Greenstyle Sostenibilità Desalinizzazione sostenibile: si può fare e cosa comporta?

Desalinizzazione sostenibile: si può fare e cosa comporta?

La dissalazione è un processo che consente di estrarre il sale dall'acqua marina per renderla pura e, di conseguenza, potabile. È un modo per ovviare alla scarsità di acqua presente sulla Terra, soprattutto in alcune aree del mondo dove la siccità e i cambiamenti climatici, ma anche le azioni umane e gli sprechi, hanno causato problemi di approvvigionamento di una risorsa che è fondamentale per la vita. Una dissalazione sostenibile è al momento difficile da ottenere, ma non impossibile.

Desalinizzazione sostenibile: si può fare e cosa comporta?

Con il termine desalinizzazione si indica una procedura sfrutta per aumentare la quantità di acqua potabile disponibile sulla Terra, “semplicemente” eliminando il sale dall’acqua dei mari e degli oceani presenti sul pianeta. L’acqua potabile è una risorsa preziosa, che per i Paesi occidentali è scontata. Sono molte le persone nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, che non hanno accesso a fonti sicure. La mancanza di oro blu può causare problemi di salute gravi e anche la morte di molte persone. La desalinizzazione sostenibile è una procedura green che dovrebbe, invece, superare tutti i limiti dei classici sistemi usati per recuperare acqua potabile.

Qual è lo svantaggio maggiore della desalinizzazione?

La desalinizzazione è un processo che rimuove i sali da un liquido, in questo caso per trasformare l’acqua marina in acqua da bere, da usare per lavarsi, per cucinare o per tantissime attività produttive. Vista la scarsità di acqua potabile sulla Terra (anche a causa di sprechi e di utilizzi non sensati da parte del genere umano), ultimamente il procedimento è sempre più sfruttato, in modo anche troppo intensivo, per venire incontro alle esigenze della popolazione mondiale in crescita e, in particolare, che vive in quelle aree dove non c’è sufficiente approvvigionamento di acqua.

Lo svantaggio maggiore di questo procedimento è dato dal fatto che non si può applicare su larga scala. Il sistema è imponente, richiede grandi risorse economiche ed energetiche e l’inquinamento dei nostri mari potrebbe rendere ancora più difficoltoso il processo, che dal punto di vista ambientale non è molto sostenibile, nella sua formulazione classica.

Perché non si può desalinizzare l’acqua?

Desalinizzare l’acqua del mare non è così semplice come si potrebbe immaginare. L’energia richiesta per questa procedura è molta, così come sono altissimi i costi per implementare sistemi di questo tipo su scala mondiale. Non dobbiamo poi trascurare il fatto che, come accennato in precedenza, sono diversi i problemi ambientali legati alla desalinizzazione. Tra questi, ad esempio, dove smaltire le salamoie concentrate che vengono a formarsi come sottoprodotto della dissalazione dell’acqua del mare.

Una desalinizzazione sostenibile dovrebbe partire da più concetti: come è realizzato l’impianto, quali tecnologie sfrutta, come vengono smaltiti i residui che rimangano dall’operazione. Senza un’attenzione green a tutti questi aspetti, non si potrà mai avere una desalinizzazione sostenibile, che potrebbe però essere un’ottima innovazione per il futuro della Terra e di tutti quei Paesi che soffrono la sete. Con tutte le conseguenze che questa scarsità ha sulla salute delle persone, oltre che sulle attività umane.

Come trasformare l’acqua di mare in acqua potabile?

Per trasformare l’acqua del mare in acqua potabile da usare le tecniche da utilizzare sono diverse. L’osmosi inversa è la procedura che va per la maggiore: l’acqua salata viene sospinta in una membrana semipermeabile, così da separare sale e altri contaminanti dall’acqua pura. Si può anche sfrutta la tecnica dell’evaporazione multi-effetto: l’acqua salata viene evaporata da una fonte di calore e poi condensata, così da ottenere acqua pura. Si può usare anche l’energia solare per questo procedimento.

Come avviene il processo di desalinizzazione?

Come abbiamo accennato in precedenza, esistono diversi tipi di dissalatori: a evaporazione, a permeazione o a osmosi inversa, per scambio ionico.

  1. Il dissalatore a evaporazione funziona in modo semplice: l’acqua viene riscaldata, rilasciando in basso il sale e gli scarti e facendo evaporare acqua pura. Acqua che viene convogliata in un altro impianto, raffreddata e raccolta per l’utilizzo.
  2. I dissalatori a osmosi inversa, invece, si basano su impianti ad alta efficienza energetica (per una desalinizzazione più sostenibile) che prelevano l’acqua del mare. Questa passa attraverso filtri che la rendono potabile. Il problema è la salamoia che ne risulta e che non si sa come smaltire.
  3. Il dissalatore per scambio ionico, invece, lavora attraverso la rimozione degli ioni (sodio) Na+ e (cloruro) Cl- su resine. L’acqua è fortemente dissalata, ma il problema di sostenibilità, in questo caso, è dato dai residui della rigenerazione delle resine.
  4. Esistono anche dei dissalatori combinati che uniscono tra loro queste tecniche.

Desalinizzazione

Quanto costa dissalare l’acqua di mare?

Non esiste una risposta univoca alla domanda in merito a quanto costa desalinizzare l’acqua del mare. I fattori da prendere in considerazione sono diversi: quale tecnologia si usa, le dimensioni dell’impianto, la disponibilità di risorse locali, il costo dell’energia. Si va da qualche milione di euro degli impianti più piccoli alle centinaia di milioni di euro di quelli decisamente più grandi, tenendo conto di tutti i costi che un’operazione del genere comporta (non solo nell’atto pratico, ma anche di costruzione, mantenimento, salari di chi ci lavora e così via). Per fare un esempio, l’impianto di desalinizzazione di Dubai, tra i più grandi al mondo, è costato 3,5 miliardi di euro.

Quanto costa un litro di acqua dissalata?

Per calcolare il costo dell’acqua desalinizzata bisogna tenere in considerazione che di solito questo si attesta tra i 2 e i 3 euro al metro cubo (ogni metro cubo corrisponde a mille litri). Ma, come abbiamo sottolineato in precedenza, molto dipende dal procedimento sfruttato, dalla tecnologia utilizzata, dalle dimensioni dell’impianto e dai costi accessori.

Dove si trova il più grande dissalatore del mondo?

Come abbiamo già accennato in precedenza, uno dei più grandi dissalatori nel mondo è quello di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, che si contende il primato con l’impianto che si trova, invece, a Melbourne. Secondo dati più recenti, l’impianto di desalinizzazione che si trova nel porto di Jebel Ali è il più grande al mondo, costruito per ostentare il lusso e la potenza, anche tecnologia, di questo Paese. Diversa la situazione per quello che si trova a Wonthaggi, una città dell’Australia situata nel Victoria, a 135 chilometri da Melbourne. Lo hanno iniziato a costruire nel 2007 e non è ancora finito. Il costo ì di 3,5 miliardi di dollari e potrebbe presto superare, in dimensioni, quello di Jebel Ali. Il dissalatore australiano è nato per combattere la siccità che non dà tregua alla capitale australiana.

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