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Partenio per l’emicrania: usi, effetti collaterali e proprietà

Il partenio è una pianta utilizzata per prevenire il mal di testa, oltre che per contrastare vari tipi di dolore: ecco le qualità e gli effetti collaterali.

Partenio per l’emicrania: usi, effetti collaterali e proprietà

Fonte immagine: ali graney via Flickr

Il partenio è stato usato per secoli come rimedio naturale per vari disturbi, come il mal di testa, le irregolarità mestruali, alcuni problemi della pelle, il mal di stomaco, l’asma, la febbre, le punture di insetti, il mal di denti, la psoriasi, le allergie, il ronzio alle orecchie, le vertigini, l’artrite, la nausea e il vomito.

Il partenio ha fiori che assomigliano alle margherite e fa parte della famiglia del girasole. Il nome botanico ufficiale è Tanacetum parthenium o Chrysanthemum parthenium. Originariamente veniva coltivato nell’Europa sud-orientale, tra le montagne dei Balcani. Oggi è coltivato in tutta Europa, in Nord America e in Australia. Fiorisce tra luglio e ottobre.

Partenio per l’emicrania

Feverfew flower
Fonte: Cary Bass-Deschenes via Flickr

Per l’emicrania, gli integratori generalmente utilizzano le foglie secche del partenio. A volte, però, le foglie possono essere consumate anche fresche. Inoltre, alcuni integratori prevedono l’utilizzo anche di fiori e steli. Si pensa che il partenio sia utile per l’emicrania perché ha una sostanza chiamata partenolide, che aiuta ad alleviare gli spasmi muscolari e previene le infiammazioni.

Sembra dunque che gli integratori di partenio, assunti regolarmente, prevengano le emicranie in chi ne soffre abitualmente. Gli integratori di partenio sono disponibili sotto queste formulazioni:

  • compresse;
  • capsule;
  • estratto liquido;
  • partenio fresco;
  • partenio secco;
  • polvere;
  • tè;
  • formulazioni topiche da applicare sulla pelle;
  • compresse masticabili.

Effetti collaterali e altre precauzioni

Partenio
Fonte: graibeard via Flickr

Tra gli effetti collaterali collegati all’assunzione di partenio, possono esservi:

  • dolore addominale;
  • meteorismo;
  • diarrea;
  • nausea e/o vomito;
  • nervosismo;
  • problemi digestivi;
  • gonfiore.

Il tè di partenio, in particolar modo, può provocare ulcere a livello della bocca, perdita momentanea del senso del gusto, gonfiore o irritazione di labbra, lingua e bocca. Vi sono inoltre delle precauzioni da prendere nel caso si desiderasse assumere questo rimedio. Le donne incinte, che stanno pianificando una gravidanza o che, ancora, allattano al seno, devono consultare il medico prima di prendere il partenio, questo perché potrebbe favorire contrazioni dell’utero e aumentare le probabilità di parto prematuro o di aborto spontaneo.

Le persone che sono allergiche alle piante della famiglia di margherite, camomilla, ambrosia o millefoglie, potrebbero essere allergiche anche al partenio, quindi è meglio evitarne l’assunzione.

I bambini, in particolare quelli che hanno meno di 2 anni, non devono assumere il partenio, perché il suo uso non è stato ancora adeguatamente studiato e verificato nei più piccoli. È fondamentale evitare il ritrovato anche nel caso di problemi di coagulazione o se si assume un anticoagulante.

Prima di assumere il partenio, è necessario dunque chiedere un parere al proprio medico di fiducia, comunicandogli anche eventuali altri farmaci o integratori che si assumono, in modo che possa dare dei consigli su determinate interazioni. Se si protrae il trattamento per più di una settimana, non si deve assolutamente smettere di prenderlo improvvisamente, perché può dare sintomi da astinenza, tra cui nervosismo, disturbi del sonno, mal di testa, ansia, stanchezza, rigidità muscolare e dolori articolari.

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