Greenstyle Benessere Salute Dolore ai testicoli: cause e complicanze

Dolore ai testicoli: cause e complicanze

Cosa può nascondersi dietro il dolore ai testicoli, dalla semplice infiammazione transitoria a patologie più gravi: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Dolore ai testicoli: cause e complicanze

I testicoli sono una delle zone più sensibili e delicate del corpo maschile, una parte spesso soggetta a fastidi e dolori di lieve entità, che possono colpire sia gli individui adulti sia i più giovani. Provare dolore nelle parti intime rappresenta, tuttavia, una fonte di ansia e preoccupazione sebbene si tratti prevalentemente di fastidi del tutto passeggeri, che non danno origine a conseguenze serie. Solo in alcuni casi dietro il dolore ai testicoli può nascondersi una patologia vera e propria, pertanto è indispensabile parlare con il proprio medico senza timore esponendo i sintomi e seguendo tutte le indicazioni terapeutiche del caso.

Il dolore può colpire entrambi i testicoli o presentarsi in modalità unilaterale, così come può insorgere in modo improvviso oppure iniziare con un leggero indolenzimento che gradualmente aumenta di intensità. A seconda della differente manifestazione del malessere e tenendo conto delle modalità di comparsa, è possibile formulare delle ipotesi relative alla causa scatenante del dolore.

Sintomi e cause

Medico

Come accennato precedentemente, il dolore ai testicoli può manifestarsi come una fitta acuta che lentamente decresce fino a scomparire: solitamente dietro questa sofferenza improvvisa si cela un trauma subito che generalmente non provoca conseguenze ma che espone ad alcuni rischi, soprattutto se il colpo è stato molto forte. In casi come questi è necessario escludere la presenza di un ematocele, una raccolta di sangue intorno al testicolo.

Anche una pressione eccessiva esercitata sulle parti intime o un attrito prolungato provocato ad esempio da una lunga permanenza in bicicletta, ma anche aver indossato indumenti troppo stretti a lungo, possono avere come conseguenza l’insorgere di un dolore abbastanza forte: non si tratta generalmente di situazioni allarmanti, che possono essere risolte semplicemente assumendo un antinfiammatorio o del paracetamolo oppure effettuando un impacco freddo nella zona dolente.

Le possibili cause del dolore ai testicoli possono in ogni caso essere differenti:

  • varicocele, una dilatazione delle vene che provoca un vero e proprio rigonfiamento provocando fastidio e dolore che si intensificano nel tempo;
  • torsione del testicolo che si sposta dal suo asse all’interno dello scroto;
  • ernia inguinale;
  • calcoli renali;
  • prostata infiammata;
  • orchite, vale a dire uno stato di infiammazione che colpisce un testicolo o anche entrambi;
  • epididimite, infiammazione a carico dell’epididimo spesso causata da malattie sessualmente trasmissibili;
  • infezioni alle vie urinarie o alle vie seminali;
  • balanopostite, infiammazione con evidente arrossamento che coinvolge la testa del glande e spesso anche il prepuzio;
  • linfogranuloma venereo, infezione causata da alcuni ceppi di Chlamydia trachomatis e caratterizzata da lesione cutanea che può anche essere asintomatica;
  • tumore ai testicoli.

Complicanze e accertamenti

Interpretare i vari sintomi collegati al dolore ai testicoli non è facile, tuttavia un controllo tempestivo con il medico o con l’andrologo può aiutare a evitare incurie e allontanare conseguenze anche molto spiacevoli. La torsione del testicolo, ad esempio, non rappresenta di per sé una malattia ma se avviene frequentemente rischia di compromettere la circolazione del sangue e potrebbe portare anche alla necrosi del tessuto locale, con la conseguente perdita del testicolo.

In caso di dolore che non accenna a passare è importante procedere con alcuni accertamenti, come la semplice ecografia: in questo modo è possibile individuare non solo eventuali stati infiammatori ma anche una eventuale massa fin dai suoi esordi. Una pratica altamente consigliata, infine, è l’auto-palpazione delle ghiandole testicolari e dello scroto, in modo tale da poter localizzare eventuali noduli o anomalie da sottoporre immediatamente all’attenzione del medico.

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

PFOA: cos’è, dove si trova e rischi per la salute
Salute

Il PFOA, o acido perfluoroottanoico, è un composto chimico utilizzato nella produzione di vari prodotti di consumo, in primis, i rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle ed i tessuti impermeabili. Può contaminare l’acqua, il suolo e l’aria, e comportare rischi per la salute umana – grazie anche alla capacità che ha di permanere a lungo dopo il rilascio – dovuti alla correlazione esistente tra tale sostanza e il cancro nell’uomo.