
Secondo alcuni studi i gatti risulterebbero più agili, scattanti e potenti rispetto a cugini della stessa categoria dei felini: le tigri. In particolare per quanto riguarda le battute di caccia, dove mostrano un istinto molto spiccato da serial killer. Gli esperti comportamentisti hanno seguito attentamente 10 gatti dotati di GPS, valutando tutti i loro spostamenti e movimenti, quindi le battute alla ricerca di una preda. Dall’esperimento è nato un documentario trasmesso da BBC2 dal titolo “Cat Watch 2014: The New Horizon Experiment”, diviso in tre puntate.
[ghgallery id=”1242″ source=”ngg”]
Secondo le osservazioni i gatti risulterebbero più predisposti per la caccia, grazie alla loro particolare agilità e forza muscolare. Una caratteristica che li rende più forti di tigri e leoni, nonostante al contempo riescano a condurre una vita domestica serafica e fatta di placide dormite. Tra i protagonisti della prima puntata il gatto domestico Ozzie, che ha dato prova di una spiccata dote al combattimento, mostrando di difendere con coraggio e potenza il suo territorio. Ma a differenza di un simile di città che spesso gioca con le prede, un gatto di campagna riesce a difendere spazi molto più vasti occupandosi della caccia con molta più serietà. Un felino rurale è in grado di uccidere un topo in soli due secondi, perché indispensabile per la sua sopravvivenza.
[BANNER_CODE]
Il filmato si occupa di monitorare anche il tipo di movimento che il gatto mette in atto: i veterinari del Royal Veterinary College hanno munito le articolazioni delle cavie con appositi sensori. Osservando i balzi e le camminate effettuate su una pavimentazione specifica, è emerso come i gatti raramente raddrizzino le zampe. Una posa rannicchiata che conservano anche durante la corsa e consente loro di guadagnare in velocità, agilità e scioltezza. Inoltre, gli studiosi hanno analizzato a raggi X anche l’ampiezza del salto di Fufi, che può raggiungere anche 5 volte la sua altezza per poi riguadagnare l’equilibrio perfetto. Il documentario infine sottolinea come, nonostante la vita domestica, i gatti non abbandonino mai l’istinto predatorio. Alcuni replicano i versi degli uccelli per attirare la loro attenzione e catturarli, ma spesso non uccidono la preda ma si dilettano a torturarla.