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Adolf Hitler vegetariano: arriva la conferma

Adolf Hitler era un fervente vegetariano: arriva la conferma della leggenda alimentare sul Fuhrer, da una donna alle sue dipendenze.

Adolf Hitler vegetariano: arriva la conferma

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la leggenda sulle abitudini alimentari di Adolf Hitler si è diffusa senza sosta: il dittatore nazista sarebbe stato un fervente vegetariano, convinto di non voler infliggere sofferenza agli animali. La storia insegna quale livello di spietatezza sia stato in grado di raggiungere Hitler, facendo così stridere l’attenzione verso gli animali con altre inenarrabili atrocità ai danni di vaste aree della popolazione, ma la conferma sulla sua dieta non è mai arrivata. Fino a oggi.

Il vegetarianesimo di Hitler non è ovviamente rilevante ai fini storiografici, ma lo è sicuramente in termini di chiacchiericcio che nei decenni questa rivelazione ha creato. Ancora oggi sul Web, infatti, la dieta del leader nazista viene sfruttata di volta in volta per giustificarne o condannarne le scelte politiche, come se davvero fosse legittima una connessione tra cibo e capacità di governo.

Per spazzare la piazza da qualsiasi dubbio, proprio in questi giorni è emersa la testimonianza di Margot Woelk, una donna polacca di 95 anni che per diverso tempo ha lavorato per Hitler in qualità di “assaggiatrice” di cibi. Ultima rimasta in vita di un team di 12 esperte alimentari, l’anziana conferma l’odio completo del dittatore verso la carne.

Prelevata dalla sua abitazione polacca nel 1942 da un raid delle SS, la Woelk fu costretta a lavorare alle dipendenze del Fuhrer. Tra le 11 e le 12 di ogni giorno, le donne venivano costrette con la forza ad assaggiare il cibo del dittatore. Non si tratta però di una questione di gusto, bensì di paranoia: pare che il Fuhrer temesse che qualcuno potesse avvelenare il suo pasto, così era solito costringere chi alle sue dipendenze – in questo caso dei veri e propri prigionieri – a testare le pietanze per lui. «Sono stata molto fortunata», sostiene la Woelk, «se i piatti fossero stati avvelenati non sarei qui a raccontarlo». Ecco la sua testimonianza sui cibi preferiti da Hitler:

«Tutto era vegetariano e tutto fatto da deliziosi ortaggi freschi, dagli asparagi al pepe ai fagioli con riso, fino alle insalate. Tutto era disposto su un piatto solo, così come voleva fosse servito. Non c’era assolutamente carne e non ricordo vi fosse anche del pesce.»

Il gruppo delle degustatrici venne dismesso nel 1944, Woelk è l’unica superstite. Poco prima dell’arrivo degli alleati, la donna riuscì a sfuggire al controllo delle SS, salendo di tutta furia su un treno per l’Est e ricongiungendosi così con il marito. Le altre donne pare siano state invece fucilate. Secondo alcune recenti indiscrezioni, infine, pare che Hitler volesse estendere obbligatoriamente la dieta vegetariana a tutta la Germania, proposito però mai portato a termine.

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