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Gas fluorurati: cosa sono e dove si trovano

I gas fluorurati, anche detti F-gas, sono dei gas artificiali a effetto serra. In passato sono stati impiegati fortemente nel settore industriale, in quanto non danneggiano lo strato di ozono. Tuttavia, si è scoperto che questi gas - presenti in un gran numero di impianti comuni - possono avere un profondo impatto sull'ambiente e aumentare il riscaldamento globale.

Gas fluorurati: cosa sono e dove si trovano

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I gas fluorurati (F-Gas) sono gas artificiali presenti in molti dispositivi di uso comune, come ad esempio condizionatori, pompe di calore e frigoriferi di grandi dimensioni. Da un punto di vista ambientale, ciò rappresenta un serio problema, dal momento che – se dispersi nell’ambiente – questi gas hanno un altissimo potere Gwp (global warming potential). In altre parole, possono contribuire in modo significativo al riscaldamento globale e ai conseguenti cambiamenti climatici.

In questo articolo vedremo quali sono i frigoriferi a gas fluorurati, in che modo questi gas possono danneggiare l’ambiente e scopriremo le linee guida UE in proposito.

Cosa sono i gas fluorurati?

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Gli F-Gas sono composti chimici di origine artificiale ampiamente utilizzati nel settore industriale, in quanto si è notato che hanno un basso impatto sullo strato di ozono stratosferico. Ciò li rende un’ottima soluzione per arginare il problema del cosiddetto buco dell’ozono. Ed è per questa ragione che per molti anni si è fatto ampio utilizzo di questi particolari gas.

In anni più recenti, però, si è constatato che, sebbene non favoriscano la riduzione dello strato di ozono, questi composti sono dei potenti gas serra, e possono quindi aumentare il riscaldamento globale, aggravando i cambiamenti climatici in corso.

Si ritiene che i gas fluorurati contribuiscano al riscaldamento globale anche 20.000 volte più dell’anidride carbonica (CO2), il che rappresenta un serio problema globale, dal momento che questi gas vengono ampiamente adottati nel settore industriale.

Quali sono i principali tipi di F-Gas?

Solitamente si distinguono 3 grandi famiglie di gas fluorurati, ovvero:

  1. Idrofluorocarburi (HFC)
  2. Esafluoruro di zolfo (SF6)
  3. Perfluorocarburi (PFC).

Come vedremo, questi gas vengono impiegati in diversi ambiti a seconda delle loro caratteristiche. Oltre a quelli menzionati, esistono anche altri tipi di fluorurati a effetto serra meno noti, come il gas NF3 o il fluoruro di solforile (SO2F2).

Dove si trovano i gas fluorurati?

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I gas fluorurati trovano largo uso nella realizzazione di numerosi dispositivi e impianti, come i condizionatori, i sistemi di refrigerazione e le pompe di calore. Alcune tipologie di fluorurati vengono impiegate in settori specifici.

Ad esempio, gli idrofluorocarburi (HFC) sono utilizzati nel settore della refrigerazione (fluido refrigerante), nelle pompe di calore e negli impianti di condizionamento dell’aria. Il gas HFC è impiegato anche nella realizzazione degli estintori, come sostanza estinguente.

Se ti chiedi, dunque, quali sono i gas fluorurati dei condizionatori, solitamente si tratta proprio dei gas HFC, gruppo che include il gas “R32” o difluorometano.

L’esafluoruro di zolfo (SF6) è più spesso impiegato come gas isolante, mentre i perfluorocarburi (PFC) trovano spazio nel settore elettronico, cosmetico e farmaceutico.

F-Gas: impatto sull’ambiente e normative UE

Fra tutti i tipi di fluorurati, gli HFC rappresentano senza dubbio i più dannosi dal punto di vista ambientale, quelli con il maggior livello di GWP.

Va però detto che, a differenza di altri gas, questo gruppo ha una durata di vita relativamente breve. I gas fluorurati ad effetto serra PFC ed SF6, infatti, tendono a rimanere in atmosfera anche per migliaia di anni, causando un significativo aumento delle temperature globali.

Per arginare il problema, l’UE ha adottato una serie di misure volte a ridurre progressivamente l’utilizzo dei gas fluorurati ad alto GWP nel settore industriale. Al loro posto, si raccomanda l’adozione di soluzioni più ecologiche e non climalteranti, ovvero gas sintetici (come il propano) con un Gwp inferiore a 150, che non contribuiscano in maniera significativa all’effetto serra.

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