Greenstyle Mobilità Auto Auto elettriche: in Giappone 12.000 nuovi punti di ricarica

Auto elettriche: in Giappone 12.000 nuovi punti di ricarica

Una rete di 12.000 nuovi punti di ricarica per auto elettriche e ibride sarà costruita in Giappone, dove Toyota, Honda, Nissan e Mitsubishi collaboreranno con il governo.

Auto elettriche: in Giappone 12.000 nuovi punti di ricarica

Toyota, Nissan, Honda e Mitsubishi hanno stretto un accordo che li impegnerà nella realizzazione di una rete di ricarica per veicoli elettrici e ibridi. Il progetto, che fa riferimento al Giappone, vede impegnato finanziariamente anche il governo di Tokyo e mira a incentivare la vendita di modelli a propulsione alternativa sul mercato interno, dove nel 2012 sono state immatricolate 3.400.000 vetture di questo tipo.

In totale il governo giapponese metterà a disposizione per l’anno in corso 100,5 miliardi di yen, corrispondenti a circa 963.400.000 euro, mentre i quattro costruttori uniranno le proprie forze e le proprie competenze per supportare la realizzazione di 4.000 nuove stazioni di ricarica rapida e 8.000 di ricarica standard.

Complessivamente verranno costruiti oltre 12.000 impianti che si sommeranno ai 4.700 punti per il rifornimento di energia elettrica già attivi nel paese, tra i quali, circa 1.700, dotati di apparecchiature di ricarica rapida. Nel progetto è prevista l’installazione delle colonnine nelle cosiddette “zone di interesse”, come ad esempio i parcheggi, le aree di sosta nelle vicinanze di negozi, ristoranti o centri commerciali, nonché nei punti di servizio autostradali e presso le stazioni distributrici di carburanti tradizionali.

Lo sforzo del governo e dei costruttori andrà anche nella direzione di coordinare al meglio fra di loro le strutture, evitando quanto accaduto finora nella rete esistente, dove differenze di gestione tra i diversi operatori del settore hanno causato a volte un servizio non perfetto agli automobilisti.

Anche grazie a questi sforzi, in Giappone si cerca di aumentare la quota di vetture elettriche e ibride distribuite, con la speranza di farle arrivare a detenere tra il 15 e il 20% del mercato entro il 2020.

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