Vegani, scatta l'allarme (www.greenstyle.it)
Negli ultimi anni la diffusione del veganismo in Italia ha registrato una crescita costante e significativa.
Negli ultimi anni la diffusione del veganismo in Italia ha registrato una crescita costante e significativa. Secondo gli ultimi dati Eurispes, circa il 2,3% della popolazione italiana si dichiara vegana, mentre il 7,2% segue una dieta vegetariana, con un trend in continua ascesa. Recentemente, in occasione del World Vegan Day, numerose personalità pubbliche, come il tennista Novak Djokovic e la moglie Jelena, insieme agli attori Michelle Pfeiffer, Natalie Portman e Joaquin Phoenix, hanno ribadito il loro impegno verso uno stile di vita vegano. Tuttavia, l’adozione di questa dieta richiede una gestione attenta e informata per evitare carenze nutrizionali.
Essere vegani fa bene alla salute a patto di scegliere cibi consapevoli
Non tutte le diete vegane sono automaticamente salutari, avverte il medico psichiatra e nutrizionista Stefano Erzegovesi. Molti alimenti vegani industriali come pane bianco, patatine, pizze e bibite gassate sono di fatto poco nutrienti e possono compromettere la salute. Inoltre, è consigliabile limitare il consumo di cibi vegani pronti come hamburger vegetali, formaggi e salsicce a base di ingredienti altamente processati, spesso ricchi di grassi, coloranti e additivi chimici. Studi recenti mostrano infatti che chi segue una dieta vegana basata prevalentemente su alimenti ultraprocessati presenta una salute peggiore rispetto a chi segue una dieta onnivora equilibrata.

La vera svolta si ha con una dieta vegana basata su alimenti integrali e non processati, la cosiddetta “Whole food plant-based diet”. Questa modalità alimentare, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, semi e noci, è associata a una riduzione significativa dell’infiammazione cronica, del diabete di tipo 2, del rischio di tumori e delle malattie cardiovascolari. Erzegovesi sottolinea che non è necessario diventare vegani al 100%, ma sarebbe sufficiente ridurre il consumo di carne e prodotti animali, adottando una dieta più vicina alla tradizionale dieta mediterranea contadina, basata per il 90% su alimenti vegetali e con la carne consumata sporadicamente.
Un’altra convinzione da sfatare riguarda il timore di non assumere proteine a sufficienza. Con un’alimentazione a base di cereali integrali, legumi e verdure, accompagnata da un adeguato apporto calorico, il fabbisogno proteico può essere facilmente raggiunto. Piatti unici come pasta con lenticchie, riso con piselli o farro con ceci rappresentano combinazioni ideali per garantire un apporto proteico equilibrato.
Le principali attenzioni per chi segue una dieta vegana riguardano però l’integrazione di alcune vitamine e minerali essenziali. In particolare, la vitamina B12 e la vitamina D devono essere necessariamente assunte sotto forma di integratori, poiché scarseggiano negli alimenti vegetali. La carenza di vitamina B12 può causare neuropatie negli adulti e gravi alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso centrale e periferico nei bambini e adolescenti. Nelle donne vegane in gravidanza e durante l’allattamento, è altresì raccomandato un supplemento di omega-3, sostanze presenti in noci, semi di lino e di chia, ma in quantità non sufficienti per soddisfare il fabbisogno fisiologico.
