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Auto elettriche: 10 cose da sapere

Una panoramica delle domande più frequenti sulle auto elettriche per fornire una risposta adeguata ad ogni quesito.

Auto elettriche: 10 cose da sapere

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Le auto elettriche sono sempre più evolute, stanno facendo la loro comparsa in ogni segmento di mercato, e rappresentano un modo nuovo di viaggiare, per questo c’è molta curiosità da parte degli automobilisti che si approcciano alla loro tecnologia. Andiamo ad analizzare quali sono le domande più frequenti, per fornire una risposta adeguata ad ogni quesito.

1) La prima domanda che spesso viene rivolta agli esperti è la differenza tra le auto elettriche ed i modelli ibridi, in particolare quelli dotati di tecnologia plug-in. In questo caso la risposta è semplice: l’auto elettrica ha solamente il motore elettrico, non c’è nessuna combinazione con il propulsore termico che invece svolge un ruolo importante nelle power unit delle vetture con tecnologia ibrida plug-in. Inoltre, le auto elettriche possono coprire distanze importanti con il solo o i soli motori elettrici, anche oltre 500 km, mentre i modelli ibridi alla spina hanno un’unità elettrica che gli consente di percorrere, al massimo, circa 70 km ad impatto zero. Questo deriva dal fatto che le batterie delle ibride plug-in sono decisamente meno potenti rispetto a quelle delle auto puramente elettriche.

2) Segue il quesito relativo ai tempi di ricarica, e già perché le elettriche sono suscettibili a diverse varianti. Per prima cosa bisogna considerare la potenza della batteria, perché più è grande quest’ultima, più ci vorrà tempo per ricaricarla, o una fonte energetica più capace: è chiaro che per auto elettriche con pacco batteria che può arrivare anche oltre i 90 kWh è logico che ci sia bisogno di colonnine rapide che possono andare da 50 kW fino a 150 kW. Facendo un esempio concreto, una compatta come la Volkswagen ID.3 con la batteria più richiesta, quella da 58 kWh capace di garantire 420 km di autonomia, impiega appena 30 minuti ad una colonnina da 100 kW per ricevere un pieno di energia utile a percorrere 280 km. Diverso il discorso per le ricariche domestiche, con i tempi che si allungano in maniera importante: in genere con una notte si possono ricaricare le vetture ad impatto zero da città, quelle con propulsori più piccoli e quindi meno potenti; diverso il discorso per auto più performanti, visto che hanno bisogno di tempo ulteriore per un pieno completo. In genere le case costruttrici offrono la possibilità di montare degli impianti casalinghi, i cosiddetti wall-box, che consentono di sveltire le operazioni rispetto alla semplice presa domestica. Ovviamente i cavi di ricarica sono differenti, per cui al momento dell’acquisto è meglio verificare quelli presenti nella dotazione di serie, ed eventualmente integrarli con altri in base alle proprie esigenze.

3) Poi c’è lo spauracchio della pioggia, perché in molti si chiedono cosa potrebbe accadere se iniziasse a piovere durante una ricarica. In realtà non accadrebbe assolutamente nulla, perché l’auto elettrica è stata studiata da ingegneri competenti che hanno provveduto ad isolarla perfettamente. Poi c’è un altro discorso da fare: nel momento in cui si va a staccare il cavo di ricarica il flusso di corrente è già stato interrotto, per cui nessuna remora a ricaricarle quando piove.

4) Superati questi scogli si passa al discorso autonomia e in questo caso i quesiti sono diversi, come l’influenza delle temperature sulle performance chilometriche, in particolare del freddo. Anche su questo non temete, le auto elettriche, come le cugine a motore termico, vengono sviluppate in condizioni estreme, anche su neve e ghiaccio, per cui sono ultra collaudate. Inoltre, nei paesi scandinavi hanno un gran seguito, quindi vuol dire che funzionano anche dove le temperature scendono sovente sotto lo zero. L’unico consiglio è quello di riscaldare l’auto durante la ricarica, una pratica possibile, in modo da non dissipare energia utile alla marcia una volta che l’auto è in movimento.

