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Pinzatura dei germogli: cos’è e a cosa serve

La pinzatura dei germogli è una pratica molto diffusa, utile a influenzare lo sviluppo delle piante. Questa tecnica viene infatti applicata per controllare la forma e le dimensioni della varietà coltivata, per favorire la fioritura o per incentivare la crescita dei frutti. Viene scelta anche per la gestione di numerosi ortaggi e, fatto non meno importante, si tratta di una delle pratiche di base per la cura e la gestione dei bonsai.

Pinzatura dei germogli: cos’è e a cosa serve

Fonte immagine: Pixabay

La pinzatura dei germogli è una pratica di coltivazione nota sin dai tempi antichi, scelta per influenzare il modo con cui la pianta si svilupperà. In altre parole, si tratta della rimozione delle parti apicali del vegetale durante le sue fasi di crescita, affinché non si allunghi troppo o, ancora, non sviluppi foglie eccessivamente. Questa tecnica è oggi molto diffusa, sia per il controllo della crescita delle piante da frutto che per le varietà floreali. Ancora, si tratta di una delle pratiche di base per la cura dei bonsai. Ma come funziona la pinzatura dei germogli?

Naturalmente, prima di procedere alla rimozione delle porzioni apicali delle proprie piante bisogna verificare che le specie prescelte supportino questa pratica. Per alcune piante si rivela infatti essenziale, per altre invece inutile, se non dannosa. Per questo, è sempre utile chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.

Pinzatura dei germogli: cos’è e a cosa serve

Quello della pinzatura dei germogli è, a tutti gli effetti, un metodo di potatura. Si tratta, così come già accennato, della rimozione delle parti apicali di alcune piante durante le loro prime fasi di crescita, da eseguire secondo specifici criteri e sempre con l’ausilio di cesoie affilate e possibilmente sterili o, se la pianta lo richiede, con le pinze. Noto sin da tempi antichi, questo metodo nasce per influenzare la crescita delle piante, sia per ottenerne la forma desiderata che per favorire l’apparizione di più frutti oppure di più fiori.

In linea generale, con la pinzatura si impedisce che la pianta si sviluppi troppo in altezza o impieghi eccessive risorse nello sviluppo delle foglie, favorendo invece la crescita delle ramificazioni, dove è più probabile compaiano sia fiori che gustosi frutti. Ma quali sono gli obiettivi di questa tecnica, nel dettaglio?

Gli obiettivi della pinzatura dei germogli

Piante bonsai, forme diverse
Fonte: Pixabay

Come già spiegato, con la pinzatura dei germogli si interviene sulla crescita della pianta, modificandone lo sviluppo che la specie prescelta avrebbe in natura. Nel dettaglio, questa pratica risponde a diversi obiettivi:

  • Controllare la forma della pianta: quando si ha a che fare con varietà cespugliose, o comunque dallo sviluppo molto elevato in altezza, la pinzatura permette di controllare lo sviluppo verticale e favorire quello orizzontale. In questo modo, si può spingere la pianta a crescere rispettando forme e dimensioni desiderate;
  • Favorire la fioritura: la pinzatura è spesso scelta per le specie floreali, allo scopo di favorire lo sviluppo delle ramificazioni laterali, anziché l’estensione della pianta in larghezza. Questa tecnica riduce le risorse che la pianta impiega per creare nuove foglie, indirizzandola invece alla produzione di più fiori;
  • Favorire la crescita dei frutti: allo stesso modo, la pinzatura apicale garantisce alla pianta maggiori energie per lo sviluppo dei frutti, che appariranno più numerosi su ogni singola ramificazione della pianta stessa.

Esempi di pinzatura dei germogli

Per capire come funzioni davvero la pinzatura dei germogli, è utile ricorrere ad alcuni esempi per categoria. Si tratta di un elenco non di certo esaustivo, poiché le specie vegetali che gradiscono questa tecnica sono numerosissime, tuttavia è utile per capire i reali benefici di questa tecnica di coltivazione.

Pinzatura floreale

Pinzatura della dalia
Fonte: Pixabay

La pinzatura dei germogli è molto diffusa in ambito floreale, dove viene anche chiamata cimatura. Grazie a questa tecnica, infatti, la maggior parte delle varietà produce più fiori, per ottenere così dei giardini coloratissimi. Una delle applicazioni più diffuse, ad esempio, è per la cura delle dalie.

Quando la dalia incomincia il suo sviluppo, tende a svilupparsi molto in altezza, producendo delle piccole ramificazioni laterali sui fusti principali. Quando la pianta raggiunge all’incirca i 40 centimetri d’altezza – misura indicativa, poiché molto dipende dalla specie prescelta – si può procedere con la cimatura, che deve avvenire sul fusto principale poco sopra dall’ultima ramificazione laterale disponibile. Così facendo, si incentiva lo sviluppo proprio delle ramificazioni, sia laterali che verticali, moltiplicando poi il numero di boccioli che la pianta produrrà.

Pinzatura per i bonsai

Per gestire un albero in miniatura come i bonsai è ovviamente necessario controllarne sempre la forma e le dimensioni. Per questa ragione, la pinzatura diventa una tecnica fondamentale per la cura di queste minuscole piante.

Anche in questo caso, si rimuovo le parti apicali della pianta, per evitare che si sviluppi troppo in altezza o, ancora, che crescano delle foglie di dimensioni troppo estese. Per quanto riguarda i bonsai, il termine pinzatura assume un significato davvero preciso: la tecnica non viene infatti eseguita con delle cesoie ma, appunto, con delle apposite pinze.

Pinzatura degli ortaggi

Fave
Fonte: Pixabay

Infine, la pinzatura – o, più propriamente – la cimatura viene applicata a numerosissime varietà da orto. Ad esempio per le fave, con la rimozione degli ultimi dieci centimetri apicali del fusto quando appaiono i primi baccelli. Così facendo, si favorisce la moltiplicazione degli stessi baccelli e una maggiore fruttificazione.

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