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Uova di cigno prese a sassate: succede sul Lago di Garda

Ignoti prendono a sassate le uova di un cigno, uccidendo tutti i pulcini: un atto crudele accaduto sulle rive del Lago di Garda.

Uova di cigno prese a sassate: succede sul Lago di Garda

Fonte immagine: Pixabay

Uova di cigno prese a sassate da ignoti, allo scopo di uccidere i piccoli volatili. Succede a Brenzone, sulle rive del Lago di Garda: un atto crudele che ha scosso la comunità locale. A denunciare l’accaduto, così come riferisce Il Dolomiti, è Lorena Pinamonte, ex presidente della Pro Loco del luogo.

Secondo quanto riportato, negli ultimi giorni ignoti avrebbero preso ripetutamente a sassate delle uova di cigno, custodite all’interno di un nido nei pressi del lago. I colpi inferti hanno purtroppo provocato la rottura del guscio e la conseguente perdita dei pulcini, deceduti in seguito all’aggressione. Così spiega Pinamonte:

È accaduto che nei giorni scorsi, una persona non identificata, giorno dopo giorno, abbia preso a sassate la cigna e le uova, che di volta in volta sono state tutte rotte, arrivando alla macabra fine.

La denuncia è stata accompagnata da un resoconto fotografico, pronto a dimostrare i danni subiti dalle uova e la perdita dei piccoli. Nei pressi del nido è stato lasciato un messaggio, un simbolo per ricordare quanto incomprensibile possa essere la crudeltà umana:

Perdonateci per quello che qui è accaduto, se c’è una razza animale che merita l’estinzione siamo noi umani.

Il cigno sembra fosse giunto al 42esimo giorno di cova. Negli ultimi giorni sono state avanzate varie ipotesi sulla rottura dei gusci, smentiti però dalla stessa ex presidente della Pro Loco, come spiega il quotidiano. La distruzione delle uova non sarebbe infatti da attribuirsi né all’azione di una volpe né ai lavori effettuati sulla spiaggia da una ruspa, poiché sopraggiunta sul luogo ad aggressione già avvenuta. L’ipotesi più probabile rimane quella di un malintenzionato che, per motivi non ancora conosciuti, ha deciso deliberatamente di porre fine alla cova dello splendido cigno.

Fonte: Il Dolomiti

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