
Bassetti: consiglio sulle spugnette - Greenstyle.it
Le comuni spugne da cucina, utilizzate quotidianamente per la pulizia di piatti e superfici, rappresentano un rischio spesso sottovalutato per la salute domestica. Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, noto esperto italiano nel campo delle malattie infettive, il semplice gesto di igienizzare queste spugne non sarebbe sufficiente a garantire la sicurezza, e dopo circa una settimana di utilizzo andrebbero sostituite per evitare gravi pericoli batterici.
Le spugne, presenti in ogni abitazione, sono un habitat ideale per la proliferazione di batteri e microrganismi patogeni. L’umidità e i residui di cibo creano un ambiente perfetto per la crescita microbica, tanto che studi recenti hanno confermato come questi strumenti di pulizia possano ospitare milioni di germi, tra cui specie resistenti agli antibiotici.
Matteo Bassetti sottolinea che, nonostante i frequenti tentativi di disinfezione tramite acqua calda o prodotti specifici, l’efficacia di tali metodi è temporanea e non elimina completamente la carica batterica. Di conseguenza, l’unica strategia realmente sicura è la sostituzione regolare delle spugne, consigliata ogni sette giorni al massimo.
Molte famiglie adottano pratiche di igienizzazione casalinga come l’uso del microonde o del lavaggio ad alte temperature per cercare di salvare la spugna da cucina dall’accumulo di batteri. Tuttavia, secondo le più recenti evidenze scientifiche e la posizione espressa da Bassetti, questi metodi non sono risolutivi nel lungo termine.
L’inefficacia dell’igienizzazione tradizionale secondo Bassetti
L’infettivologo mette in guardia sul falso senso di sicurezza che queste procedure possono generare: anche dopo un trattamento igienizzante, le spugne continuano a rappresentare un potenziale veicolo di infezioni. La presenza di biofilm, ovvero di comunità batteriche aderenti e protette da una matrice viscosa, rende difficile l’eliminazione totale dei germi con i metodi domestici.

Per minimizzare il rischio di contaminazione e diffusione di batteri nocivi in cucina, è fondamentale adottare alcune buone pratiche. Prima di tutto, la sostituzione regolare delle spugne è essenziale: non più di sette giorni di utilizzo per ogni spugna, dopodiché è preferibile gettarla per evitare rischi per la salute.
In aggiunta, Bassetti suggerisce di lasciare asciugare completamente le spugne tra un uso e l’altro, poiché l’umidità favorisce la proliferazione batterica. Un ambiente asciutto e arieggiato riduce significativamente la crescita di microrganismi.
Per chi desidera comunque effettuare un’igienizzazione, si consiglia di utilizzare prodotti specifici con comprovata efficacia antimicrobica e di combinare queste procedure con la regolare sostituzione delle spugne. Tuttavia, non bisogna mai affidarsi esclusivamente a tali metodi, ma considerarli solo come un complemento alle pratiche di igiene domestica più rigorose.
La corretta gestione delle spugne non è solo una questione di pulizia, ma di prevenzione sanitaria, soprattutto in un periodo in cui l’attenzione verso la diffusione di agenti patogeni nelle abitazioni è massima. Ignorare questi consigli può portare a un aumento del rischio di infezioni, soprattutto in presenza di soggetti vulnerabili quali bambini, anziani o persone con sistema immunitario compromesso.
Con queste indicazioni, emerge chiaramente come l’attenzione verso piccoli dettagli domestici possa fare la differenza nella tutela della salute quotidiana, e come un gesto semplice come sostituire una spugna possa prevenire problemi ben più gravi.