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Come prendersi cura di un abete di Natale dopo le feste

Forse non tutti sanno che l'abete di Natale vero è una soluzione più sostenibile rispetto all'albero in plastica, purché venga nuovamente piantato all'aperto al termine delle feste. Per produrre un abete finto si emettono in atmosfera grandi quantità di C02 e, inoltre, si rilasciano anche microplastiche. Ma come prendersi cura di un abete di Natale, come evitare che la pianta muoia? Tra la scelta della giusta esposizione, la temperatura e le annaffiature, tutti in consigli.

Come prendersi cura di un abete di Natale dopo le feste

Fonte immagine: Pexels

Quella di addobbare un abete di Natale è una tradizione diffusa in tutto il mondo e anche in Italia, insieme a quella del Presepe. Decorare un albero di Natale, abbellendolo con palline e luci colorate, segna l’avvio delle feste, diventando così uno dei tanti simboli dei momenti di gioia e convivio con parenti e amici.

Ma come prendersi cura di un abete di Natale non sintetico dopo che il periodo festivo è finito e le decorazioni sono tornate in cantina, riposte negli scatoloni? Da qualche anno a questa parte, infatti, è tornata l’usanza di scegliere un abete vero come albero di Natale invece di quello finto.

Se accudito con attenzione e tenuto nelle migliori condizioni, questo albero potrà essere piantato in natura al termine delle festività natalizie. Una soluzione più che sostenibile e consigliata rispetto allo smaltimento, che invece porterebbe ad uno spreco di una risorsa vegetale importante.

Di seguito, tutte le informazioni utili.

Abete di Natale: la soluzione più sostenibile

Abete di Natale, vivaio

Forse non tutti ne sono al corrente, ma scegliere un abete di Natale rappresenta l’opzione più sostenibile oggi disponibile sul mercato. Sebbene per anni si sia consolidata la convinzione che un albero di Natale finto fosse la soluzione più ecologica, in realtà non è proprio così. Lo è invece optare per un abete che verrà nuovamente piantato al termine delle festività natalizie.

Secondo uno studio dell’American Christmas Tree Association, basato sull’analisi LCA, Life Cycle Assessment, di tutte le tipologie di alberi di Natale oggi disponibili, scegliere una versione finta non è ecologico come si potrebbe pensare.

La produzione di ogni singolo abete in plastica e metallo richiede infatti l’emissione di ben 40 chilogrammi di CO2 in atmosfera. E, sebbene possa essere riutilizzato anche per 15-20 anni senza grandi intoppi, nel tempo rilascia una grande quantità di microplastiche.

Giunto il momento dello smaltimento, poi, l’impatto ambientale è elevatissimo: la gran parte della plastica impiegata non è riciclabile, finisce così in discarica, mentre solo le componenti metalliche possono essere recuperate.

Diverso è invece il discorso se si sceglie un abete di Natale vero, purché all’interno di un progetto di reintroduzione in natura al termine delle feste di fine anno. L’emissione di CO2 è praticamente legata solo al trasporto, dal vivaio alla propria abitazione.

E parte di questi gas climalteranti viene compensata dallo stesso albero nel corso della sua esistenza, poiché rimane vitale anche all’interno delle abitazioni. È tuttavia necessario scegliere forniture da vivai certificati, magari impegnati in progetti di riforestazione ben oltre al recupero degli abeti forniti durante le feste.

Come prendersi cura dell’abete di Natale

Abete di Natale, dettaglio

Come già accennato, se acquistato da vivai certificati che si occupano della sua reintroduzione in natura al termine delle feste, l’abete di Natale vero è realmente sostenibile rispetto a quello in plastica.

Naturalmente, questa opzione vedrà un albero dotato delle sue radici originali e messo a dimora in un grande vaso o, ancora, in un’apposito spazio in giardino. Ma come prendersi cura di questo abete, affinché rimanga in salute fino al termine delle festività?

Posizione e clima

Non è di certo un segreto: gli abeti si sono evoluti per resistere a climi anche molto freddi e umidi, tipici appunto delle montagne e degli altipiani invernali. Trasferirli all’interno delle abitazioni, seppur per periodi ridotti, può quindi generare una certa sofferenza per via delle temperature assai più elevate rispetto a quelle a cui l’albero è abituato.

