
Se paghi l'assegno di mantenimento ora dovrai aggiungere anche queste spese - Greenstyle.it
Da oggi dovrai spendere molto di più, e non potrai rifiutarti, rientrano infatti anche queste spese nell’assegno di mantenimento.
Una novità importante interessa chi è tenuto al pagamento dell’assegno di mantenimento per i figli: a partire da oggi, le regole sulle spese extra assegno sono state ridefinite con l’obiettivo di garantire maggiore chiarezza e tutela per il benessere dei minori, ma comportano per alcuni genitori un aggravio economico non indifferente.
Le nuove linee guida, approvate il 10 giugno 2025 dal Tribunale di Milano, dalla Corte d’Appello di Milano e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, mirano a ridurre i conflitti tra genitori in fase di separazione o divorzio e stabilire con precisione le modalità di contribuzione alle spese straordinarie.
Nuove regole per le spese extra assegno di mantenimento
Il documento approvato fissa un quadro operativo chiaro per la gestione delle spese extra assegno di mantenimento, ossia tutte quelle spese aggiuntive rispetto all’assegno mensile ordinario che copre il sostentamento quotidiano del figlio. L’assegno ordinario infatti comprende già le spese di vitto, mensa scolastica, contributo per affitto e utenze, abbigliamento di base, cancelleria scolastica ricorrente e farmaci da banco. Tuttavia, l’attuale prassi spesso generava controversie su come gestire le spese extra, soprattutto quelle legate a istruzione, salute e attività extrascolastiche. Le linee guida ribadiscono che le decisioni riguardanti l’istruzione, la salute e l’educazione del minore devono essere prese congiuntamente da entrambi i genitori, a meno che non sia stato disposto un affido super esclusivo.
Nel caso di figli maggiorenni, è necessario il consenso anche del figlio stesso, oltre che di entrambi i genitori. Quando risulta complesso ottenere il consenso o il rimborso da uno dei genitori, l’assegno periodico potrà essere esteso a coprire tutte le spese extra legate al benessere del figlio. In altri casi, le spese extra dovranno essere suddivise proporzionalmente o secondo quanto stabilito dal giudice. Le spese extra assegno sono suddivise in varie categorie, distinguendo tra quelle che richiedono preventivo accordo e quelle che invece non lo necessitano, purché debitamente documentate.
Tra le spese mediche che non richiedono l’accordo preventivo rientrano, ad esempio, visite specialistiche prescritte, cure dentistiche urgenti o presso strutture pubbliche, farmaci e presidi medici, occhiali o lenti a contatto non cosmetici. Invece, per cure dentistiche private, cure termali o farmaci omeopatici, è necessario un consenso anticipato. Per quanto riguarda le spese scolastiche, non richiedono consenso preventivo tasse scolastiche e universitarie, libri di testo, materiale scolastico, dotazioni informatiche e assicurazioni scolastiche. Al contrario, per attività extrascolastiche come corsi di lingue, attività sportive con equipaggiamento, viaggi studio o spese per la patente di guida, è indispensabile il preventivo accordo tra i genitori.

Un capitolo a parte riguarda le spese per figli con disabilità: in questo caso, molte delle spese di natura preventiva, curativa, riabilitativa, alimentare o per modifiche domestiche non richiedono alcun accordo preventivo e devono essere affrontate tempestivamente, vista la loro natura urgente e imprescindibile. Le nuove linee guida specificano anche le tempistiche per la comunicazione e il rimborso delle spese extra. Il genitore che sostiene una spesa deve comunicarla all’altro entro 10 giorni: il silenzio equivale a un consenso tacito. Inoltre, la prova della spesa deve essere fornita entro 30 giorni dalla richiesta.
Il rimborso delle spese deve avvenire entro 15 giorni dalla comunicazione. Se la spesa supera il 10% del reddito mensile netto di uno dei genitori, la quota da versare sarà ripartita tra entrambi secondo la percentuale stabilita dal giudice o dagli accordi presi. Queste indicazioni puntano a evitare ritardi e conflitti, garantendo trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse destinate ai figli. Per le famiglie coinvolte, dunque, si profila un aumento degli oneri per il genitore obbligato al mantenimento, ma anche una maggiore tutela per il benessere dei minori coinvolti nelle crisi familiari.