
Sono le auto più rubate in Italia, se ne hai una preparati a tremare - greenstyle.it
Crescono i furti di veicoli in Italia: Campania, Lazio e Sicilia le regioni più colpite, con la Fiat Panda al primo posto tra i modelli più rubati.
Nel 2024 i furti di veicoli in Italia hanno registrato una nuova crescita, con 136.201 mezzi rubati tra automobili, motocicli e veicoli commerciali. L’aumento, del 3% rispetto all’anno precedente, è stato evidenziato da LoJack Italia durante l’Automotive Dealer Day 2025, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno. A guidare l’aumento sono state in particolare le automobili, con un incremento del 6% rispetto al 2023. Un segnale chiaro che la criminalità legata al traffico di mezzi continua a rappresentare una minaccia concreta, distribuita in modo irregolare sul territorio nazionale.
Le auto più rubate nel 2024: dominio delle citycar e crescita dei SUV
Nel dettaglio, la Fiat Panda si conferma anche per il 2024 come il modello più preso di mira dai ladri: ben 13.311 esemplari sono stati sottratti, quasi il 20% del totale delle automobili rubate. Seguono la Fiat 500 con 5.254 furti e la Lancia Ypsilon con 5.048. Anche se si tratta di veicoli di piccole dimensioni, facilmente rivendibili o smontabili per pezzi di ricambio, si nota un dato interessante: l’Alfa Romeo Giulietta, pur fuori produzione, ha scalzato la Fiat 500L dalla quinta posizione, facendo segnare 3.606 furti.

Aumentano anche le attenzioni verso i SUV e crossover, che rappresentano ormai il 15% del totale dei furti. Tra questi spicca la Jeep Renegade con 2.192 sottrazioni, seguita dalla Fiat 500X (2.168) e dalla Range Rover Evoque (1.634). Veicoli più costosi e spesso dotati di sistemi di antifurto evoluti, ma evidentemente ancora vulnerabili. Il tasso di recupero per queste categorie è più basso della media: solo il 41% dei SUV rubati viene ritrovato, contro il 45% generale.
La classifica riflette in parte le vendite: modelli diffusi, noti e ricercati non solo sul mercato legale ma anche nel circuito illecito. E mentre alcuni nomi noti spariscono dalla top ten, ne entrano altri, segno che il fenomeno muta in base a disponibilità, valore commerciale e vulnerabilità dei sistemi di protezione.
Le regioni più colpite dai furti e i tassi di recupero: Campania al vertice, Liguria sorprende
La distribuzione territoriale mostra forti disparità. La Campania è in testa con il 23% dei furti totali, seguita dal Lazio (18%), Sicilia e Puglia entrambe al 14%, e Lombardia con l’11%. Insieme, queste cinque regioni assorbono quasi l’80% del fenomeno nazionale. In aree come Molise, Valle d’Aosta e Basilicata, invece, i furti annuali restano sotto quota 600.
La difficoltà non si limita al furto: il recupero dei veicoli rubati resta una sfida aperta. A livello nazionale, il 45% dei mezzi viene ritrovato. In cifre, si tratta di poco più di 60.000 veicoli. Il resto — oltre 75.000 unità — rimane disperso. La Liguria sorprende con il tasso di recupero più alto: 69%. Seguono Umbria (66%) e Toscana (65%). Nella fascia bassa si trovano invece regioni come Molise (16%), Basilicata (20%) e Abruzzo (22%), dove le possibilità di ritrovare l’auto rubata sono drasticamente ridotte.
Nel mezzo, si collocano regioni come Emilia-Romagna e Veneto con un 59%, Puglia e Sicilia con un 50%, e Lombardia e Piemonte attestate attorno al 45%. Nonostante la tecnologia applicata al tracciamento — sistemi GPS, dispositivi LoJack e black box — il ritrovamento non è garantito e dipende fortemente dalla tempestività della denuncia, dalla collaborazione con le forze dell’ordine e dalla capacità investigativa locale.
Il quadro complessivo dipinge un’Italia ancora vulnerabile sul fronte dei furti veicolari, con squilibri regionali evidenti e un mercato illecito che continua a muoversi agilmente, adattandosi ai cambiamenti. Il 2025 si apre così con un’eredità complessa e ancora irrisolta.