige invece esclusivamente prodotti di marca, troverà nell’insegna Bennet la più economica, scalzando Esselunga, che invece era prima nel 2023. Altroconsumo sottolinea che, per la spesa di marca, le differenze di prezzo tra le varie catene sono minime, con Carrefour Market che presenta prezzi mediamente più alti del 9% rispetto a Bennet.
Significativo è il dato sulla spesa a marchio dell’insegna, settore in cui a sorpresa quest’anno Carrefour si posiziona al primo posto tra i supermercati più economici, migliorando notevolmente rispetto alla sesta posizione del 2023. Al contrario, Bennet, pur essendo leader per i prodotti di marca, si posiziona all’ultimo posto per i prodotti a marchio proprio, con prezzi più alti del 21% rispetto a Carrefour.
Discount e risparmio: Lidl in testa
I discount si confermano la soluzione più economica per chi vuole contenere al massimo la spesa. Nel 2024, Lidl conquista la vetta della classifica dei discount più economici, scalzando In’s che aveva detenuto il primato nel 2023. Seguono Eurospin e Penny Market, quest’ultimo in fondo alla classifica con prezzi mediamente più alti del 12% rispetto al leader Lidl. I discount occupano i primi sette posti nella categoria “spesa con i prodotti più economici”, confermando la loro importanza per il contenimento della spesa, soprattutto in un contesto economico ancora segnato da inflazione e rincari.

La regione in cui la spesa risulta complessivamente più conveniente è il Trentino Alto-Adige, seguita da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Calabria e Toscana. Al contrario, la Valle d’Aosta è la regione più cara, con un costo della spesa superiore del 16% rispetto al Trentino, seguita da Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, dove i prezzi sono più alti tra il 8 e il 10%.
Queste differenze hanno un impatto significativo sul bilancio familiare: nelle regioni più ricche del Nord, la spesa pesa sul reddito familiare annuo per il 12-14%, mentre nelle regioni del Sud con redditi più bassi, l’incidenza sale al 16-17%. Quindi, nelle aree più povere del Centro-Sud si spende fino al 5% in più della propria capacità di spesa, nonostante la presenza di redditi più bassi.
A livello urbano, le città del Nord offrono maggiori possibilità di risparmio tra punti vendita diversi, con Cremona che si conferma la località più vantaggiosa, dove una famiglia può risparmiare fino al 25% scegliendo il negozio più economico. Seguono Como, Roma, Verona e Milano con risparmi intorno al 17-18%. Invece, città come Reggio Calabria, Catanzaro, Teramo, Napoli e Savona presentano margini di risparmio molto ridotti, a volte inferiori all’1%.
