Prestazione Universale: definizione e requisiti aggiornati(www.greenstyle.it)
L’INPS ha annunciato importanti semplificazioni nella procedura di presentazione della domanda per la Prestazione Universale.
I requisiti per accedere al beneficio restano invariati e restrittivi, mantenendo la misura riservata a una platea ristretta di beneficiari.
Istituita dal D.lgs. 29/2024, la Prestazione Universale è una misura sperimentale attiva dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, pensata per sostenere la domiciliarità e l’autonomia delle persone anziane non autosufficienti, con particolare attenzione agli over 80. L’assegno di assistenza, che può arrivare a un massimo di 850 euro al mese, si aggiunge all’indennità di accompagnamento, con l’obiettivo di coprire spese per badanti regolarmente assunti o servizi di assistenza non sanitaria erogati da imprese qualificate.
I requisiti per accedere alla Prestazione Universale sono i seguenti:
- Età minima di 80 anni;
- Titolarità dell’indennità di accompagnamento;
- Accertamento di un bisogno assistenziale gravissimo, valutato dall’INPS sulla base di parametri sanitari e sociali;
- Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 6.000 euro.
La valutazione del bisogno assistenziale gravissimo si basa su due criteri imprescindibili: il requisito sanitario, che richiede assistenza continua 24 ore su 24, e il requisito sociale, che considera la situazione familiare e assistenziale dell’anziano, misurato attraverso un questionario specifico.
Novità nella procedura di domanda: più semplice ma attenzione alle spese anticipate
Il messaggio INPS n. 2193 dell’8 luglio 2025 ha illustrato le nuove modalità operative per la presentazione della domanda. Le due semplificazioni principali riguardano:
- Questionario sul bisogno assistenziale semplificato: ogni domanda prevede inizialmente una risposta binaria “Sì” o “No”, con ulteriori dettagli richiesti solo in caso di risposta affermativa, per facilitare la compilazione da parte dell’utente;
- Caricamento online dei documenti di spesa: è stata introdotta una sezione “Allegati” nel portale INPS dove è possibile caricare il contratto di lavoro domestico, la busta paga controfirmata dal lavoratore e le fatture per servizi di assistenza, con la necessità di allegare anche la ricevuta di pagamento in caso di fatture non quietanzate.
I documenti di spesa devono essere inviati entro 30 giorni dall’accoglimento della domanda per ottenere gli arretrati, cioè il rimborso delle spese sostenute tra la data di presentazione dell’istanza e quella di accoglimento. Le scadenze per il caricamento sono trimestrali e cadono il 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio e 10 aprile.
È fondamentale sottolineare che il bonus non viene erogato in anticipo, ma solo a rimborso delle spese già sostenute. Di conseguenza, chi presenta domanda deve necessariamente anticipare i costi per l’assistenza, con un impatto significativo per chi non dispone di liquidità immediata. Considerando che le spese possono facilmente raggiungere cifre elevate e che l’ISEE massimo per accedere al beneficio è limitato a 6.000 euro, questa modalità di erogazione rischia di escludere proprio le persone più vulnerabili, che non possono permettersi di anticipare le somme necessarie.

La prestazione è erogata dall’INPS su base mensile a decorrere dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda o in cui si perfeziona il requisito anagrafico, e continuerà fino al termine della sperimentazione, fissato al 31 dicembre 2026. La Prestazione Universale è composta da due quote:
- Una quota fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento prevista dalla legge n. 18/1980;
- Una quota integrativa, l’assegno di assistenza fino a 850 euro mensili, destinata a coprire i costi per il lavoro di cura e assistenza o per l’acquisto di servizi socioassistenziali e sociali qualificati.
L’assegno di assistenza può essere utilizzato alternativamente per retribuire lavoratori domestici inquadrati secondo i contratti collettivi nazionali o per acquistare servizi di supporto alla domiciliarità, come assistenza personale, aiuto nella gestione della casa, accompagnamento e sostegno psicologico. La prestazione decade in caso di:
- Cessazione dell’indennità di accompagnamento;
- Superamento del limite ISEE di 6.000 euro;
- Mancato utilizzo degli importi erogati secondo le modalità previste.
