Chi rischia il blocco dello stipendio-greenstyle.it
Una nuova misura contenuta nella legge di bilancio 2025 che introduce una stretta significativa sull’evasione fiscale.
In particolare, sarà previsto il blocco automatico di una parte dello stipendio per i dipendenti pubblici in debito con il Fisco. Questa misura, volta a contrastare i mancati pagamenti verso l’Agenzia delle Entrate, interesserà migliaia di lavoratori statali e rappresenta un cambiamento importante nel rapporto tra fisco e dipendenti pubblici.
Secondo la relazione tecnica allegata alla legge di bilancio 2025, sono circa 250 mila i dipendenti pubblici che risultano avere un debito fiscale superiore a 5.000 euro. Tuttavia, non tutti questi lavoratori saranno soggetti al blocco dello stipendio, poiché la norma prevede alcuni paletti precisi.
Il blocco interesserà solo quei dipendenti pubblici con un debito in sospeso di almeno 5.000 euro e che percepiscono uno stipendio mensile lordo superiore a 2.500 euro. Questo filtro riduce drasticamente il numero di soggetti interessati: si parla infatti di circa 30 mila dipendenti pubblici che, in media, percepiscono uno stipendio mensile di 3.500 euro.
Per questi lavoratori scatterà un pignoramento massimo pari a un settimo dello stipendio, ossia fino a 500 euro mensili trattenuti direttamente dalla busta paga fino al saldo completo del debito con il Fisco.
Il meccanismo operativo del blocco
La normativa, in vigore dal 1° gennaio 2025, prevede un meccanismo automatico di verifica e blocco. Ogni qualvolta lo Stato erogherà lo stipendio o la pensione, si effettueranno controlli incrociati con i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Se il dipendente risulterà inadempiente nei confronti del Fisco e se il suo stipendio mensile supererà la soglia di 2.500 euro, scatterà automaticamente il blocco di una parte della retribuzione. Questa trattenuta verrà applicata direttamente dal datore di lavoro, cioè l’amministrazione pubblica, che dovrà versare la somma recuperata all’Erario.
La misura, pensata per aumentare l’efficacia della riscossione, non richiede più l’intervento diretto dell’Agenzia delle Entrate per il pignoramento, rendendo così più celere il recupero dei crediti fiscali.

La stretta sulla pubblica amministrazione si inserisce in un quadro più ampio di misure fiscali e previdenziali introdotte dalla manovra 2025, che mira a sostenere i redditi medio-bassi, incentivare la natalità e contrastare l’evasione fiscale in modo più incisivo.
Tuttavia, il blocco dello stipendio rappresenta un segnale forte per i dipendenti pubblici che vantano debiti fiscali rilevanti e guadagnano sopra la soglia individuata. Per molti, infatti, la trattenuta di fino a 500 euro al mese potrà incidere sensibilmente sul bilancio familiare.
La misura si affianca ad altre iniziative previste dalla legge di bilancio, come il rinnovo dei contratti pubblici e l’introduzione di incentivi previdenziali per favorire la permanenza al lavoro, ma pone al centro anche la responsabilizzazione dei lavoratori pubblici nei confronti degli obblighi fiscali.
