
Disturbi tiroidei e il loro impatto sulla vita quotidiana(www.greenstyle.it)
Soffrire di disturbi rappresenta una sfida non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico e sociale.
La tiroide, una piccola ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, gioca un ruolo cruciale nel regolare il metabolismo del corpo, influenzando numerosi aspetti della nostra salute, dall’energia ai livelli di stress. I problemi tiroidei possono manifestarsi in vari modi, portando a condizioni come l’ipotiroidismo, l’ipertiroidismo, il gozzo e, nei casi più gravi, a carcinomi tiroidei. Per alleviare le difficoltà economiche e sociali che questi disturbi possono comportare, lo Stato italiano ha istituito un bonus destinato a coloro che soffrono di tali patologie.
Le problematiche legate alla tiroide sono tra le più comuni in ambito endocrinologico. I sintomi possono variare notevolmente, ma spesso includono stanchezza cronica, aumento di peso inspiegabile o perdita di peso rapida, ansia, depressione e difficoltà di concentrazione. Inoltre, gli squilibri ormonali possono causare conseguenze fisiche significative, come alterazioni del battito cardiaco e problemi di temperatura corporea. È fondamentale comprendere che la tiroide, attraverso la produzione di ormoni come la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), influisce su praticamente tutte le funzioni corporee. Pertanto, un trattamento adeguato e tempestivo è essenziale per ripristinare l’equilibrio e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il bonus tiroide: un aiuto concreto
Il Bonus Tiroide, introdotto nel 2024, è un contributo mensile erogato dall’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) destinato a supportare economicamente le persone affette da malattie della tiroide. Questo sostegno mira in particolare a coloro che sono stati diagnosticati con carcinomi tiroidei, gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Chi può richiedere il bonus?
Per accedere al Bonus Tiroide, è necessario dimostrare di soffrire di una delle patologie tiroidee riconosciute. Questo comporta il superamento di una visita medica presso la Commissione dell’INPS, la quale certificherà la presenza della condizione patologica e valuterà la percentuale di invalidità. Le percentuali di invalidità riconosciute per ricevere il bonus variano tra il 74% e il 100%, con un importo mensile che può arrivare fino a 550 euro, a seconda della gravità della condizione.
Dettagli sui pagamenti
- 286,01 euro: per le invalidità comprese tra il 74% e il 99%.
- 520,29 euro: per coloro che necessitano di assistenza continua e non sono autonomi nelle attività quotidiane.
- 550 euro: per chi presenta un’invalidità totale del 100%.
Questi importi rappresentano un aiuto significativo per le persone che affrontano spese mediche elevate e difficoltà nella vita di tutti i giorni a causa della loro condizione.

Il processo di richiesta per il Bonus Tiroide inizia con la raccolta della documentazione necessaria. È fondamentale ottenere un certificato medico che attesti la presenza di una delle patologie tiroidee. A tal fine, il medico di base deve redigere un certificato introduttivo sul sito dell’INPS, includendo i dati anagrafici del paziente e le patologie rilevanti per l’invalidità.
Una volta ottenuto il certificato, è possibile completare la domanda online sul sito dell’INPS. Per accedere al portale, è necessario utilizzare credenziali come SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità Elettronica. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato per ricevere assistenza nella compilazione della domanda.
Benefici aggiuntivi e diritti
Se la valutazione della Commissione dell’INPS risulta positiva, il richiedente non solo avrà diritto al Bonus Tiroide, ma potrà anche beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge 104. Queste comprendono permessi lavorativi speciali, come riposi giornalieri di 1 o 2 ore e 3 giorni di permesso mensile frazionabili in ore. Inoltre, è previsto il congedo straordinario retribuito, che può arrivare fino a un massimo di 2 anni nella vita lavorativa, insieme alla protezione contro trasferimenti di sede e lavori notturni, garantendo così una maggiore tutela ai lavoratori affetti da malattie tiroidee.