Panda

Quando si parla di panda, viene subito in mente un grande orsacchiottone bianco e nero, intento a mangiare germogli di bambù. Questo animale, un tempo a rischio estinzione, diventato il simbolo del WWF, ha delle peculiarità fisiche e anatomiche assai interessanti. Vegetariano, appartenente alla famiglia degli ursidi, ha dei seri problemi riproduttivi. Questo, unito alla sua alimentazione assai specifica e all’azione dell’uomo, può far ben capire il perché sia una specie a rischio. Vuoi conoscere meglio l’A. melanoleuca, questo il suo nome scientifico? Ecco qui la classificazione scientifica, le principali caratteristiche anatomiche e fisiologiche, habitat, alimentazione e qualche curiosità.

Panda: classificazione scientifica

Il panda appartiene alla famiglia Ursidae, genere Ailuropoda. Si tratta dell’unico genere ancora esistente della sottofamiglia Ailuropidinae: gli altri tre generi sono ormai specie fossili. Inoltre in questo genere troviamo solamente una specie, l’Ailuropoda melanoleuca, meglio noto come panda gigante. In realtà, esistono due tipi di panda: il panda gigante vero e proprio è l’Ailuropoda melanoleuca melanoleuca, mentre ricordiamo la presenza anche dell’Ailuropoda melanoleuca quinlingensis. Si tratta di una sottospecie del panda gigante scoperta negli anni Sessanta e riconosciuta solo nel 2005. Quest’ultimo è bianco e marrone ed è più piccolo rispetto alla specie principale.

Questa la classificazione scientifica del panda gigante:

  • Dominio Eukaryota
  • Regno Animalia
  • Phylum Chordata
  • Classe Mammalia
  • Ordine Carnivora
  • Famiglia Ursidae
  • Sottofamiglia Ailuropodinae
  • Genere Ailuropoda
  • Specie A. melanoleuca

Da qui si capisce meglio come il panda e gli orsi siano correlati: il panda gigante, infatti, è un mammifero che appartiene alla famiglia degli orsi.

E il panda rosso?

Esiste anche il panda rosso o panda minore, nome scientifico Ailurus fulgens. In passato era considerato un parente prossimo dell’A. melanoleuca, solo che attualmente viene classificato in un’altra famiglia di carnivori, gli Ailuridae. Però una cosa in comune con il panda gigante ce l’ha: è anche lui l’unico rappresentante vivente di quella famiglia.

panda rosso

Caratteristiche e cenni di anatomia

Per quanto riguarda le caratteristiche e le dimensioni, il panda pesa dagli 80 ai 200 kg (le femmine dai 70 ai 120 kg, il peso massimo è riferito ad esemplari in cattività, in natura tendono ad essere più piccoli), è lungo circa 1,50 metri, alto 75 cm e ha una durata di vita media di 35-40 anni (15-20 anni in natura). Dal punto di vista anatomico, ha un palmo strano dotato di un falso pollice e cinque dita. Questo falso pollice è ciò che resta di una modificazione genetica occorsa nel corso del tempo all’osso del polso, più precisamente all’osso sesamoide radiale (se volete conoscere ulteriori dettagli in merito nel 1980 Stephen Jay Gould pubblicò il libro Il pollice del panda, lo trovate in vendita in libreria e anche sui principali store online come Amazon). Proprio questo falso pollice permette all’A. melanoleuca di afferrare meglio le canne di bambù e di portarsele alla bocca. Qui poi le sbuccia con i denti e ne mangia la polpa.

Per quanto riguarda il mantello, il panda gigante è bicolore, bianco e nero. Solitamente orecchie, contorno occhi, spalle, zampe anteriori e zampe posteriori sono nere.

Gli occhi sono scuri e la pupilla verticale. La dentatura è molto forte.

Riproduzione

Il panda ha un serio problema riproduttivo. Il fatto è che tendono a raggiungere la maturità sessuale verso il 4-6° anno di vita. Tuttavia il periodo riproduttivo dura solamente 1-3 settimane all’anno (solitamente le femmine ovulano da marzo a maggio con cicli di 2-3 giorni). Questo, unito al fatto che vivono in aree protette incontrando sempre gli stessi esemplari e aumentando così il tasso di consanguineità, fa sì che abbiano un tasso di natalità molto basso. E questo succede sia in natura che in cattività (per esempio i due panda giganti dell’Ocean Park si sono accoppiati fra di loro solamente dopo 10 anni: il loro istinto riproduttivo è molto basso).

