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Auto elettriche: l’opportunità del Vehicle to Grid

Il vechicle-to-grid consente di usare le auto elettriche come sistema di accumulo, un'opportunità unica per rendere autosufficienti i consumatori.

Auto elettriche: l’opportunità del Vehicle to Grid

Fonte immagine: iStock

Il mese di febbraio 2020 ha visto le auto elettriche protagoniste, con una crescita esponenziale delle immatricolazioni del 900%, segno che gli automobilisti intenzionati a sfruttare i vantaggi di quest’alimentazione e con una coscienza ecologica sono in continuo aumento. Analizzando le classifiche di vendita, la presenza di due vetture del brand Volkswagen tra i primi 10 modelli venduti, nello specifico la up! in seconda posizione con 341 esemplari e la Golf in settima con 123, la dice lunga sull’impegno del Marchio teutonico in questa direzione. Di questo passo, e con un aumento significativo dei punti di ricarica aperti al pubblico, rispetto agli 8.200 attuali, è chiaro che la presenza di vetture ad impatto zero sarà sempre più elevata, al punto che sarà possibile sfruttarle alla stregua di fonti energetiche. Nello specifico, si tratterebbe di uno scambio bidirezionale di energia indicato dalla sigla V2G, che sta per Vehicle to Grid.

Come funziona il Vheicle to Grid

Appurato che per il 90% del tempo un veicolo rimane parcheggiato, è chiaro in questi frangenti le batterie delle auto elettriche possono essere utilizzate come dei sistemi di accumulo connessi alla rete, in modo che ogni automobilista può trasformarsi in fornitore d’energia. Già, ma a che scopo? Intanto, si va a massimizzare l’autoconsumo di energia rinnovabile, poi si rende più stabile ed efficiente la rete, e inoltre, si ottimizza la produzione ed il consumo dell’energia a livello locale. L’Enel ha lanciato questa tecnologia nel 2016 dando vita a diversi progetti di sperimentazione. Questo perché l’aumento dei veicoli elettrici circolanti creerà un incremento di richiesta di energia con i sistemi di ricarica veloce che arriveranno fino a 700 kW su strada e a 22 kW a livello domestico, per cui una gestione oculata e ben programmata delle batterie diventerà fondamentale. Tra le case automobilistiche che stanno lavorando a questa soluzione troviamo Volkswagen, che in un tempo di 5 anni punta a raggiungere uno stoccaggio pari a 350 gigawattora tramite i mezzi elettrici della sua flotta, per arrivare ad 1 terawattora nel 2030.

Una tecnologia favorita dalle previsioni di vendita

Il V2G sarà quindi una conseguenza delle vendite di auto elettriche nei prossimi anni. In particolare, in Italia, in base alle proiezioni, nel 2030 circoleranno dai 2,5 milioni ai 7 milioni di veicoli ad impatto zero. A determinare un incremento più o meno significativo della loro diffusione saranno gli eventi che si susseguiranno dal 2025, perché nei 5 anni che ci porteranno al 2030, in base alla bozza del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, cresceranno le infrastrutture di ricarica, le quali potranno arrivare ad un numero che spazia dalle 34.000 fino alle 73.000 in caso di massimo sviluppo della rete.

In collaborazione con MoDo – Volkswagen Group Italia

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