Il quadro normativo e i requisiti per accedere alla prosecuzione volontaria -greenstyle.it
Le recenti novità normative stanno ridisegnando il quadro delle pensioni di invalidità, vecchiaia e reversibilità.
Il governo italiano ha presentato da pochi mesi il Documento di Economia e Finanza (Def) 2023, un passaggio fondamentale che anticipa le linee guida per la Manovra Finanziaria 2024. Tra le priorità individuate figura un potenziamento delle risorse destinate alle pensioni di invalidità, vecchiaia e reversibilità, in linea con le indicazioni provenienti da Bruxelles.
L’Unione Europea ha infatti deciso di concedere all’Italia uno scostamento di bilancio più ampio rispetto al passato, consentendo così un incremento degli stanziamenti per le prestazioni previdenziali. Questo intervento mira a sostenere il potere d’acquisto dei pensionati e a stimolare i consumi interni, considerata l’attuale fase di rallentamento economico.
Invalidità, vecchiaia e reversibilità, cambia tutto per queste pensioni: le nuove regole UE
Tuttavia, Bruxelles resta cauta circa l’abbassamento generalizzato dell’età pensionabile. Le nuove regole escludono infatti una riduzione universale dell’età pensionistica, lasciando spazio solo a forme di uscita anticipata con penalizzazioni economiche per chi sceglie di ritirarsi prima. Questo approccio intende garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema previdenziale e incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa.

Parallelamente alle direttive europee, l’Italia ha già adottato alcune misure di rilievo. Il Decreto Lavoro ha esteso il contratto di espansione, una forma di prepensionamento che consente di lasciare il lavoro fino a cinque anni prima dell’età pensionabile ordinaria, con condizioni agevolate. Questa misura è particolarmente rilevante per chi ha lunghi contributi e desidera un’uscita anticipata.
Per quanto riguarda la pensione di invalidità, il governo ha introdotto il cosiddetto Decreto Invalidità, volto a migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità e a rivedere i criteri di accesso alle prestazioni. Tra le novità più importanti, si segnala un possibile aumento degli importi e una maggiore flessibilità nelle modalità di erogazione, con un occhio attento alle esigenze di inclusione sociale e di supporto sanitario.
Infine, la recente Riforma del Fisco ha rivisto le aliquote Irpef, un intervento che indirettamente impatta sul reddito disponibile dei pensionati, soprattutto di quelli con pensioni di vecchiaia e reversibilità. L’obiettivo è alleggerire il carico fiscale per le fasce più deboli, contribuendo a migliorare il potere d’acquisto complessivo.
Le modifiche introdotte dall’UE e recepite dall’Italia rappresentano un tentativo di bilanciare sostenibilità finanziaria e tutela sociale. L’ampliamento dello scostamento di bilancio offre maggiore margine di manovra per incrementare gli assegni pensionistici, ma il rigore nelle regole sull’età pensionabile dimostra la volontà di salvaguardare la tenuta del sistema previdenziale nel lungo periodo.
Per i beneficiari di pensioni di invalidità, le novità legislative potrebbero tradursi in un sostegno più concreto e in un miglioramento della qualità della vita, grazie a criteri più inclusivi e a maggiori risorse economiche. Chi percepisce una pensione di vecchiaia o di reversibilità potrebbe invece vedere un leggero aumento degli importi, accompagnato da una maggiore attenzione fiscale.
