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Colorare i vestiti in modo naturale con la buccia di cipolla

Cavolo, buccia di cipolla, succo d'uva: la natura regala tantissime materie prime vegetali per colorare i tessuti: ecco come.

Colorare i vestiti in modo naturale con la buccia di cipolla

Fonte immagine: Pixabay

C’è una tradizione antica che supera i confini del tempo e dello spazio e che utilizza le piante come coloranti naturali: caffè, buccia di cipolla e barbabietola sono solo alcune delle numerose opzioni che abbiamo a disposizione in casa per tingere i tessuti.

I coloranti naturali, che vengono utilizzati anche per corpo e capelli, sono un’alternativa green ad un problema piuttosto diffuso. Oggi scopriamo come utilizzare la cipolla e quale meccanismo ci può portare ad ottenere il risultato sperato.

Buccia di cipolla: il colorante per vestiti

Iniziamo il nostro processo dall’acquisto della materia prima (cipolle rosse e gialle) per tessuti come cotone, lino, lana e seta; una tovaglia sbiadita, dei fazzoletti rovinati a cui serve una nuova vita. La cipolla rossa ci regalerà un colore amaranto che può essere regolato in fase di cottura.  Procuriamoci un colino a rete, una pentola, stendibiancheria, 10 cipolle rosse o gialle e il tessuto.

Immergete il tessuto da colorare in una pentola piena di acqua. Accendete il fuoco e scaldate lentamente, lasciando bollire l’acqua per circa venti minuti. Contemporaneamente riempite di acqua un’altra pentola da tintura e ponete all’interno le bucce di cipolla. Lasciate sobbollire le bucce per un’ora, fino a quando l’acqua ha assunto un colore intenso e le bucce di cipolla sono diventate trasparenti.

Filtrate le bucce della cipolla con un colino. Il liquido ottenuto è il colorante. Aggiungete il tessuto e lasciatelo a mollo per 40 minuti, poi fate raffreddare per 12 ore. Risciacquate con acqua fredda e il risultato finale è un tessuto completamente nuovo e 100% green. Per regolare il colore ricordatevi in fase di abolizione di sfruttare il vapore per alleggerirne l’intensità. La lana va risciacquata con acqua che ha la stessa temperatura del tessuto, perché non si rovini.

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