5) Le batterie sono una componente importante per queste auto per cui c’è molto interesse sulla loro durata nel tempo e anche un certo timore, considerato che hanno un costo notevole. La spiegazione sull’autonomia è molto semplice: oggi le auto elettriche con le batterie agli ioni di litio non sono soggette all’effetto memoria che poteva affliggere le vetture ad impatto zero di prima generazione con pacco batteria al Nichel-idruri metallici. Inoltre, anche dopo tantissimi chilometri, l’equivalente di quelli percorsi nel ciclo di vita dell’auto, le percorrenze non scendono mai sotto il 75% di quelle dichiarate. Sono sempre di più i costruttori che garantiscono le batterie per un periodo superiore a quello di altre componenti, e non mancano anche interessanti proposte di noleggio per offrire tranquillità agli automobilisti più timorosi che affrontano grandi percorrenze annuali.

6) Tra i quesiti più comuni non mancano quelli relativi alla sicurezza, ma anche su questo fronte l’automobilista può dormire sonni tranquilli. Infatti le auto elettriche sono isolate alla perfezione a livello di batteria, e i crash-test testimoniano gli alti valori di protezione offerti dalle vetture ad impatto zero.

7) Le batterie sono al centro di particolare attenzione anche sul piano dell’abitabilità, perché erroneamente si tende a pensare che possano togliere spazio all’abitacolo. Bene, su questo punto è meglio fornire anche altri parametri. Infatti, la mancanza di un motore termico, molto più grande per via delle numerose componenti, consente ai costruttori di auto elettriche di realizzare abitacoli più spaziosi. Sulla Volkswagen ID.3, ad esempio, i passeggeri anteriori hanno più centimetri per le gambe in confronto alla Golf, mentre quelli posteriori viaggiano comodissimi con spazio in abbondanza per le ginocchia. Il pacco batterie inoltre viene sempre più spesso sistemato al centro del pianale e questo abbassa anche il baricentro dell’auto elettrica per migliorarne la tenuta di strada favorendo al contempo anche un’adeguata distribuzione dei pesi.

8) Chiaramente non possono mancare le domande sulla guida, perché c’è differenza tra un’auto elettrica ed una a motore termico. Per prima cosa sulle elettriche non c’è il cambio, quindi è un elemento in meno da considerare, soprattutto per chi viene da auto con trasmissione manuale. Poi il motore ha un’erogazione della coppia istantanea, immediata, per cui accelerazione e ripresa sono decisamente più brillanti rispetto alle vetture tradizionali che molti di noi ancora guidano. Ma l’aspetto più singolare è l’assenza quasi totale di rumore: si percepisce un sibilo come quello delle monoposto di Formula E, e si avvertono tutti i fruscii aerodinamici insieme al rotolamento degli pneumatici. Alzando il piede dall’acceleratore si recupera energia per cui il rallentamento è più accentuato rispetto al classico freno motore e questo porta ad utilizzare meno i freni. Con il baricentro più basso infine migliora l’agilità tra le curve.

9) A livello di ADAS spesso si tende ad associare le auto elettriche alla guida autonoma, ma non è così, perché queste tecnologie sono indipendenti, per cui potrebbe esserci anche una vettura convenzionale capace di procedere senza l’intervento del conducente. Ovviamente, gli ADAS vanno di pari passo con le legislazioni dei vari paesi, quindi se vi è capitato di leggere notizie su vetture elettriche negli USA con guida autonoma, è altamente improbabile che queste arrivino in Italia, dove, al momento, sulle auto sono disponibili aiuti alla guida che presuppongono sempre le mani sul volante e che richiedono l’intervento del guidatore dopo alcune manovre di recupero automatiche, come quelle per rimanere in carreggiata.

10) Comunque la si guardi un’auto elettrica è ancora vista come un mezzo capace di condurci nel futuro, per cui ad essa vengono associate spesso nuove tecnologie. In effetti non è una considerazione sbagliata, perché ci sono esempi importanti a confermarlo, come l’Audi e-tron Sportback che ha portato al debutto dei fari a LED a tecnologia avanzatissima grazie agli ingegneri che hanno preso spunto dai video proiettori professionali. Quindi offrono un fascio luminoso di rara intensità, una reattività incredibile per adattarsi istantaneamente alla strada ed alla situazione di guida senza abbagliare gli altri automobilisti.

In collaborazione con MoDo – Volkswagen Group Italia

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