Incremento delle pensioni minime per gli over 70(www.greenstyle.it)
Il bonus Giorgetti è stato ufficialmente confermato anche per il 2025, rappresentando un significativo incentivo economico.
Questa misura, fortemente voluta e ripresa dall’esperienza della riforma previdenziale del 2004, si propone di favorire la permanenza in servizio di personale esperto, offrendo un vantaggio economico immediato.
Il bonus consiste nel riconoscimento, direttamente in busta paga, della quota contributiva a carico del lavoratore – pari al 9,19% dello stipendio imponibile – che normalmente viene versata all’INPS. Grazie a questa agevolazione, invece, tale somma resta al lavoratore, comportando un aumento netto del reddito mensile poiché l’incentivo è esente da tassazione IRPEF.
La misura si rivolge ai lavoratori che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata flessibile (almeno 62 anni di età con 41 anni di contributi) e a chi possiede i requisiti per la pensione ordinaria (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). Per usufruire del bonus, è necessario presentare apposita domanda all’INPS, che si stima potranno inoltrare circa 7.000 lavoratori nel corso del 2025.
L’erogazione del beneficio sarà visibile sul cedolino stipendiale da settembre 2025 per i dipendenti del settore privato e da novembre 2025 per quelli del settore pubblico. Questa tempistica è stata definita per consentire l’adeguamento delle procedure amministrative e contabili legate alla misura.
Aspetti fiscali e impatto sulla pensione futura
Sebbene il bonus rappresenti un vantaggio immediato per il lavoratore, aumentando il reddito netto mensile, è importante sottolineare che esso comporta una conseguenza sul lungo termine: la riduzione della pensione futura. Ciò è dovuto al fatto che i contributi previdenziali riconosciuti in busta paga non incrementano il montante contributivo, ovvero il capitale su cui si basa il calcolo dell’assegno pensionistico nel sistema contributivo vigente.
In pratica, chi sceglie di beneficiare del bonus ottiene oggi un extra sull’assegno mensile, ma rinuncia a una quota della pensione che riceverà al momento del pensionamento. Questa dinamica richiede quindi una valutazione attenta da parte del lavoratore, che deve bilanciare il beneficio immediato con il potenziale calo dell’importo pensionistico futuro.

Il bonus prende il nome da Giancarlo Giorgetti, attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze, che ha contribuito a rilanciare questa iniziativa ispirata alla riforma previdenziale introdotta nel 2004 dal ministro Roberto Maroni. Quest’ultimo, esponente di spicco della Lega Nord e ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali in quegli anni, aveva promosso un incentivo simile finalizzato a stimolare la permanenza in servizio di lavoratori prossimi al pensionamento.
Giancarlo Giorgetti, con una lunga carriera politica che lo ha visto ricoprire incarichi chiave come presidente della Commissione Bilancio e ministro dello Sviluppo Economico, ha sottolineato l’importanza di questa misura per favorire la sostenibilità del sistema previdenziale, incentivando scelte flessibili e responsabili da parte dei lavoratori.
Modalità di accesso e iter per la domanda
Per accedere al bonus è necessario essere in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi sopra indicati e presentare domanda tramite il portale INPS o attraverso i consueti canali telematici e di patronato. L’INPS, ente gestore della previdenza sociale, ha stabilito che la domanda deve essere inoltrata entro i termini previsti per consentire l’erogazione a partire dalle date indicate.
L’istituto ha predisposto una procedura snella e semplificata, volta a facilitare l’accesso al beneficio e a garantire una tempestiva erogazione del bonus, evitando lungaggini burocratiche. Il personale addetto ha inoltre fornito chiarimenti su eventuali dubbi connessi ai requisiti e alle modalità di calcolo dell’incentivo.
Il bonus Giorgetti si inserisce in un quadro più ampio di strumenti previdenziali e assistenziali rivolti a sostenere i lavoratori e i pensionati in Italia. Tra queste, l’Assegno sociale rappresenta una prestazione assistenziale erogata a cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate, con requisiti di reddito e residenza ben definiti.
Per il 2025, l’importo dell’assegno sociale è pari a 538,69 euro mensili per 13 mensilità, con soglie di reddito che variano a seconda dello stato civile del beneficiario. L’assegno non è soggetto a tassazione IRPEF né può essere pignorato o sequestrato, garantendo un sostegno minimo a chi si trova in difficoltà economica.
