
Nuova sentenza della Cassazione che mette al sicuro gli automobilisti - greenstyle.it
Si torna a parlare di autovelox, da sempre spauracchio degli automobilisti, che grazie a una recente sentenza della cassazione possono dormire sonni tranquilli.
Hanno fatto molto discutere i recenti decreti del Ministero dei Trasporti riguardo il Codice della Strada, sollevando un polverone riguardo la legittimità degli stessi. Tra i vari dubbi generati dalle nuove leggi che assillano gli automobili uno in particolare riguarda gli autovelox.
I dispositivi che vengono usati dalle forze dell’ordine per rilevare la velocità delle automobili sulle strade e autostrade italiane. Si parla stavolta di omologazione, approvazione degli stessi autovelox e di validità delle multe inferte a chi si è trovato a superare il limite di velocità.
La Cassazione cambia di nuovo le regole
La Corte di Cassazione è quindi tornata a esprimersi sul tema degli autovelox, con un’ordinanza destinata a lasciare il segno nella giurisprudenza italiana. Chi ha ricevuto una multa per eccesso di velocità potrebbe ora tirare un sospiro di sollievo, facendo ricorso e annullando quindi la sanzione.

È il principio sancito con chiarezza nell’ordinanza n. 1332/2025, pubblicata lo scorso 14 maggio, che mette in discussione proprio il valore degli autovelox. Il decreto del Ministero dei Trasporti ha creato infatti, un’area grigia per quello che riguarda i concetti di approvazione e omologazione dei dispositivi di rilevamento della velocità.
La Suprema Corte ha ribadito che l’omologazione non è un dettaglio tecnico, bensì un requisito imprescindibile per dare validità legale alle sanzioni. In sua assenza, i verbali non hanno valore e i punti sulla patente non possono essere decurtati, proprio perché non si rispettano determinati criteri.
La sostanziale differenza sta proprio nelle certificazioni di approvazione e omologazione degli autovelox, sulla base di una importante difformità. Se l’omologazione è una certificazione ufficiale, che attesta l’accuratezza e l’affidabilità dello strumento in fase operativa, lo stesso non si può dire per l’approvazione.
L’approvazione avviene spesso prima dell’immissione sul mercato degli stessi autovelox e non garantisce la piena conformità del dispositivo ai requisiti di legge. Senza omologazione, in parole povere, l’autovelox non può fungere da prova certa qualora si usassero i rilevamenti per imporre una sanzione.
Secondo i tecnici, infatti, solo 12 modelli di autovelox, su oltre 100 attualmente in utilizzo, sarebbero rientrati nei parametri per l’omologazione automatica. Questo significa che la stragrande maggioranza dei rilevatori oggi in funzione potrebbe risultare irregolare, con un potenziale effetto su migliaia di sanzioni emesse.
Le amministrazioni locali, in particolare, temono un’emorragia di entrate mentre gli automobilisti potrebbero trovarsi tra le mani un’arma in più per contestare le multe ricevute. Un quadro legislativo che si fa sempre più complicato e che rischia di destabilizzare l’intero operato delle Forze dell’Ordine sul territorio italiano.