Naspi, solo un errore e perdi tutto. Come evitarlo prima che sia tardi -greenstyle.it
La disciplina della Naspi, il sostegno economico offerto dall’INPS a chi perde involontariamente il lavoro, è stata profondamente modificata.
con l’introduzione di nuove regole stringenti che impattano direttamente sui diritti e doveri dei beneficiari. Le novità normative, entrate in vigore nell’autunno 2025, hanno trasformato la Naspi da semplice ammortizzatore sociale a uno strumento che impone un attivo coinvolgimento del disoccupato nella ricerca e accettazione di un impiego congruo, accompagnato da rigorosi obblighi digitali e comportamentali.
Il decreto legislativo del 2025 ha introdotto una serie di adempimenti fondamentali che i beneficiari della Naspi devono rispettare per mantenere il diritto all’indennità. Tra questi, spiccano la registrazione obbligatoria sulla piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), la compilazione e aggiornamento del Curriculum Vitae digitale, la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e la verifica costante della disponibilità ad accettare offerte di lavoro ritenute congrue.
Naspi, solo un errore e perdi tutto. Come evitarlo prima che sia tardi
Questi nuovi obblighi trasformano il disoccupato da soggetto passivo a protagonista attivo nel mercato del lavoro, chiamato a dimostrare un reale impegno nella ricerca di un’occupazione, pena la decadenza o la riduzione della prestazione. L’INPS, infatti, dispone ora di strumenti digitali avanzati per monitorare l’adempimento di tali obblighi, e un solo errore o ritardo può comportare conseguenze pesanti.

Una delle novità più rilevanti riguarda la gestione del rifiuto delle offerte di lavoro. La normativa stabilisce con chiarezza che il primo rifiuto di un’offerta di lavoro considerata idonea comporta la decadenza immediata dalla Naspi. Per essere qualificata come idonea, l’offerta deve rispettare criteri precisi: settore di attività identico o affine, mansioni equivalenti, retribuzione almeno pari a quella precedente e sede di lavoro entro 20 chilometri dalla residenza o dal luogo di lavoro abituale.
Nel caso di offerte non completamente rispondenti a tali parametri ma comunque accettabili, sono concessi due rifiuti; al terzo, però, scatta comunque la decadenza o la sospensione della prestazione. In queste situazioni, l’assegno può essere ridotto o sospeso, salvo ulteriori violazioni che potrebbero portare alla cancellazione totale.
Accanto a questo aspetto, sono previste sanzioni anche per il mancato rispetto degli obblighi digitali: la mancata registrazione sulla piattaforma SIISL, il mancato caricamento del CV digitale o la mancata partecipazione al Patto di attivazione entro i termini stabiliti (solitamente 45 giorni) possono comportare una decurtazione del 25% della prima mensilità o, in caso di reiterate omissioni, la perdita totale della prestazione. Infine, rimangono attuali anche le regole relative alla comunicazione di eventuali nuovi rapporti di lavoro o redditi.
