Pensione anticipata: la sorpresa della Quota 100 ancora valida(www.greenstyle.it)
La possibilità di andare in pensione anticipata utilizzando misure “vecchie”, rappresenta una prospettiva poco conosciuta.
Il caso di un nostro lettore, che ha maturato oltre 40 anni di contributi ma si è visto negare l’accesso a misure come l’Ape Sociale, testimonia come spesso sia essenziale conoscere a fondo le normative vigenti e i loro principi di applicazione.
Il lettore in questione, prossimo a compiere 66 anni a dicembre 2025, con una carriera contributiva di oltre 40 anni, si era rivolto a diversi patronati ottenendo come risposta che avrebbe dovuto aspettare la pensione di vecchiaia a 67 anni. Dopo aver percepito la Naspi fino alla fine del 2024 e aver lavorato brevemente nel 2025, aveva tentato di accedere all’Ape Sociale, ma gli è stato negato l’accesso a causa del mancato rispetto di alcuni requisiti come la chiusura della carriera lavorativa con la Naspi e il non aver svolto lavori gravosi negli ultimi anni.
Tuttavia, un’analisi più approfondita del sistema previdenziale rivela che la “Quota 100” – misura in vigore solo fino al 31 dicembre 2021 – può ancora essere utilizzata da chi ha maturato i requisiti entro quella data. Infatti, chi nel 2021 aveva almeno 62 anni e 38 anni di contributi, e oggi ha 66 anni, può ancora accedere a questa modalità di pensionamento anticipato anche nel 2025, grazie al principio di “cristallizzazione del diritto”.
Questa norma prevede che i diritti acquisiti durante la vigenza di una determinata misura non vengano persi con la sua cessazione. Nel caso specifico, il lettore ha maturato i requisiti contributivi richiesti e dunque potrebbe utilizzare la Quota 100 per andare in pensione prima dei 67 anni, senza dover attendere la scadenza prevista per la pensione di vecchiaia.
Ape Sociale: requisiti stringenti e proroga fino al 2025
L’Ape Sociale, indennità erogata dall’INPS a determinate categorie di lavoratori in condizioni particolari, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2025. Per accedervi, è necessario il possesso di condizioni precise quali:
- Stato di disoccupazione involontaria con almeno 30 anni di contribuzione.
- Assistenza continuativa da almeno sei mesi a un familiare con disabilità grave.
- Invalidità civile riconosciuta almeno al 74%.
- Svolgimento di attività lavorative gravose per almeno sei anni negli ultimi sette o sette anni negli ultimi dieci, con un’anzianità contributiva di almeno 36 anni (32 anni per alcune categorie come operai edili e ceramisti).
Il lettore in esame non rientra in nessuna di queste categorie: non è disoccupato secondo le regole necessarie, non ha svolto lavori gravosi e non presenta invalidità o status di caregiver. Il suo breve impiego nel 2025 ha precluso l’accesso all’Ape Sociale come disoccupato.
Si ricorda inoltre che a partire dal 2024, l’Ape Sociale non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo, se non per attività autonome occasionali entro il limite di 5.000 euro lordi annui.

La legge di bilancio 2025 ha introdotto una novità importante per i lavoratori totalmente contributivi (coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996). Questi soggetti possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni, purché abbiano almeno 25 anni di contribuzione e un importo di pensione pari a tre volte l’assegno sociale (circa 1.616 euro mensili).
Si tratta di una possibilità limitata a pochi, poiché richiede un montante contributivo piuttosto elevato, difficilmente raggiungibile da una larga platea di lavoratori. In caso di pensione inferiore a questa soglia, è possibile integrare il reddito con la rendita di un fondo pensione complementare.
Nel resto del sistema, restano confermate fino al 2026 le regole per la pensione di vecchiaia (67 anni di età con almeno 20 anni di contributi) e per la pensione anticipata senza limiti di età (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne), con una finestra di attesa di tre mesi prima dell’erogazione dell’assegno.
Rivalutazione contributiva e aggiornamenti dei requisiti
Un aspetto positivo per chi andrà in pensione nel 2025 riguarda la rivalutazione del montante contributivo, che godrà di un incremento del 3,66% rispetto al 31 dicembre 2023, dopo un +2,3% del 2024.
Questo aumento permette di mantenere il potere d’acquisto della pensione, contrastando in parte l’inflazione, anche se non sempre in misura piena.
L’adeguamento dei requisiti di età, basato sulla speranza di vita, rimane invariato fino al 2026, con possibili aumenti da valutare per il 2027.
Come presentare domanda per Quota 100 e Ape Sociale
La domanda per la pensione Quota 100 deve essere presentata all’INPS, online o tramite patronati, indicando i requisiti di età e contributivi maturati entro il 31 dicembre 2021. La decorrenza della pensione è subordinata alla cessazione del rapporto di lavoro e a una finestra di attesa di tre mesi per i lavoratori privati; i dipendenti pubblici devono invece rispettare un preavviso di sei mesi.
Per l’Ape Sociale, le domande per il 2025 possono essere inviate entro il 30 novembre 2025, con risposta dell’INPS entro le scadenze previste. È fondamentale cessare l’attività lavorativa al momento della domanda e presentare una certificazione che attesti il possesso dei requisiti.
In entrambi i casi, un’attenta verifica dei contributi e delle condizioni personali è indispensabile per evitare errori e ritardi nell’accesso al trattamento pensionistico.
