
Con la nuova dichiarazione dei redditi emergono numerosi dubbi su come trattare fiscalmente i figli non conviventi. (www.greenstyle.it)
Con la nuova dichiarazione dei redditi emergono numerosi dubbi su come trattare fiscalmente i figli non conviventi.
La normativa vigente riconosce il diritto alle detrazioni per i figli a carico anche quando questi non risiedono con i genitori, a patto che sussistano specifiche condizioni reddituali. Vediamo in dettaglio come funziona il meccanismo delle detrazioni per i figli non conviventi nel modello 730 di quest’anno e quali sono i parametri da rispettare.
Le detrazioni per i figli a carico sono previste dall’articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e si applicano indipendentemente dalla convivenza tra genitori e figli. Questo significa che la residenza anagrafica separata del figlio non incide sul diritto alle agevolazioni fiscali spettanti ai genitori, purché il figlio rispetti i limiti di reddito previsti dalla legge.
In particolare, per il figlio di età inferiore a 24 anni, la detrazione spetta se il reddito complessivo percepito non supera i 4.000 euro annui. Per i figli che hanno superato i 24 anni, il limite reddituale si abbassa a 2.840,51 euro, come per gli altri familiari a carico. È importante sottolineare che, a partire dal 2025, la detrazione per i figli a carico viene riconosciuta fino al compimento del trentesimo anno di età, oltre il quale non è più possibile fruire di questo beneficio, anche se il figlio risulta fiscalmente a carico.
Va inoltre considerato che per i figli sotto i 21 anni la detrazione IRPEF è assorbita dall’assegno unico universale per i figli a carico, che rappresenta la principale forma di sostegno economico.
Le detrazioni possono essere richieste sia in forma di accredito diretto in busta paga, con pagamenti mensili, sia attraverso il conguaglio fiscale legato alla presentazione del modello 730. La scelta tra queste due modalità è a discrezione del contribuente.
Come si calcola la detrazione per figli a carico?
La detrazione base prevista per ogni figlio a carico è di 950 euro, ma l’importo effettivo viene modulato in base al reddito complessivo del dichiarante con la formula:
950 x (Soglia di reddito – reddito imponibile) / Soglia di reddito
Dove la soglia di reddito base è pari a 95.000 euro per un solo figlio e aumenta di 15.000 euro per ogni figlio aggiuntivo. Di seguito la tabella aggiornata per il calcolo in base al numero di figli:
| Numero di figli a carico | Soglia di reddito da utilizzare nella formula |
|————————-|———————————————|
| 1 | 95.000 euro |
| 2 | 110.000 euro |
| 3 | 125.000 euro |
| 4 | 140.000 euro |
| 5 | 155.000 euro |
| 6 | 170.000 euro |
È quindi evidente che più alto è il reddito complessivo del contribuente, minore sarà la detrazione effettiva applicata.

Nel quadro dedicato ai familiari a carico del modello 730/2025, il contribuente deve inserire i dati relativi ai figli che risultano fiscalmente a carico, anche se non conviventi o residenti all’estero. L’Agenzia delle Entrate specifica che il reddito massimo di 2.840,51 euro (o 4.000 euro per i minori di 24 anni) è calcolato al lordo degli oneri deducibili.
Non rientrano nel reddito complessivo che determina l’appartenenza a carico alcune somme esenti o soggette a regimi fiscali agevolati, come il reddito da fabbricati assoggettato alla cedolare secca, o i redditi da lavoro autonomo in regime forfettario.
Nel caso di genitori separati o non conviventi, la normativa ISEE prevede che i figli minorenni siano considerati parte del nucleo familiare del genitore con cui convivono. I redditi del genitore non convivente non vengono conteggiati nell’ISEE del genitore convivente, fatta eccezione per l’assegno di mantenimento che deve essere incluso nel calcolo.
Per i figli maggiorenni non conviventi, il genitore che li ha riconosciuti può essere incluso nel nucleo familiare ai fini ISEE solo in assenza di determinate condizioni come la convivenza con un altro coniuge o figli, o l’obbligo di versare assegni periodici di mantenimento.
Presentazione e correzione del modello 730/2025
La presentazione del modello 730 precompilato può essere effettuata direttamente online sul portale dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2025, oppure tramite sostituto d’imposta, CAF o professionisti abilitati. È fondamentale controllare con attenzione i dati relativi ai familiari a carico per evitare errori nella compilazione, soprattutto per quanto riguarda i redditi dei figli non conviventi.
In caso di incongruenze o omissioni nella dichiarazione precompilata, il contribuente deve procedere alle necessarie integrazioni o correzioni, ad esempio inserendo redditi non dichiarati o oneri deducibili non considerati. Dopo l’accettazione o la modifica, il nuovo modello 730 viene elaborato con il calcolo aggiornato delle imposte.
Per qualsiasi incertezza, è consigliabile rivolgersi a un CAF o a un professionista fiscale per un’assistenza dedicata.
L’attenzione alla corretta indicazione dei figli non conviventi nel modello 730 è fondamentale per ottenere tutte le detrazioni spettanti senza incorrere in sanzioni o rimborsi errati.