Greenstyle Ambiente Animali Alimentazione sostenibile degli animali domestici: 3 cose da sapere

Alimentazione sostenibile degli animali domestici: 3 cose da sapere

Ci sono diverse cose da considerare quando si parla di alimentazione sostenibile degli animali domestici. Perché umanizzarli troppo a volte è un male e questo è un concetto che dovremo bene imprimerci in mente

Alimentazione sostenibile degli animali domestici: 3 cose da sapere

Si può parlare di alimentazione sostenibile per gli animali domestici? Sì, ma non è semplice. Sono sempre di più gli animali da compagnia nelle nostre case, i dati indicano che metà della popolazione mondiale ha un animale da compagnia, mentre in totale il loro numero supera gli 840 milioni. Il fatto è che questo alto numero di pet genera inevitabilmente un certo impatto ambientale, soprattutto per quanto riguarda la produzione di carne, alla base della loro alimentazione. Produrre carne, infatti, vuol dire:

  • produrre gas serra
  • utilizzare acqua
  • sfruttare terreno
  • utilizzare combustibili fossili
  • usare fertilizzanti
  • usare pesticidi

1. Alimentazione sostenibile per animali domestici: fonti e tipi

gatto domestico
Fonte: Pixabay

Quando si parla di sostenibilità dell’alimentazione dei pet sembra di andare contro tendenza. Al momento, infatti, vige la corrente di pensiero che eleva (anche giustamente, tenendo conto di diversi fattori) l’uso di carne vera e propria nei mangimi o l’alimentazione casalinga con materie prime di alta qualità/BARF come il top dell’alimentazione per i nostri animali.

Il che è indubbiamente vero, solo che dal punto di vista dell’impatto ambientale le cose sono diverse. Parlando di sostenibilità, infatti, è più logico riservare la carne all’alimentazione umana e usare i sottoprodotti per quella dei pet. In questo modo si avrebbe un uso più razionale delle risorse alimentari (che non sono certo infinite) e si evitano sprechi alimentari.

Tuttavia adesso si sta cercando di spingere diete e stili alimentari fatti con alimenti premium e carni destinate al consumo umano, aumentando così nettamente l’impatto ambientale.

Effettivamente diversi studi hanno dimostrato come l’alimentazione per animali domestici basata su carne produca molte più emissioni serra rispetto a quella basata sui sottoprodotti della carne. Inoltre l’alimentazione basata sulle scatolette produce molte più emissioni serra rispetto a quella basata sui croccantini.

2. Fonti proteiche alternative per l’alimentazione sostenibile dei pet

fermenti lattici cani e gatti

Dal punto precedente deriva direttamente il secondo punto. Che consta di due aspetti fondamentali:

  • non bisogna umanizzare troppo gli animali: cani e gatti non sono piccoli esseri umani, ma hanno esigenze e peculiarità proprie di specie che dobbiamo rispettare
  • dobbiamo trovare fonti alternative

Che non sono proporre in maniera indiscriminata un’alimentazione vegetale per tutti cani e gatti. Ci sono alcuni casi specifici e selezionati in cui potrebbe essere necessaria, ma non è certo la maggioranza. Il cane è un onnivoro, necessita di carne, carboidrati e vegetali nella dieta. Il gatto è un carnivoro stretto, ha bisogno di un alimento molto più proteico rispetto al cane.

Se li vogliamo rispettare sul serio, dobbiamo soddisfare le loro reali esigenze nutrizionali, non le nostre aspettative e i nostri desideri.

Possiamo però essere più sostenibili valutando l’uso di fonti proteiche alternative a minor impatto ambientale. Come i mangimi per pet a base di insetti, valida fonte proteica (dal punto di vista nutrizionale migliore e più completa rispetto alle proteine vegetali). O anche con la carne coltivata in laboratorio, non fosse che costa ancora troppo produrla e che il Governo italiano l’ha vietata a causa di pregiudizi.

3. Attenzione alle quantità di cibo

Un altro modo per essere sostenibili è non fornire troppo cibo in eccesso ai nostri cani e gatti. Sovrappeso e obesità sono patologie metaboliche assai diffusi fra i nostri animali da compagnia. È innegabile che forniamo loro più cibo di quanto necessiti soddisfare le loro esigenze metaboliche.

I gatti, soprattutto quelli che vivono in casa e sono sterilizzati, hanno un metabolismo più lento e fanno decisamente poca attività fisica. Per questo motivo non dovremmo dare loro la stessa quantità di cibo che forniamo a un gatto non sterilizzato e che fa vita outdoor, molto più attivo.

Idem dicasi per i cani: spesso nutriamo i nostri adorabili Maltesi da salotto come se fossero lupi che camminano per 16 ore al giorno. Quando al massimo il Maltese ha fatto una passeggiata di mezz’ora.

Fonti:

  1. Science Direct
  2. Hill’s Pet Nutrition
  3. PubMed

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