È quindi necessario ricreare un ambiente sufficientemente confortevole e seguire alcune indicazioni:

  • Posizione: l’albero dovrà essere posizionato in una zona della casa sufficientemente arieggiata e, se possibile, con una sufficiente esposizione alla luce solare. L’ideale è nei pressi di una grande finestra, da cui entrano i raggi solari e da aprire all’occorrenza;
  • Temperatura: gli abeti di Natale non amano temperature eccessive, che potrebbero portare alla caduta degli aghi e i rami a seccare. Non bisognerebbe mai superare i 17-18 gradi, garantendo comunque sempre un buon ricambio d’aria;
  • Umidità: gli abeti hanno bisogno di ambienti sufficientemente umidi, ben lontani dal clima più secco tipico di un’abitazione riscaldata coi termosifoni oppure col caminetto. È quindi utile posizionare un umidificatore nei pressi dell’albero o, ancora, di tanto in tanto nebulizzare dell’acqua sui suoi rami.

Scelta e gestione del vaso

Vaso dell'albero di Natale

Anche la scelta del vaso è molto importante per garantire all’abete di Natale una sopravvivenza senza intoppi, anche nella condizione insolita, ma transitoria, di un’esposizione all’interno della casa. Anche in questo caso, bisogna prestare attenzione ad alcuni fattori:

  • Dimensioni: il vaso dovrà essere sempre sufficientemente capiente non solo per contenere le radici dell’albero, ma anche per sorreggerne il peso. Tutto dipende dalle dimensioni dell’abete e, su questo fronte, è bene farsi consigliare dal vivaio che fornirà l’esemplare da addobbare a livello domestico;
  • Cura delle radici: bisogna inoltre prestare attenzione a non rompere né rovinare le radici durante la fase di trasporto, assicurandosi che rimangano il più possibile immerse nella zolla originaria dove l’albero è normalmente impiantato.

Acqua e annaffiature

Naturalmente, l’abete di Natale è una pianta vitale e, proprio per questa ragione, avrà sempre bisogno di un adeguato apporto d’acqua. Soprattutto, così come già accennato, in ambienti che tendono al caldo e al secco, l’esatto opposto rispetto un’esposizione all’esterno in pieno inverno.

Per regolarsi, è sufficiente verificare il terreno: il terriccio dovrà risultare sempre umidiccio, mai secco né annacquato.

Non solo la carenza di acqua può danneggiare l’albero, ma anche il suo eccesso, soprattutto se il vaso non è in grado di garantire un corretto deflusso. Le annaffiature possono essere anche quotidiane, sempre in relazione all’umidità del terreno: la si potrà verificare semplicemente tastando il terriccio.

Allo stesso modo, si rinnova il consiglio di nebulizzare dell’acqua sui rami di tanto in tanto, per prevenire ingiallimenti e la caduta degli aghi. Se, tuttavia, l’albero è stato decorato con componenti elettriche, come le classiche lucine, bisogna prestare attenzione per evitare pericolosi cortocircuiti.

Luci e decorazioni

Luci dell'albero di Natale

Infine, è doveroso prestare attenzione anche alle decorazioni e alle luci, per evitare di far morire l’abete di Natale. Può sembrare una scelta banale, o addirittura indifferente, eppure può fare la differenza sulla sopravvivenza di un abete di Natale:

  • Decori: non dovranno risultare troppo pesanti, per non sollecitare eccessivamente la tenuta dei rami, che potrebbero addirittura spezzarsi;
  • Neve finta: per ricreare la neve, non bisognerà utilizzare sostanze chimiche come le schiume, che potrebbero danneggiare l’albero. Si scelga solo una lieve velatura di farina, senza esagerare per non alterare il processo di fotosintesi della pianta;
  • Luci: se elettricamente ben isolate, non rappresentano un particolare problema per l’albero. Le tipologie classiche potrebbero però generare calore durante l’accensione: si consiglia quindi di scegliere lucine LED, che di norma funzionano a temperature anche molto basse.

Abete di Natale: cosa fare dopo le feste

Abete in natura

Ma cosa fare dopo le feste, quando gli addobbi verranno rimossi e l’abete di Natale è pronto a ritornare in natura? Molto dipende dal tipo di accordi che sono stati sottoscritti con il vivaio di fiducia. In linea generale, le modalità sono due:

  • Il trasferimento dell’abete in giardino, qualora sia stato completamente acquistato, procedendo al suo trapianto;
  • Il recupero da parte del vivaio in caso di noleggio, che si occuperà di riportare l’albero nella sua consueta dimora.

Fondamentale è prestare attenzione alla rimozione del vaso: non si dovranno danneggiare le radici e, soprattutto, si dovrà cercare di conservare quanta più zolla originaria di terreno possibile. Questa è infatti fondamentale per permettere all’albero di attecchire su nuovi terreni o, ancora, tornare nella sua posizione originale all’aperto.

 

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