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Protesi per animali domestici bionici

L'universo delle protesi animali è sempre più tecnologico e disponibile al grande pubblico: maiali con carrellino, cigni con becco metallico e altro ancora.

Protesi per animali domestici bionici

Fino a pochi anni fa, la menomazione fisica di un animale domestico – sia essa un’amputazione dopo un’incidente o una malformazione alla nascita – spesso comportava la soppressione dell’esemplare. La difficoltà di gestire la quotidianità di cani e gatti disabili, a cui si è aggiunta la difficile reperibilità di strumenti tecnici idonei, hanno costretto molti proprietari alla più triste delle scelte. Fortunatamente, però, anche in ambito veterinario sta prendendo piede la tendenza delle protesi: Fufy e Fido e i loro amici diventano bionici, per donare ancora tanti anni del loro amore.

Non è insolito vedere un cane dotato di carrellino per le zampette posteriori, magari rimasto infermo dopo un’incidente. E proprio in tempi recenti abbiamo appreso le storie di successo di gatti con solo due zampe o di Boxer equilibristi, pronti a superare con impegno la loro disabilità. Negli Stati Uniti, l’emittente PBS ha voluto raccontare tutte le storie di successo, per dimostrare come una piccola malformazione di un quattro zampe non sia d’intralcio a una vita felice.

Dal maialino su rotelle al cavallo con gambe in titanio, dal cane con le zampe anteriori metalliche al micio praticamente motorizzato: tutti questi animali hanno superato la loro disabilità con la tecnologia. E il trend è talmente forte da spingere l’industria delle protesi a trovare sempre nuove soluzioni, per facilitare la guarigione e la sopravvivenza di tanti inseparabili compagni di vita. Così spiega Fred Kaufman, produttore esecutivo della trasmissione “My Bionic Pet”:

Abbiamo cercato nelle chat e nei forum e abbiamo trovato un alligatore con una coda prostetica ma anche un cigno, Sitara, che ha ricevuto una protesi per il becco. Molly, un pony di New Orleans, ha una protesi in una delle gambe anteriori, un fatto davvero strano perché il danneggiamento di uno zoccolo degli equini è spesso una sentenza di morte. […] Virtualmente in ogni caso, questi animali non avrebbero potuto vivere. Non sarebbero sopravvissuti da soli. Abbiamo deciso di non lasciarli morire.

Senza bisogno di attraversare l’oceano e raggiungere gli States, anche in Italia sono stati avviati molti progetti in tal senso. Si ricorderà di certo, ad esempio, il caso delle due oche di Firenze con il loro nuovo becco in rame.

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