Se potessero vagare liberamente fra le montagne, probabilmente potrebbero ampliare il loro pool genetico, ma così non è. Inoltre c’è anche il problema che la femmina è in grado di allevare un solo piccolo per volta: se per caso nascono due cuccioli, lei pensa solo a uno e l’altro muore.

La gravidanza dura dagli 83 ai 200 giorni. Alla nascita i piccoli pesano 80-200 grammi, sono del tutto privi di pelo e sono rosa. Solamente a partire dalla terza settimana di vita comincia a comparire il mantello bianco e nero. Lo svezzamento dura nove mesi, anche se i cuccioli di panda rimangono con la madre fino a 18 mesi (qui trovate alcune curiosità sui cuccioli di panda).

Il maschio rimane con la femmina per massimo 1-2 mesi: poi la femmina crescerà il cucciolo da sola.

Farli riprodurre in cattività non è affatto semplice. Per stimolarli, sono stati fatti diversi esperimenti. Quello che pare abbia funzionato maggiormente è relativo alla visione da parte di soggetti adulti in età riproduttiva di filmati nei quali altri panda giganti si accoppiano. Ricercatori hanno anche provato a somministrare del Viagra, ma non ha funzionato.

panda cucciolo

Il carattere

In generale l’A. melanoleuca tende ad essere un animale solitario. Si avvicinano fra di loro solamente durante la stagione riproduttiva. Inoltre non vanno in letargo come fanno gli orsi.

Fondamentalmente trascorre la sua vita dormendo e mangiando. Gli adulti possono trascorrere anche 14 ore a mangiare, mentre il resto lo passano a dormire: fra un pasto e l’altro dormono anche 2-4 ore. Sono ottimi arrampicatori e nuotatori. Tendono a non costruire delle tane, tranne quando le femmine hanno i cuccioli. Come dicevamo, non vanno in letargo: quando fa freddo si spostano dai monti a valle.

Per comunicare fra di loro emettono delle specie di grugniti. Tuttavia la maggior parte delle comunicazioni fra loro avviene tramite il rilascio di odori (anche urine e secrezioni ghiandolari) e ferormoni per marcare il territorio.

Il loro rapporto con l’uomo è mite: di solito non attaccano, ma se vedono l’uomo per la prima volta si limitano ad abbassare la testa e nascondere il muso. Questo quando non decidono di scappare. Gli unici casi in cui possono diventare un po’ più aggressivi è quando le femmine hanno i piccoli.

Habitat e alimentazione: cosa mangia?

L’A. melanoleuca è originario della Cina centrale e vive solitamente in riserve nelle regioni montuose del Sichuan, dello Shaanxi e del Gansu. Per quanto riguarda l’alimentazione, se vi state chiedendo cosa mangia il panda gigante, è presto detto: è un erbivoro. E questo nonostante, dal punto di vista della tassonomia, sia classificato come un carnivoro.

Tecnicamente si nutre praticamente solo di bambù, arriva a mangiarne fino a 40 kg al giorno. Però in alcune occasioni si comporta come un onnivoro, non disdegnando di integrare la sua alimentazione mono-bambù con frutta, insetti, uova e talvolta anche carogne di altri animali.

Ailuropoda melanoleuca

Malattie

Anche i panda possono soffrire di diverse malattie. Il fatto che spesso siano costretti ad accoppiarsi fra consanguinei può condurre ad un aumento di patologie congenite ed ereditarie, nonché malformazioni.

Inoltre è sensibile anche al virus del Cimurro canino: nel 2015 un’epidemia di cimurro canino uccise diversi panda nel Centro di recupero, allevamento e ricerca di Shaanxi.

