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Mascherine: come disinfettarle per riutilizzarle

La scarsità di mascherine sul mercato alimenta il dubbio in molti: come disinfettare le mascherine, per un secondo utilizzo d'emergenza?

Mascherine: come disinfettarle per riutilizzarle

Fonte immagine: Unsplash

L’emergenza dovuta alla diffusione del nuovo coronavirus ha messo in evidenza l’importanza della mascherina: questo presidio di sicurezza è infatti utile non solo per ridurre le chances di contagio dal virus, ma anche per evitare di trasmetterlo agli altri, in caso si fosse portatori asintomatici. Eppure sul mercato queste soluzioni scarseggiano e, di fronte all’impossibilità di trovarle all’interno dei negozi, in molti si sono domandano cosa fare. Sui social network, ad esempio, diverse persone stanno da giorni chiedendo se le mascherine possano essere riutilizzate, dopo un processo di igienizzazione profonda.

Rispondere a questa domanda non è semplice: almeno in linea teorica, le mascherine monouso non devono essere riutilizzate, poiché potrebbe venire meno la loro funzione di barriera, nonché esporre a germi e patogeni che potrebbero essersi accumulati sulla superficie durante i precedenti utilizzi. Sul fronte pratico, alcune tipologie di mascherine possono essere effettivamente disinfettate, sebbene l’operazione non sia consigliata. I dettagli che seguono, di conseguenza, valgono unicamente in casi di estrema urgenza, dove non è possibile fare altrimenti per mancanza di alternative sul mercato.

Quali mascherine possono essere disinfettate?

Mascherine chirurgiche

Non tutte le mascherine possono essere sottoposte a un processo di igienizzazione e disinfezione, poiché non tutte presentano materiali che si adattano a questo scopo. In particolare se non presenti filtri fissi o intercambiabili, i quali esauriscono la loro funzione protettiva dopo qualche ora: anche igienizzando a fondo la mascherina, il filtro ormai esausto non sarebbe in grado di garantire una protezione sufficiente.

In linea generale, si possono considerare per la procedura le seguenti soluzioni:

  • Mascherine di autoproduzione in stoffa;
  • Mascherine da acquisto sempre in stoffa, microfibra o altre tipologie di tessuti;
  • Mascherine per professionali, per polveri o agenti patogeni, a norma con il marchio EN 149 CEE.

Non possono invece essere riutilizzare le mascherine chirurgiche di carta o tessuto non tessuto, poiché il contatto con acqua e detergenti rischia di distruggerle, così come quelle con filtri fissi a carboni attivi. Alcune mascherine con filtro intercambiabile possono essere invece igienizzate, seguendo le istruzioni fornite dal produttore.

Igienizzare le mascherine: come procedere

Mascherina blu

Il processo di disinfezione profonda delle mascherine è abbastanza complesso, poiché richiede attenzione e le dovute protezioni. Questo per evitare che, durante l’operazione, le mascherine stesse possano subire una contaminazione da agenti ambientali, ad esempio presenti sulle mani.

Le soluzioni più semplici da pulire e sterilizzare sono sicuramente quelle di stoffa, sia da autoproduzione domestica che d’acquisto. Il primo passo è quello di lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone oppure approfittando di un gel igienizzante. Segue la necessità di indossare dei guanti in lattice, sterili e monouso, come livello di sicurezza ulteriore. Prese le dovute precauzioni, la mascherina può essere inserita per circa cinque minuti in una pentola ricolma di acqua bollente, quindi superiore ai 90 gradi. L’elevata temperatura dovrebbe risultare più che sufficiente per eliminare batteri, virus e altre sostanze pericolose.

Più attenzione richiede la disinfezione delle mascherine EN 149 CEE:

  • Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone oppure con un gel igienizzante;
  • Togliere la mascherina dal viso, reggendola solo dagli elastici laterali ed evitando il contatto con la superficie interna del dispositivo;
  • Lavarsi nuovamente le mani;
  • Indossare un paio di guanti monouso sterili;
  • Pulire la superficie di lavoro con un detergente a base d’alcol;
  • Adagiare la mascherina è spruzzare in modo uniforme sulla superficie, interna ed esterna, una soluzione idroalcolica almeno al 70%. La mascherina non dovrà risultare bagnata, solo leggermente inumidita;
  • Lasciare evaporare la soluzione per circa 30 minuti in un luogo sicuro e possibilmente sterile.

L’operazione non dovrebbe essere ripetuta per più di tre volte e, in ogni caso, in presenza di danneggiamenti sul dispositivo. Se si passa molto tempo in compagnia di malati o persone potenzialmente a rischio per il coronavirus, è indicato gettare la singola mascherina dopo l’uso.

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