Agevolazioni e aiuti complementari per famiglie e categorie fragili-greenstyle.it-
Alla vigilia delle festività natalizie, cresce la preoccupazione per l’assenza di agevolazioni o bonus legati alla tredicesima.
Dopo un 2024 segnato dall’introduzione di un bonus Natale temporaneo, quest’anno il Governo non ha previsto alcun sostegno specifico per alleggerire il peso fiscale sulla mensilità aggiuntiva, lasciando invariato un nodo fiscale irrisolto che grava sulle tasche dei lavoratori dipendenti.
La tredicesima mensilità rappresenta un elemento fondamentale per i bilanci delle famiglie italiane, soprattutto durante il periodo delle festività, ma continua a essere penalizzata dal sistema fiscale. Pur configurandosi come reddito da lavoro dipendente, essa è soggetta a un trattamento fiscale più gravoso rispetto alle altre mensilità.
La tredicesima: una mensilità più tassata e senza agevolazioni nel 2025
Il motivo principale risiede nel fatto che sulla tredicesima non si applicano né le detrazioni fiscali ordinarie né i bonus, aumentando così l’imposta netta da versare. Questo aggravio fiscale si traduce in una riduzione del potere d’acquisto proprio nel momento in cui le famiglie devono sostenere spese extra per regali, bollette e festività di fine anno.

Nel 2023, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, aveva sottolineato la necessità di un intervento mirato per alleggerire questa pressione fiscale, auspicando misure che potessero “mettere più soldi in tasca agli italiani”. Tuttavia, le risorse limitate e le priorità politiche hanno finora impedito un’azione concreta in questa direzione.
Nel 2024 il Governo aveva sperimentato il cosiddetto bonus Natale, un contributo una tantum di 100 euro erogato con la tredicesima e destinato ai lavoratori con figli fiscalmente a carico. Questa misura, seppur limitata nella platea e nell’impatto economico, era stata accolta come un primo segnale verso una possibile detassazione della mensilità aggiuntiva.
Tuttavia, per il 2025, non è stata confermata alcuna forma di bonus né di detassazione specifica sulla tredicesima, nonostante il tema sia stato più volte menzionato durante i dibattiti sulla Legge di Bilancio. Il Governo ha infatti preferito concentrare gli sforzi su altri strumenti, quali fringe benefit, premi di produttività e straordinari, ritenuti più efficaci nel breve termine per migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori.
Le organizzazioni sindacali, in particolare la CISL, continuano a sollecitare un intervento strutturale sulla tassazione delle mensilità aggiuntive, ma finora nessuna proposta concreta è stata inserita nella normativa vigente.
Il dibattito sulla detassazione della tredicesima non è però del tutto chiuso. A settembre 2025, il vicepremier Antonio Tajani ha rilanciato l’ipotesi di una flat tax applicata alla tredicesima, con aliquote ridotte al 5% o al 10%, in alternativa all’attuale regime IRPEF ordinario.
Questa misura rappresenterebbe una significativa riduzione del carico fiscale e potrebbe dare respiro ai lavoratori dipendenti, soprattutto in un contesto economico dove l’inflazione e il costo della vita restano elevati. Tuttavia, al momento, questa proposta resta a livello di discussione e non è stata ancora tradotta in un intervento normativo concreto.
