Greenstyle Casa & Giardino Orto & giardino Piante Lavanda: 8 varietà e come curare la pianta

Lavanda: 8 varietà e come curare la pianta

Di lavanda non esiste una sola varietà, ma almeno 8 più note e tantissime cultivar specifiche. Il suo aroma ci ricorda i campi di Provenza, ma in effetti questo arbusto cresce anche in tutta l'area mediterranea. In Italia sono 6 le specie più reperibili, facili da coltivare per abbellire il proprio balcone o dare colore al giardino con tocchi di viola e verde bellissimi.

Lavanda: 8 varietà e come curare la pianta

Fonte immagine: Pixabay

La bella lavanda è una pianta della famiglia delle Lamiaceae, che fa pensare subito al sole che brilla sui campi di Provenza dipinti di verde e viola in estate. Ma questo arbusto non cresce solo nel Sud della Francia. In Italia sono note le distese viterbesi, nel Lazio, ma anche quelle Piemontesi e Umbre.

Di lavanda, poi, non esiste una sola varietà, ma tantissime, con altrettante cultivar che ne rendono quasi impossibile fare un elenco. Il punto è che questa pianta è ormai famosa e coltivata in quasi ogni parte del mondo, sebbene resti ancora una delle specie floreali più tipiche dell’area mediterranea.

Se vogliamo, possiamo ridurre la lista delle varietà di lavanda ad 8 principali, di cui 6 crescono o quantomeno sono trattate in Italia. Le altre sono di più difficile reperimento da noi, ma non significa che non si possano trovare nei vivai più forniti.

Di seguito qualche indicazione sui tipi di lavanda più conosciuti e alcuni suggerimenti per curare la pianta in vaso o in giardino.

Varietà di lavanda

Come detto, la lavanda vanta diverse varietà, di cui le principali sono:

  1. Lavandula angustifolia, o vera lavanda
  2. Lavandula canariensis
  3. Lavandula dentata
  4. Lavandula latifolia
  5. Lavandula multifida
  6. Lavandula pinnata
  7. Lavandula stoechas
  8. Lavandula intermedia, o lavandino

Da noi in Italia si trovano soprattutto la angustifolia, la dentata, la latifolia, la multifida, la pinnata e la stoechas. Ma è reperibile anche il lavandino, che è tuttavia un ibrido tra Lavandula angustifolia e latifolia, che si coltiva soprattutto per le estrazioni di oli essenziali.

Per quanto riguarda le cultivar, le più famose della varietà angustifolia sono rappresentate da:

  • Blue Cushion: varietà compatta con fiori grandi, durevoli, viola chiaro; adatta per la coltura in vaso o in giardino roccioso
  • Hidcote Blue: cultivar inglese con fiori blu scuro-viola; forte profumo; crescita lenta e compatta; in condizioni di crescita ideali, tuttavia, le piante possono diventare piuttosto grandi
  • Hidcote Pink: varietà a crescita vigorosa con fiori rosa pallido; necessita di potature regolari
  • Dwarf Blue: varietà di media altezza con fogliame grigio-verde e fiori viola; molto adatta come siepe profumata
  • Melissa Lilac: i boccioli rosa pallido di questa varietà sfumano in un bianco brillante dopo la fioritura
  • Jamlitz: varietà estremamente robusta e tenace; adatta anche per climi difficili; fiori blu-viola da giugno a luglio; cresce abbastanza alta
  • Blue Scent: varietà robusta; fiori viola-blu dall’inizio di giugno; buona crescita; non molto impegnativa nelle cure
  • Ellagance Purple: varietà rustica per la coltivazione di aiuole; fiori viola da luglio ad agosto; portamento cespuglioso

La lavanda stoechas, anche famosa come lavanda selvatica, ha invece queste cultivar note:

  • Marshwood: varietà a fioritura lunga; fioritura abbondante nei toni del rosa e del viola
  • Kew Red: nuova cultivar con capolini pennati rossi e bianchi; portamento compatto; fiorisce da luglio a settembre
  • Anouk: varietà dai fiori viola scuro; lungo periodo di fioritura da maggio ad agosto; crescita cespugliosa; profumo intenso e gradevole
  • Otto Quast: lavanda francese profumata con fiori rosa-violacei; fioritura densa e ampia; adatta per la coltura in vaso
  • Merle: arbusto compatto con fiori rosso porpora
Lavanda
Fonte: Pixabay

Coltivazione della lavanda

La lavanda non è una pianta difficile da coltivare, ma ha bisogno di alcune cure per crescere forte e rigogliosa. Di certo, a seconda della varietà scelta, è importante sapere dal proprio fornitore di arbusti, quali necessità abbia la specie che abbiamo acquistato. Ma anche i suoi tempi di fioritura.

