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Renault Twizy: prova su strada della biposto elettrica

Provata per voi la nuova auto elettrica biposto Renault: esito e scheda tecnica completa della Twizy, cosa convince e cosa no.

Renault Twizy: prova su strada della biposto elettrica

Abbiamo avuto modo di provare la Renault Twizy per una settimana e l’abbiamo messa alla “frusta” su percorsi urbani, quelli a lei più congeniali. Esternamente suscita curiosità e interesse nei passanti, merito di un design molto particolare caratterizzato da parafanghi esterni che ospitano ruote di dimensioni differenziate sui due assi (quelle anteriori sono molto più strette di quelle posteriori).

Il comportamento della Twizy è sicuro e intuitivo, grazie a un comando di sterzo molto diretto e alla trazione posteriore caratterizzata da una quasi inavvertibile tendenza allo “scivolamento” in curva. La Twizy paga una limitata autonomia e un comfort “scooteristico”, anche se nell’uso urbano bisogna prestare attenzione all’ingombro laterale che non permette di insinuarsi agevolmente nel traffico, ma sterzo diretto, freni potenti, fluidità di marcia e ottima tenuta di strada ne fanno apprezzare il comportamento stradale. Senza contare l’indubbio vantaggio di poter accedere senza limitazioni alle aree a traffico limitato e di poter parcheggiare – in questo caso proprio come una moto – negli spazi trasversali riservati alle due ruote.

Scarso lo spazio per i piccoli oggetti (valigette, zaini, borse, buste della spesa) e nessun vano che somigli, neppure per capienza, a quello di un grosso scooter. C’è solo un angusto ripostiglio a chiave dietro lo schienale posteriore, profondo ma stretto, un piccolo vano a sinistra della plancia e uno appena più capiente sulla destra. Tra gli optional figura però uno zaino firmato Twizy.

La guida è facile e divertente, assistita da un motore elettrico (20 CV), alimentato da una batteria a ioni di litio, situato sotto il posto di guida. L’erogazione della potenza è pronta e continua fino agli 80 km/h che rappresentano la velocità massima raggiungibile. Il cambio automatico ha solo tre posizioni: D per la marcia avanti, N per il folle e R per la retromarcia. I freni sono progressivi ed efficaci.

>> Leggi la guida alla scelta dell’auto elettrica che fa per te

Dopo aver aperto la piccola sponda ribaltabile (optional da € 600), ci accomodiamo al volante: il sedile è in plastica rigida ed è dotato di una sobria imbottitura. Alle spalle del guidatore, come in uno scooter, c’è la possibilità di far accomodare un passeggero in tandem, costretto a un accesso “acrobatico” che obbliga a qualche contorsione. Oltre alle “semiportiere” che equipaggiano praticamente tutte le Renault Twizy in circolazione, la vettura della nostra prova è una delle prime a essere dotata dei finestrini laterali (disponibili a € 400) che garantiscono d’inverno il necessario riparo dalle intemperie e dalle temperature più rigide. La Twizy resta comunque più simile a uno scooter a quattro ruote che a una microcar, ma il nuovo accessorio rappresenta certamente un grande incentivo per utilizzarla tutto l’anno. Seduti al posto di guida troviamo una piccola plancia digitale, semplice e chiara, che fornisce poche ma indispensabili informazioni tra cui quelle, fondamentali, del livello di carica e dei chilometri di autonomia residua.

L’ansia dell’utente Twizy, come per tutti i veicoli full electrici, è quella di rimanere per strada con la batteria scarica. La ricarica è semplice e prevede sia l’attacco a una normale presa se si dispone di un box, o a una colonnina di ricarica tra quelle che sono disponibili in diversi punti delle principali città; in questo caso occorre acquistare una carta prepagata.

Tre ore e mezza il tempo di ricarica completa, con un costo in energia di meno di 1,50 euro a fronte di un’autonomia reale di circa 70 km (100 dichiarati).

>> Consulta la mappa delle colonnine di ricarica a Roma

Certo la preoccupazione di lasciare la Twizy – che come uno scooter non ha serrature di sicurezza – attaccata a una colonnina stradale con il cavo flessibile per più di tre ore desta qualche preoccupazione, ma c’è un immobilizzatore che impedisce l’avvio senza chiave e il cavo non si stacca dalla colonnina senza la tessera magnetica. In ogni caso il canone di noleggio della batteria, che varia in base alla durata del contratto e al chilometraggio (da € 50 a € 72 al mese), comprende anche l’assistenza stradale, per qualsiasi causale ivi compreso il fermo per la batteria scarica.

>> Consulta la mappa delle colonnine di ricarica a Milano

Sono disponibili anche altre offerte a prezzi convenzionati come il noleggio breve di un’auto normale se avete necessità di uno spostamento fuori porta (la Twizy non può circolare su strade extraurbane), estensioni di garanzia, assistenza per l’installazione di un sistema di ricarica a domicilio.

I prezzi della Twizy spaziano da 7.000 a 9.000 euro in base all’allestimento e alla versione: è disponibile infatti anche una versione con velocità massima di 45 km/h che è possibile guidare con il semplice “patentino”.

Smpatica, ma cara, alternativa ai mezzi urbani e pratica nonostante i suoi limiti, la Twizy è una vera scommessa per la Renault, che in pieno periodo di crisi automobilistica si rivolge con questa proposta a un target clienti privati limitato ma molto motivato. Chissà se sarà ricordata in futuro per aver aperto la via a un nuovo modello di mobilità urbana.

Approfondimento: >> Leggi anche la prova su strada della Renault Twizy su Motori.it

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