Dieta Mediterranea, effetti maggiori se preceduta dal digiuno
Dieta Mediterranea più efficace se preceduta da alcuni giorni di digiuno, a sostenerlo un gruppo di ricercatori tedeschi dell'ECRC.
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Iniziare a seguire la Dieta Mediterranea presenta molti benefici per l’organismo. Meglio ancora se tale transizione è anticipata da alcuni giorni di digiuno. Questa l’ipotesi sostenuta dai ricercatori tedeschi dello Experimental and Clinical Research Center (ECRC) di Berlino.
Secondo i ricercatori dell’ECRC la fase di digiuno precedente il passaggio alla Dieta Mediterranea servirebbe per imporre significative variazioni nel microbioma intestinale. Alterazioni tali da influire anche sul sistema immunitario, ma non solo.
Stando ai risultati presentati digiunare prima di passare all’alimentazione all’italiana aiuterebbe a dimagrire di più e a ridurre la pressione del sangue. A confermarlo anche uno degli autori dello studio, il Prof. Andras Maifeld:
Passare a una dieta sana ha un effetto positivo sulla pressione del sangue. Se la dieta è preceduta dal digiuno questo effetto risulta intensificato.
I ricercatori tedeschi hanno raccolto i dati di 71 adulti obesi, con problemi di diabete e ipertensione (soggetti quindi a sindrome metabolica). I soggetti hanno dovuto seguire per tre mesi una dieta DASH, alimentazione che trae le sue linee principali proprio da quella mediterranea.
Dieta Mediterranea e digiuno, i risultati dello studio
Metà di loro ha seguito semplicemente queste indicazioni, mentre gli altri hanno trascorso i 5 giorni precedenti il cambio di alimentazione svolgendo una dieta del digiuno (totale assenza di cibi solidi).
Il 43% di coloro che hanno seguito il digiuno ha ridotto le dosi farmacologiche assunte contro l’ipertensione, a fronte di appena il 17% relativo all’altra metà dei partecipanti. In termini di IMC il primo gruppo è passato in media da 34 a 32, mentre nessuna variazione è stata registrata negli altri.
Gli studiosi hanno sottolineato infine che i benefici ottenuti con la dieta liquida sono stati poi mantenuti nel lungo periodo, anche dopo il ritorno ai cibi solidi.
Fonte: ScienceDaily