Greenstyle Ambiente Animali Eolico, Lipu chiede stop agli incentivi: è strage di volatili

Eolico, Lipu chiede stop agli incentivi: è strage di volatili

Eolico sotto accusa da parte della Lipu dopo l'incidente occorso a un raro esempio di nibbio reale in corrispondenza dell'impianto di Bisaccia (Avellino).

Eolico, Lipu chiede stop agli incentivi: è strage di volatili

Stop agli incentivi all’eolico chiesto dalla Lipu. A scatenare la nuova protesta dell’associazione animalista l’incidente occorso a un raro esemplare di nibbio reale nella Provincia di Avellino, la cui ala è stata per la quasi totalità tranciata da una pala eolica.

La Lipu chiede che venga immediatamente soppresso il sistema delle aste e che venga regolamentato in maniera stringente il sistema di autorizzazioni per la costruzioni di impianti eolici. Lo sviluppo dissennato del settore ha portato notevoli danni all’ambiente secondo quanto ha affermato Claudio Celada, direttore Conservazione natura Lipu-BirdLife Italia:

Lo ripetiamo da anni: lo sviluppo del settore eolico è avvenuto con modalità distorte che hanno causato scempi di territorio e danni alla natura, dalla Puglia al Molise, da Campania e Basilicata fino alla Calabria e alle Isole.

Tali impianti, spesso sovradimensionati rispetto alla reale sostenibilità ambientale, sono stati sorretti con incentivi generosi e realizzati in assenza di una programmazione seria, che avrebbe evidenziato, in molti casi, l’inopportuna localizzazione di queste pale, che andavano realizzate solo in aree già degradate e lontano dalle rotte migratorie e dalle zone di forte presenza degli uccelli.

Nibbio reale, Lipu
Il nibbio reale vittima dell’impianto eolico di Bisaccia, Provincia di Avellino

Non soltanto l’urto con gli impianti un grave danno per la popolazione volatile, in particolari per i migratori, ma un rapporto costi benefici che non motiverebbe l’impulso alla costruzione di nuovi impianti. Secondo Lipu gli uccelli rimarrebbero vittima non soltanto delle collisioni con le strutture, ma anche dell’alterazione delle correnti ventose e del consumo di suolo causato dai parchi eolici, che si tradurrebbe in una diminusione sconsiderata del loro territorio di caccia. Tutto questo, sottolinea l’associazione, frutterebbe al Paese appena l’1,3% del proprio fabbisogno energetico.

Servono interventi subito a tutela della fauna selvatica, a cominciare dallo stop al sistema di incentivi statali all’eolico secondo Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu. Meglio puntare, conclude Capria, sull’efficienza e il risparmio energetico:

Occorre cambiare subito le regole fermando come primo passo le aste 2014 e i suoi lucrosi incentivi di durata ventennale che finiranno per ricoprire ulteriori pezzi d’Italia di inutili pale eoliche, dirottando responsabilmente queste risorse verso efficienza, risparmio e trasporti pubblici. Settori ben più utili nella lotta ai gas serra ma anche all’economia disastrata del nostro Paese, e che comportano tangibili vantaggi sociali.

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