L’addio graduale allo SPID e le ragioni del cambiamento - greenstyle.it
L’identità digitale degli italiani sta per vivere una profonda trasformazione, con la graduale dismissione dello (SPID).
Da metà 2024, infatti, il governo italiano ha avviato un percorso di sostituzione dello SPID con il Sistema IT-Wallet, un portafoglio digitale nazionale che punta a semplificare e rendere più sicura la gestione dell’identità digitale.
Lo SPID è stato per anni lo strumento principale con cui cittadini e imprese hanno potuto accedere in modo sicuro ai servizi della Pubblica Amministrazione, dall’INPS all’Agenzia delle Entrate, ma anche a molteplici servizi privati che ne hanno riconosciuto la validità. Tuttavia, l’adozione di questa tecnologia si è accompagnata a costi gestionali elevati, con convenzioni per gli Identity Provider che hanno raggiunto cifre vicine ai 40 milioni di euro.
Il governo ha scelto di puntare su un sistema più centralizzato e sicuro, che riduca i costi e aumenti le garanzie contro le frodi digitali. Il sistema IT-Wallet nasce proprio con questo obiettivo, superando le limitazioni di SPID e integrando in un’unica applicazione la gestione di documenti e identità digitali.
IT-Wallet: il nuovo portafoglio digitale italiano
Lanciato in versione beta a giugno 2024 e con una sperimentazione già in corso, l’IT-Wallet rappresenta una vera e propria evoluzione nel campo dell’identità digitale. Attraverso questa piattaforma, accessibile principalmente tramite l’App IO, i cittadini potranno conservare e utilizzare documenti digitali ufficiali come la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità, riducendo la necessità di documenti cartacei.
Il sistema, gestito in collaborazione tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, PagoPA, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), è stato istituito formalmente dal decreto-legge n.19 del 2 marzo 2024, convertito con la legge n.56 del 29 aprile 2024. Le Linee Guida di AgID definiscono gli standard tecnologici, le modalità di accreditamento dei fornitori privati e le misure di sicurezza necessarie per garantire l’interoperabilità e l’affidabilità del sistema.
A differenza dello SPID, che si basa su più fornitori di identità digitale, IT-Wallet punta a una piattaforma pubblica integrata con la Carta d’Identità Elettronica (CIE), che garantisce standard di sicurezza più elevati e minori rischi di frodi, anche se richiede procedure più articolate per l’accesso ai servizi.

Il passaggio da SPID a IT-Wallet non sarà immediato: il governo ha previsto una transizione graduale che dovrebbe completarsi entro la fine del 2025. Durante questo periodo, gli utenti potranno scegliere liberamente se continuare a utilizzare SPID o adottare IT-Wallet, considerando però che non tutti i servizi online saranno compatibili con la nuova piattaforma fin da subito.
Tra i principali vantaggi del sistema IT-Wallet vi è la possibilità di gestire in modo semplice e centralizzato diverse identità digitali e documenti personali, con un maggiore controllo sui dati personali. Inoltre, IT-Wallet è progettato per integrare future funzionalità come i pagamenti digitali e l’accesso a servizi pubblici e privati in modo più fluido, anche a livello europeo, in linea con il quadro normativo del Portafoglio Europeo di Identità Digitale (EUDIW) previsto dal Regolamento eIDAS.
Tuttavia, permangono alcune criticità legate alla complessità iniziale delle procedure di accesso tramite CIE e all’adeguamento dei sistemi informativi degli enti pubblici e privati. Per questo motivo, la sperimentazione è fondamentale per testare l’efficacia e l’accessibilità del sistema in contesti reali.
Il ruolo di AgID e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha un ruolo centrale nel coordinamento tecnico e normativo di IT-Wallet, supervisionando l’adozione degli standard tecnologici e la sicurezza del sistema. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri guida invece il coordinamento strategico e organizza la sperimentazione nazionale, collaborando con enti come INPS, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT), Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
La collaborazione si estende anche a livello europeo, dove l’Italia partecipa attivamente ai gruppi di lavoro per la definizione dell’European Digital Identity Wallet e per la standardizzazione delle soluzioni di identità digitale sicura. Il coinvolgimento nei progetti pilota su larga scala (Large Scale Pilots) come NOBID, POTENTIAL, APTITUDE e WE BUILD, testimonia l’impegno italiano nel garantire un sistema di identità digitale all’avanguardia e interoperabile a livello UE.