Ci sono infatti varietà che iniziano a fiorire in primavera ed altre che sbocciano in estate e fino ad inizio autunno. Ma anche il pH del terreno è una variabile importante, in quanto alcune lavande, tipo la angustifolia, preferiscono un suolo neutro o basico, la stoechas ha una predisposizione migliore verso i terricci acidi.

Il periodo migliore per piantare la lavanda in giardino è in primavera, da marzo a maggio. Se il terreno non è abbastanza drenato si può aggiungere sabbia prima di mettere le piante a dimora. La lavanda va piantata alla stessa profondità in cui era nel suo vaso.

Una volta alloggiata è preferibile annaffiare in modo abbondante. Se invece si pianta la lavanda in vaso, la scelta migliore cade sui contenitori in terracotta con fori di drenaggio. Anche in questo caso è preferibile addizionare della sabbia orticola al terreno, per favorire il drenaggio.

I vasi dovrebbero essere posizionati in un luogo soleggiato, lontano da alberi e arbusti sporgenti, in quanto la lavanda ha bisogno di pieno sole per crescere in salute. E questo risponde alla domanda comune: “Dove posizionare la lavanda”. Non dimentichiamo che è una pianta mediterranea.

Cura della lavanda e potatura

La Lavandula angustifolia e il lavandino possono sopportare temperature fino a circa -15°C, per questo le si può lasciare in ambienti esterni anche in inverno. Ma le altre varietà, salvo eccezioni, nei mesi più freddi andrebbero pacciamate e coperte o portate dentro casa.

La lavanda appena piantata dovrebbe essere annaffiata regolarmente durante la sua prima estate. Dopo, una volta ben radicata, avrà meno necessità di annaffiature, specie quando viene coltivata nel terreno, a meno che non vi siano gravi condizioni di siccità.

Le piante nei vasi avranno invece bisogno di acqua regolare in estate, poiché le radici hanno una quantità limitata di terreno in cui cercare l’umidità. In inverno, periodo di quiescenza della pianta, il terreno va tenuto abbastanza asciutto.

Lavanda
Fonte: Pixabay

Potare la lavanda

Se ci stiamo chiedendo quale sia il periodo migliore per potare la lavanda, è possibile farlo dopo la fioritura, tipicamente in agosto per la maggior parte delle varietà conosciute. Si dovranno usare cesoie o forbici sterili, ma senza intaccare le ramificazioni più coriacee.

Una certa attenzione va messa anche verso i germogli, che non vanno mai tagliati, o si corre il rischio di danneggiare la pianta. Le lavande come la Lavandula stoechas, per natura selvatiche, fioriscono più a lungo ma sono anche più sensibili ai tagli. In questo caso mai potare oltre settembre.

Parassiti

Per quanto riguarda i parassiti, la lavanda è un arbusto resistente, ma teme la Chrysolina americana, che spesso infesta anche le piante aromatiche. L’insetto infatti è attratto dai loro oli essenziali.

In caso di infestazione, si può provvedere con un macerato di ortica da vaporizzare sulle foglie, in modo da rendere più agevole allontanare questo coleottero dalle nostre piante di lavanda. Se gli esemplari sono pochi, si può anche procedere ad eliminarli manualmente.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Pungitopo: la coltivazione della pianta invernale
Giardinaggio

Il pungitopo è una delle piante ornamentali e invernali più diffuse, poiché viene scelto per creare splendide decorazioni natalizie. Tuttavia spesso viene confuso con l’agrifoglio e, fatto non meno importante, non sempre è possibile raccoglierlo in natura: in diverse Regioni questa pratica è infatti vietata. Tuttavia, il pungitopo può essere anche facilmente coltivato: si tratta infatti di una pianta adattabile e resistente al freddo.