
La nuova variante Stratus: caratteristiche e diffusione (www.greenstyle.it)
Nonostante l’attenzione mediatica si sia significativamente ridotta, il Covid-19 continua a circolare a livello globale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha attivato un monitoraggio costante a causa della sua capacità potenziale di eludere il sistema immunitario, rendendola altamente contagiosa.
La variante Stratus è un ceppo ricombinante, risultato dell’unione dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2, individuato per la prima volta il 27 gennaio 2025. Essa si contrappone principalmente alla variante Nimbus (NB.1.8.1). A destare particolare preoccupazione sono le mutazioni rilevate nella proteina Spike, la componente del virus che consente l’ingresso nelle cellule umane, che sembrano conferire a Stratus una maggiore capacità di aggirare le difese immunitarie, facilitandone la trasmissione. Nonostante questo, al momento, l’OMS valuta il rischio globale come basso, anche se la rapida espansione impone un’attenta sorveglianza.
Dal punto di vista geografico, la diffusione della variante Stratus mostra un’espansione significativa. In India, essa rappresenta quasi il 69% delle sequenze virali rilevate a fine maggio 2025, mentre in Europa e nel Sud-est asiatico è stata riscontrata in oltre il 22% delle sequenze analizzate. La crescita è veloce e si prevede un picco nei mesi estivi, condizione che sollecita le autorità sanitarie a prepararsi a eventuali impatti sulle strutture sanitarie.
Sintomi distintivi della variante Stratus
Rispetto alle precedenti ondate, la variante Stratus presenta sintomatologie differenti, con una minore incidenza di perdita del gusto e dell’olfatto, sintomi che erano stati tra i più caratteristici del Covid fin dall’inizio della pandemia. Il “Times of India” ha riportato che il sintomo predominante associato a questa variante è la raucedine, spesso accompagnata da mal di gola e tosse secca.
Analisi condotte nel Regno Unito, dove la variante Nimbus è ancora prevalente, indicano che un forte mal di gola, particolarmente acuto durante la deglutizione e localizzato nella parte posteriore della gola, potrebbe rappresentare un segnale importante di infezione da Covid. Altri sintomi comuni includono stanchezza, tosse lieve, febbre, dolori muscolari e congestione nasale. Tuttavia, si sottolinea come la presentazione clinica del Covid rimanga altamente variabile da persona a persona, complicando la diagnosi solo sulla base dei sintomi.

I vaccini attualmente disponibili, comprese le formulazioni aggiornate fino al 2023-2024, mantengono una buona efficacia nel prevenire le forme gravi di malattia causate dalla variante Stratus. Tuttavia, esperti del calibro del professor Matteo Bassetti suggeriscono di considerare ulteriori aggiornamenti vaccinali in vista della stagione autunnale, per anticipare possibili nuove evoluzioni del virus e garantire una protezione più solida alla popolazione.
Le misure preventive classiche restano indispensabili per contenere la diffusione dell’infezione: l’uso di mascherine in ambienti affollati o chiusi, l’igiene accurata e frequente delle mani e l’esecuzione tempestiva di test diagnostici in caso di sintomi sospetti o contatti con persone contagiate. Queste strategie di prevenzione sono fondamentali per limitare il contagio e ridurre l’impatto sul sistema sanitario.
Il contesto globale della pandemia di Covid-19
La pandemia di Covid-19, causata dal virus SARS-CoV-2, ha avuto inizio alla fine del 2019 con i primi casi segnalati nella città cinese di Wuhan. Da allora, il virus ha subito numerose mutazioni, dando origine a diverse varianti che hanno caratterizzato le varie ondate epidemiche globali.
La malattia può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, che vanno da forme asintomatiche a condizioni gravi con coinvolgimento polmonare e altre complicanze sistemiche. I sintomi più comuni sono febbre, tosse, cefalea, dolori muscolari e articolari, stanchezza e disturbi gastrointestinali; la perdita temporanea di olfatto e gusto è stata per anni un segnale distintivo del Covid, ma con le nuove varianti questa caratteristica si sta attenuando.
L’efficacia vaccinale è stata cruciale nel ridurre la mortalità e la gravità delle infezioni, consentendo una graduale ripresa delle attività sociali ed economiche. Attualmente, sono disponibili numerosi vaccini, molti dei quali aggiornati per affrontare le nuove varianti emergenti, con un continuo lavoro di ricerca volto a migliorare la protezione e l’adattamento alle mutazioni del virus.