Greenstyle Benessere Salute Flessioni (piegamenti sulle braccia): quali i muscoli interessati

Flessioni (piegamenti sulle braccia): quali i muscoli interessati

Consigli per eseguire correttamente le flessioni, o piegamenti sulle braccia, così da comprendere i muscoli coinvolti: dal bicipite agli addominali.

Flessioni (piegamenti sulle braccia): quali i muscoli interessati

Le flessioni, ovvero i piegamenti sulle braccia, sono fra i più diffusi esercizi per tonificare il corpo e rinforzare la muscolatura. Detti anche push-up, sono la prima scelta per allenare la parte superiore del corpo, soprattutto in assenza di attrezzature specifiche. Ma quali sono i muscoli coinvolti?

I piegamenti sulle braccia fanno parte dell’universo degli esercizi a corpo libero e, come facile comprendere dalla posizione che si assume durante l’allenamento, coinvolgono principalmente le braccia, i pettorali e anche l’addome, sebbene quest’ultimo in misura minore. Prima di scoprire quali siano i muscoli interessati, però, è utile fornire qualche precisazione.

Come fare le Flessioni

Flessione, posizione
Fonte: Attractive muscular man doing push-ups on a wooden floor via Shutterstock Attractive muscular man doing push-ups on a wooden floor via Shutterstock

Per comprendere su quali muscoli si andrà a lavorare con una serie di flessioni, è innanzitutto necessario imparare quale sia la posizione corretta per la loro modalità base. È sufficiente poggiare al suolo le mani nel modo sbagliato, infatti, per spostare il peso del corpo e non sollecitare la giusta fascia muscolare.

Disposti nella posizione classica, ovvero con le mani poggiate sul pavimento e le gambe chiuse e tese, è necessario controllare alcuni fattori prima di cominciare:

  • Testa: durante l’allenamento, si dovrà fissare il pavimento anziché guardare in avanti. Questo eviterà inutili stress a collo e cervicale, inoltre aumenterà la qualità del movimento poiché collo e tronco saranno allineati;
  • Mani e braccia: le mani dovranno essere poggiate a una distanza leggermente più ampia delle spalle, quindi dovranno essere parallele al tronco. Inoltre, l’intero palmo dovrà aderire al suolo, anche nella fase di spinta quando si è naturalmente portati a forzare il carico sulle dita. Braccia e gomiti, inoltre, non dovranno essere estesi verso l’esterno: si mantengono allineati alle mani;
  • Busto e schiena: la schiena deve rimanere dritta e allineata alle gambe durante l’esecuzione, per permettere il giusto lavoro addominale. Serve un buon controllo, anche mentale, per evitare di inarcare la schiena per compensare la fatica.

Flessioni: muscoli allenati

Flessioni, muscoli
Fonte: fitness man exercising push ups smiling happy. Male fitness model cross-training on beach. Caucasian man in his twenties via Shutterstock fitness man exercising push ups smiling happy. Male fitness model cross-training on beach. Caucasian man in his twenties via Shutterstock

I piegamenti sulle braccia permettono di lavorare su differenti gruppi muscolari, ma le fasce coinvolte variano a seconda della posizione assunta. Ad esempio, con le mani ravvicinate al busto si andranno principalmente ad allenare i muscoli di braccia e pettorali alti, mentre con arti più distanziati si otterranno più risultati su quelli laterali. In un primo momento è utile farsi seguire da un personal trainer per individuare le parti del proprio corpo che necessitano di più cura, quindi per imparare tutte le corrette posizioni. In linea generale, sono le seguenti le zone coinvolte nell’allenamento.

  • Tricipite: detto anche tricipite brachiale, è quel muscolo posteriore del braccio formato da tre capi – lungo, laterale e mediale – che va praticamente dall’omero al gomito;
  • Bicipite: è l’antagonista del tricipite, nonché il muscolo più grande del braccio. Posizionato anteriormente, parte dalla scapola e si inserisce con un tendine nel radio;
  • Anconeo: un piccolo muscolo a triangolo, posto in posizione posteriore al gomito;
  • Pettorali: sia i pettorali alti che quelli laterali, a seconda della distanza delle mani a terra, che quelli bassi o interni man mano che si allungano le braccia;
  • Addominali: in misura minore rispetto ai precedenti, la tensione e il peso del corpo durante le flessioni stimolano il retto dell’addome e gli obliqui esterni.

Vale la pena aggiungere, infine, come le flessioni possano essere effettuate anche a casa, poiché si tratta di un esercizio a corpo libero che non necessita la presenza di un osservatore, né particolari norme di sicurezza. Ovviamente, il programma di training così come l’intensità dovrà essere prima vagliata con personale esterno e, non ultimo, con il medico per valutare eventuali condizioni pregresse che potrebbero rendere l’esercizio controindicato.

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