
Gli italiani potrebbe dire presto addio alla radio in auto - Greenstyle.it
La fine di un’era, come è già stata definita: perché gli italiani dovranno dire addio alla radio in auto e cosa accadrà adesso.
Salire in auto è sempre stato un momento di routine, un gesto che spesso iniziava con l’accensione della radio. Questo dispositivo non era solo un compagno di viaggio, ma un’importante fonte di informazione e intrattenimento.
Tuttavia, recenti dichiarazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) segnalano un cambiamento preoccupante: circa 26 milioni di italiani potrebbero presto viaggiare senza la possibilità di ascoltare la radio in auto. Questo cambiamento è principalmente dovuto alla crescente produzione di veicoli, in particolare le nuove auto elettriche, prive di un modulo radio integrato, sia in analogico (FM) che in digitale (DAB).
Perché gli italiani dovranno dire addio alla radio nelle auto
La rimozione della radio dalle auto è più di un semplice aggiornamento tecnologico. Essa rappresenta uno strumento fondamentale di comunicazione, capace di raggiungere un vasto pubblico senza necessità di connessione internet. In situazioni di emergenza, la radio fornisce informazioni vitali in tempo reale, come aggiornamenti sul traffico e allerte meteo. La sua assenza potrebbe isolare milioni di cittadini, privandoli di una delle fonti più immediate di informazione mentre sono in movimento.
Esperti del settore, come Alfredo Porcaro, direttore generale di Consulenza Radiofonica, esprimono preoccupazione per questa situazione, definendola una “minaccia concreta al pluralismo informativo”. È essenziale che costruttori, istituzioni e broadcaster collaborino per garantire che la radio rimanga accessibile anche nei veicoli di nuova generazione. Coloro che operano nel mondo della radio devono adattarsi alle nuove modalità di ascolto, senza dimenticare il loro ruolo nel difendere la funzione pubblica della radio, che si è dimostrata insostituibile anche in contesti di emergenza.
La scomparsa della radio dalle auto non è un semplice capriccio nostalgico. Essa tocca aspetti culturali e sociali fondamentali. Non tutti hanno accesso a dati mobili illimitati o sono in grado di utilizzare app mentre guidano. La radio ha storicamente rappresentato una voce per le comunità locali, informando in tempo reale su traffico, incidenti e notizie regionali. Eliminare la radio dalle auto significa ridurre il presidio informativo sui territori, già penalizzati da tagli all’informazione locale.

La questione sollevata da Agcom e dagli esperti chiama in causa produttori automobilistici, legislatori e autorità di regolazione. È necessario avviare una riflessione profonda che consideri non solo l’innovazione tecnologica, ma anche l’impatto sociale delle decisioni. L’evoluzione dell’auto smart deve includere soluzioni che non escludano nessuno, integrando le innovazioni senza cancellare strumenti fondamentali come la radio.
L’industria automobilistica deve riconoscere il suo ruolo come fornitore di mezzi di trasporto e come attore sociale. La radio deve rimanere parte integrante dell’esperienza di guida, non solo per garantire intrattenimento, ma soprattutto per preservare il diritto all’informazione. In un’epoca di comunicazione frammentata, tutelare la radio come fonte di informazione accessibile diventa un imperativo per tutti. Solo così si potrà garantire che nessuno venga lasciato indietro nell’innovazione e nella digitalizzazione del settore automobilistico.