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Coltivazione indoor: le 3 tecniche più utilizzate

La coltivazione indoor si avvale di tre tecniche molto avanzate: ecco cosa sono la crescita a terra in serra, la coltivazione idroponica e la aeroponica.

Coltivazione indoor: le 3 tecniche più utilizzate

Fonte immagine: Nungning20 via iStock

Negli ultimi anni è certamente aumentato l’interesse per la coltivazione indoor, ovvero una metodologia per coltivar ortaggi, verdure e piante ornamentali in un ambiente chiuso. Si tratta di una disciplina spesso complessa, che si avvale altrettanto frequentemente di tecniche molto innovative, tuttavia dagli indubbi vantaggi: i vegetali risultano più rigogliosi, sani, protetti dagli inquinanti esterni e monitorati lungo tutta la fase di sviluppo. E proprio poiché avviene all’interno di un ambiente controllato, il raccolto è rarissimamente soggetto all’azione di pesticidi ed erbicidi, nonché quasi esclusivamente concimato con fertilizzanti organici e biologici. Ma quali sono le tecniche più utilizzate?

Innanzitutto, è bene sottolineare come le coltivazioni indoor avvengano normalmente su grande scala, in impianti appositi, anche se le metodologie impiegate possono essere riprodotte in piccolo anche a casa, dopo essersi dotati degli opportuni strumenti. Di norma, questo tipo di agricoltura può avvenire all’interno di serre, di una grow box – un apposito contenitore areato e microclimatizzato, per assicurare l’habitat migliore per l’ortaggio scelto – oppure tramite il ricorso ad apposite stanze chiuse. Di seguito, qualche informazione utile.

Coltivazione indoor in terra

Serra

La tecnica più conosciuta per la coltivazione indoor è, come facile intuire, quella in terra. È normalmente la scelta primaria per le serre, di piccole e grandi dimensioni, e viene scelta per garantire una crescita rigogliosa anche quando il clima non è particolarmente favorevole.

Poiché le serre lasciano filtrare la luce del sole e contemporaneamente trattengono il calore, all’interno di questi ambienti si viene a creare una temperatura più alta rispetto all’esterno, ad esempio ideale per far germogliare ortaggi e verdure fuori stagione. Ancora, un enorme vantaggio è rappresentato dall’isolamento del terriccio dall’ambiente esterno, quindi protetto dal deposito di sostanze inquinanti, particolato, polveri sottili e altre sostanze normalmente presenti nell’aria. Non ultimo, poiché si tratta sempre di un ambiente isolato, anche la presenza di insetti e parassiti si riduce sensibilmente.

Coltivazione idroponica

Coltivazione idroponica

Altra famosissima tecnica indoor, negli ultimi anni sempre più in voga perché capace di garantire pietanze di elevatissima qualità, è quella della coltivazione idroponica. Può avvenire sempre all’interno di serre, oppure in locali appositamente pensati a questo scopo e capaci di garantire sufficiente illuminazione, sfruttando sia l’acqua che del terriccio inerte.

In linea generale, le piante da coltivare sono adagiate all’interno di un substrato completamente privo di contaminazioni, realizzato in argilla espansa, torba o lana di roccia, mentre le sottostanti radici vengono immerse in acqua molto nutriente. La tecnica garantisce la crescita veloce dei vegetali scelti e, oltretutto, è decisamente poco colpita da attacchi parassitari. Inoltre, si viene a creare un vero e proprio circolo virtuoso: mentre le piante assorbono le sostanze nutritive disciolte in acqua – in particolare azoto, dovuto alla presenza di microorganismi oppure derivante dai rifiuti fisiologici dei pesci – le radici provvedono alla sua purificazione e ossigenazione. Ancora, non vi sono sprechi poiché le piante non devono essere continuamente annaffiate.

Coltivazione aeroponica

Aeroponica

Infine, negli ultimi anni sta destando vivo interesse anche la coltivazione aeroponica, una sorta di evoluzione della precedente idroponica. Oltre all’elemento acqua, nel processo di crescita delle verdure viene aggiunta anche l’aria. Questo proposito si raggiunge, tramite delle tecnologie del tutto innovative, con la nebulizzazione dell’acqua sulle radici anziché la loro immersione nel liquido.

Le coltivazioni vengono normalmente sospese, tramite degli speciali pannelli, e le radici fatte sviluppare all’interno di appositi condotti, dove avviene la nebulizzazione vera e propria. La metodologia può essere anche essere considerata una coltivazione senza terreno, poiché non è necessario nemmeno lo strato inerte: l’acqua spruzzata, ricca di sostanze nutritive e dell’ossigeno presente nell’aria, entra in contatto diretto con le radici. I vantaggi sono quelli di uno sviluppo più rapido dei vegetali, il perfetto equilibrio nell’erogazione delle sostanze nutritive, l’assenza di sprechi e l’elevata qualità del prodotto finale.

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