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Inquinamento da smog: può far perdere la vista

L'inquinamento da smog può determinare la perdita della vista: rilevato un collegamento con la degenerazione maculare senile.

Inquinamento da smog: può far perdere la vista

Fonte immagine: Pixabay

L’inquinamento da smog è una delle cause della perdita della vista. È quanto rivela un nuovo studio condotto nel Regno Unito, sulla degenerazione maculare senile: i ricercatori dell’University College di Londra hanno infatti trovato un legame diretto tra l’esposizione a inquinanti ambientali e la comparsa di questa grave patologia.

Secondo quanto riferito dagli esperti, bastano anche incrementi lievi nei livelli di inquinamento per causare conseguenze dirette sull’occhio, pertanto sono necessarie politiche più mirate per il controllo e il contenimento delle emissioni.

Inquinamento e perdita della vista

I ricercatori sono partiti da studi precedenti, che avevano rilevato un aumento delle patologie di degenerazione della retina dovute all’esposizione di diffusi inquinanti ambientali, come lo smog. La ricerca in questione è però la prima a rilevare un collegamento diverso tra le concentrazioni di contaminanti nell’aria e danni agli occhi, soprattutto nella terza età.

La degenerazione maculare senile è una delle principali cause di cecità nell’età adulta e nell’anziano, tale da colpire più di 200 milioni di over 50 in tutto il mondo. Nel Regno Unto, ad esempio, colpisce ben il 5% di tutti gli over 65. Analizzando la concentrazione di inquinanti nell’aria, i ricercatori britannici hanno scoperto come piccole variazione nei livelli di inquinanti possano aumentare la probabilità di soffrire del disturbo. L’aumento dell’esposizione al particolato sottile è connesso all’8% in più di rischio di sperimentare degenerazione maculare, se il contatto è abbinato al diossido di azoto la probabilità cresce del 12%.

Vi sono altri fattori che contribuiscono all’insorgere della malattia, come il fumo o l’obesità, ma sembra che lo stile di vita abbia un’influenza comunque minore rispetto all’inquinamento. I contaminanti aumentano infatti la circolazione di sangue all’interno del bulbo oculare, determinando una condizione di costante infiammazione che, nel tempo, danneggia irrimediabilmente la retina. Così ha spiegato Paul Foster, uno dei ricercatori alla base dello studio:

Si verifica un enorme flusso di sangue sulla retina e crediamo, quindi, che le conseguenze della distribuzione di inquinanti nell’occhio sia maggiore rispetto ad altre parti del corpo. In modo proporzionale, l’inquinamento dell’aria sta diventando il maggiore fattore di rischio per la salute, poiché gli altri fattori possono essere tenuti con più facilità sotto controllo.

Nel dettaglio, gli esperti hanno analizzato 116.000 pazienti britannici di età compresa tra i 40 e i 69 anni, senza problemi di vista all’inizio dello studio. Il follow up nel tempo ha determinato che l’aumento di particolato sottile di 1 microgrammo per metro cubico aumenti il rischio dell’8%, del 12% se abbinato a un incremento uguale per altri inquinanti.

Secondo i dati rilasciati dall’OMS, oggi il 90% della popolazione mondiale vive in luoghi ad alta esposizione di particolato, smog e altre emissioni.

Fonte: Guardian

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