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Cycas: cura della pianta, terreno migliore e innaffiamento

La Cycas è una pianta che ricorda la palma, dalla storia davvero millenaria: ecco come si cura, il terreno migliore e le modalità di innaffiamento.

Cycas: cura della pianta, terreno migliore e innaffiamento

Fonte immagine: Lucgillet via iStock

Tra le piante ornamentali che negli ultimi anni stanno attirando le attenzioni degli appassionati di giardinaggio, la Cycas è certamente una delle più apprezzate. Poiché ricorda molte varietà della grande famiglia delle palme, questa pianta è spesso scelta come elemento decorativo da giardino, anche se non mancano gli esemplari in vaso, anche all’interno degli appartamenti. Ma quali sono le sue necessità di cura, quale terreno è il migliore per la sua crescita e, soprattutto, quali metodologie di innaffiamento occorre seguire?

Prima di decidere se coltivare la Cycas, tuttavia, è necessario chiedere un parere al proprio fornitore di botanica di fiducia: è importante vagliare, infatti, la compatibilità della pianta con il clima tipico del proprio luogo di residenza.

Cycas: cosa sapere prima di coltivarla

Cycas, foglie

Per Cycas si intende un genere di piante appartenente alla famiglia delle Cycadaceae, originario dell’Asia, dell’Africa e dell’Oceania. Si tratta di piante davvero particolari, poiché risalgono sin dalla preistoria: rimaste praticamente immutate nei millenni, vengono considerate dei veri “fossili viventi”. Oggi sono disponibili più di un centinaio di specie differenti, accumunate fra di loro da un aspetto simile alle palme.

Le Cycas si caratterizzano per un fusto importante, maestoso, praticamente privo di ramificazioni. Da quest’ultimo partono delle grandi foglie pennate, come già accennato molto simili alle palme, di intenso colore verde e dall’andamento cadente. I fiori sono invece sia maschili che femminili e si presentano alla sommità del fusto, protetti dalla spirale di foglie: sono composti da più elementi geometrici sovrapposti, dalla caratteristica forma ovale e allungata. Il frutto è invece una falsa drupa, composta da grossi semi di colore rossastro. La crescita della pianta è estremamente lenta, anche se in grado di raggiungere anche i 20 metri di altezza.

Queste piante prediligono un clima temperato, con temperature mai sotto lo zero e non superiori ai 40 gradi, dove vi sia una sufficiente irrorazione solare e una buona umidità. Poiché molto resistenti e adattabili, non necessitano di terreni particolarmente preziosi né di concimazioni frequenti, tuttavia è consigliabile optare per un terriccio morbido e altamente drenante, poiché difficilmente le Cycas si adattano ai ristagni d’acqua.

Cycas: coltivazione e annaffiatura

Cycas

La grande maggioranza di specie di Cycas possono essere facilmente coltivate sia in giardino che in vaso. In caso si scegliesse questa alternativa, soprattutto per l’esposizione all’interno della casa, difficilmente si potrà però ottenere una fioritura.

Il primo passo è quello della predisposizione proprio del vaso o del terreno d’approdo, che dovrà essere morbido, drenante ed eventualmente fertilizzato con del concime organico: quest’ultima operazione non è frequente, può avvenire anche ogni due mesi. Dopodiché, si può passare alla coltivazione vera e propria, con un avvio della pianta che può avvenire sia per seme che per pollone.

La scelta del seme non è normalmente la preferita, proprio poiché le Cycas vedono una crescita molto lenta. In ogni caso, il seme dovrà essere immerso in acqua per circa tre giorni – cambiando il liquido ogni giorno – per eliminare la parte rossastra esterna. Dopodiché dovrà essere lasciato asciugare per un paio di giorni, per poi essere adagiato sul terreno – non sotterrato – nel corso della primavera: l’apparizione dei primi germogli richiederà parecchie settimane. Più facile procedere prelevando un pollone da una pianta già esistente, per inserirlo in un composto di sabbia e torba fino all’apparizione delle radici e alla crescita di nuove foglie. Il trasferimento in dimora definitiva dovrà essere effettuato solo quando la nuova coltivazione risulterà sufficientemente resistente, con foglie già di qualche decina di centimetro di lunghezza.

L’annaffiatura è variabile e dipende dall’umidità del terreno: bisogna procedere quando quest’ultimo risulta secco, senza esagerare per non danneggiare le radici della pianta. La potatura avviene secondo le proprie necessità, a seconda della grandezza dello sviluppo della chioma, mentre il controllo dei parassiti dovrà concentrarsi soprattutto sull’eliminazione della cocciniglia.

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