Andando su PubMed, è possibile poi trovare alcuni articoli relativi a diverse patologie del panda. Sono stati segnalati, per esempio, casi di un nuovo tipo di Hepatozoon (protozi del phylum Apicomplexa), mentre è documentata da tempo la patogenicità nei panda del fungo Trichosporon.

Il panda è in via d’estinzione?

I panda giganti finora sono stati una specie a rischio di estinzione. La graduale riduzione del loro habitat naturale (causato dall’espansione dell’uomo, dal bracconaggio e dalla distruzione delle foreste di bambù) e il tasso di natalità ridotto fa sì che ce ne siano pochissimi in natura (si parlava solamente di 1.600 esemplari). Per questo motivo questo animale è diventato il simbolo del WWF, ma non solo.

In Cina hanno creato dei centri di ricerca per cercare di farli riprodurre, aumentando anche nel contempo la presenza di bambù sul territorio. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, il rischio di estinzione si è ridotto e adesso il panda gigante è classificato come Vulnerabile (l’ultimo censimento del WWF parlava di 1.864 esemplari). Andando a controllare sul sito del WWF, lo status di vulnerabilità I.U.C.N. è Vulnerabile, categoria VU.

Il 9 luglio 2021, infatti, è arrivata una buona notizia: i panda giganti non sono più classificati come a rischio estinzione, ma sono Vulnerabili. Questo almeno secondo le autorità cinesi. Questo perché, in realtà, è dal 4 settembre 2016 che la IUCN aveva reso ufficiale il passaggio del panda da specie a “rischio estinzione” a specie “vulnerabile”. Solo che le autorità cinesi non avevano voluto accettare il passaggio di livello per paura che si riducessero gli sforzi fatti per preservare questa specie. Dal 9 luglio, invece, anche la Cina li considera “vulnerabili”.

Secondo quanto dichiarato da Cui Shuhong, il dirigente del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente, questa nuova classificazione “riflette le migliorate condizioni di vita grazie agli sforzi di lunga durata per la loro conservazione, inclusa l’espansione dell’habitat”.

Curiosità

Qualche piccola curiosità sul panda:

  • Dalla seconda metà del XX secolo è diventato emblema della Cina
  • Dal 1982 è raffigurato sulle monete auree cinesi della serie Panda Dorato
  • È il simbolo del WWF
  • Ailuropoda melanoleuca in greco antico vuol dire “piede di gatto – nero bianco”. Tuttavia il nome panda deriva dal termine nepalese “ponya”
  • Il panda gigante ha dei predatori? Sì, orsi bruni, l’orso nero asiatico, il cuon, il lupo, i leopardi e i leopardi delle nevi possono dargli la caccia. Ma attenzione: solitamente questi predatori attaccano solamente i cuccioli quando ne hanno l’occasione (anche se i panda non sono le loro prede abituali) perché gli adulti possono essere pericolosi
  • Il primo panda nato in cattività si chiamava Ming-Ming: era una femmina e nacque nel 1963 nello zoo di Pechino
  • L’Occidente scoprì il panda nel 1869: fu Padre Armando David, gesuita e naturalista francese a descriverlo per la prima volta
  • Nel manga Ranma 1/2 di Rumiko Takhashi, il padre di Ranma, Genma Saotome, si trasforma in un panda quando viene colpito dall’acqua fredda
  • Il film Kung Fu Panda della Dreamworks ha come protagonista il panda Po
  • Il fumettista italiano Giacomo Bevilacqua ha creato nel 2008 le strisce a fumetti A Panda piace

Ailuropoda melanoleuca mangia

Il panda: un animale da proteggere

Il panda è un animale erbivoro (si nutre principalmente di bambù) appartenente alla famiglia Ursidae. Diventato il simbolo del WWF, è classificato come Vulnerabile fra le specie animali a rischio secondo le ultime classificazioni. In Cina vive in aree protette, in quanto vittima di bracconaggio e deforestazione. Il panda gigante, l’Ailuropoda melanoleuca e il panda di Quinling, l’Ailuropoda melanoleuca quinlingensis sono gli unici panda esistenti del genere Ailuropoda. Dall’aspetto tenero e buffo, si dimostrano miti con gli uomini, anche se non bisogna disturbare le femmine con i cuccioli.

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