Bollette, non commettere l'errore di gettarle: per quanto tempi devi conservarle-greenstyle.it
Bollette: non commettere questo errore, rischi davvero grosso. Ecco cosa prevede la legge e cosa devi sapere per evitare problemi.
Ogni utenza ha un periodo preciso entro il quale il fornitore può richiedere il pagamento di somme non versate. Trascorso quel termine, la bolletta “cade in prescrizione” e non è più dovuta. Si tratta di una norma che tutela i consumatori da richieste di pagamento tardive o ingiustificate, ma che allo stesso tempo richiede una gestione attenta della documentazione.
In Italia, la Legge di Bilancio 2018 e successivi aggiornamenti hanno ridotto notevolmente i tempi di prescrizione per le principali forniture domestiche. Oggi, infatti, le bollette di luce, gas e acqua si devono conservare per almeno due anni dalla data di emissione.
Bollette, non commettere l’errore di gettarle: per quanto tempi devi conservarle
Un tempo, i termini erano più lunghi, cinque anni, ma la normativa ha voluto uniformare i periodi e renderli più favorevoli per i cittadini. Fanno eccezione le fatture emesse prima del 2018 (per la luce) o del 2019 (per il gas), che restano soggette ai vecchi cinque anni di prescrizione.

Inoltre, chi paga il canone Rai in bolletta elettrica deve tenere la ricevuta per dieci anni, poiché si tratta di un tributo e rientra nelle scadenze fiscali di lungo periodo. Anche per le bollette telefoniche e internet vale la regola dei due anni, ma in questo caso molti esperti consigliano di conservarle fino a cinque, per maggiore prudenza in caso di contestazioni o controlli incrociati.
Quando un fornitore richiede il pagamento di una bolletta oltre il termine di prescrizione, non basta ignorare l’avviso. È necessario dichiarare formalmente che il credito è prescritto, inviando una comunicazione scritta, tramite raccomandata, PEC o fax, in cui si contesta la legittimità della richiesta.
Se la fattura è stata emessa prima del 2020, il fornitore ha l’obbligo di verificare le ragioni del ritardo e fornire una risposta scritta; per le fatture successive, invece, la prescrizione si applica direttamente. Tuttavia, se il pagamento è già stato effettuato, non si può più invocare il diritto alla prescrizione.
Avere le vecchie bollette a portata di mano, quindi, diventa essenziale, infatti, rappresentano la prova concreta dell’avvenuto pagamento e tutelano da eventuali controversie. Oltre al valore legale, le bollette sono strumenti utili per tenere sotto controllo i propri consumi e monitorare l’andamento delle spese nel tempo. Confrontare i dati di anno in anno può aiutare a individuare abitudini di spreco o a valutare la convenienza di cambiare fornitore.
Inoltre, in alcuni casi specifici, le spese legate alle utenze possono essere utili per detrazioni o dichiarazioni fiscali, soprattutto se legate ad attività professionali o immobili in affitto. Un archivio ben organizzato, anche solo digitale, semplifica la gestione familiare e riduce il rischio di smarrire informazioni importanti.
Con la bolletta digitale e la domiciliazione bancaria, conservare pile di documenti non è più necessario. I fornitori, infatti, rendono disponibili tutte le fatture nell’area personale del cliente, accessibile online in qualsiasi momento. Le copie restano archiviate in formato PDF, con valore legale identico a quello cartaceo.
