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Come riciclare vecchi vestiti

I vecchi vestiti non devono essere buttati, possono essere riutilizzati per numerosi progetti di riciclo creativo: ecco qualche consiglio per recuperarli.

Come riciclare vecchi vestiti

Fonte immagine: Pexels

Come riciclare vecchi vestiti? È questa la domanda che tutti ci siamo fatti almeno una volta, soprattutto nel periodo di cambio degli armadi, come in primavera oppure in autunno. Negli anni si accumulano una grande quantità di indumenti e, quando si consumano o sono ormai fuori moda, è naturale chiedersi quali siano i loro usi alterativi. Eppure non è necessario gettare i vecchi abiti fra i rifiuti, perché donare loro una seconda vita è facile e divertente.

Basta infatti lasciarsi guidare dalla fantasia e dalla pazienza, per lanciarsi in qualche interessante progetto di riciclo creativo. Di seguito, qualche informazione utile sui vestiti da riciclare e alcune idee da mettere in pratica sin da subito.

Riciclare vestiti: perché farlo

Riciclare vecchi vestiti

Non tutti forse ne sono al corrente, ma ogni anno si gettano fra i rifiuti milioni di tonnellate di indumenti. Vestiti che non è affatto semplice smaltire o recuperare, soprattutto se realizzati con materiali sintetici: basti pensare che proprio le fibre sintetiche sono fra le primissime cause di rilascio di microplastiche nell’ambiente.

Ma la moda corre più veloce rispetto alle esigenze del Pianeta, le collezioni e i trend cambiano e questo atteggiamento è tutto fuorché sostenibile, sia nel breve che nel medio periodo. Perché allora non dare agli abiti una seconda vita, ad esempio donandoli a chi ha bisogno, oppure recuperando la stoffa per fare dei nuovi e originali capi?

Quali indumenti scegliere

Scampoli di stoffa

La maggior parte degli indumenti si presta al riciclo creativo, anche se maggiori possibilità di recupero si hanno con tessuti in cotone, lino, seta e lana. Le fibre sintetiche sono invece difficilmente recuperabili, anche perché non sempre reggono al taglio e al successivo cucito.

Prima di procedere è necessario verificare alcune condizioni:

  • Consumo: il tessuto non dovrà risultare eccessivamente liso, perché si rischiano strappi sia nella fase di cucitura che quando li si indossa;
  • Colore: un colore sbiadito, magari a causa del sole, non impedisce il recupero dell’abito. Anche perché si può sempre tingere, sia con colori naturali che con gli appositi kit che si trovano in commercio;
  • Fori e strappi: anche indumenti che presentano fori e strappi possono essere recuperati, dipende dal taglio che si vorrà dare al nuovo capo;
  • Macchie: se il tessuto è irrimediabilmente macchiato, difficilmente potrà essere riciclato, a meno di tingerlo con dei colori particolarmente coprenti.

Come riciclare vecchi vestiti

Ma passando all’atto pratico, come riciclare vecchi vestiti? Innanzitutto, è necessario creare un modello su carta del nuovo indumento che si andrà a fare, prendendo rigorosamente le misure e verificando che la stoffa a propria disposizione sia sufficiente.

Dopo, il vecchio abito andrà lavato, tagliato nelle porzioni necessarie e sistemato con l’aiuto della macchina da cucire. Si può eventualmente procedere anche a mano, ma l’operazione richiederà molto più tempo.

Creare strofinacci per le pulizie

Strofinacci

È decisamente il progetto più semplice e diffuso: il modo più immediato per riciclare vecchi vestiti è fare degli strofinacci, da impiegare per le pulizie domestiche. I tessuti che meglio si prestano sono il cotone, per panni adatti a ogni necessità e la lana, da utilizzare per lucidare pavimenti e superfici dure.

Il progetto è semplice. Basta tagliare degli scampoli quadrati da 40×40 centimetri – o di dimensioni diverse a seconda delle necessità – e cucire a macchina un bordo resistente. Si possono anche sovrapporre più strati, per andare ad aumentare il potere assorbente dello strofinaccio.

Riciclare vecchi vestiti: le borse

Un’idea di riciclo creativo molto originale, e anche abbastanza diffusa, è quella di trasformare abiti dismessi in simpatiche borse, da utilizzare per fare la spesa o lo shopping.

Il modo più semplice è il recupero di pantaloni e jeans. Questi andranno tagliati poco sotto al cavallo, quindi sarà necessario cucire l’apertura delle gambe per ottenere un fondo chiuso. Se lo si desidera, si può aggiungere una zip a livello della vita, per chiudere la borsa all’occorrenza.

Per le cinghie, si possono semplicemente aggiungere delle catenelle di recupero, da legare nelle asole in tessuto dove infilare la cintura.

Ricavare pantaloncini dai jeans

Jeans

Dai vecchi jeans arriva un altro progetto altrettanto semplice: riutilizzarli per creare degli shorts oppure dei pantaloncini. È l’idea più immediata per jeans consumati al ginocchio o con strappi sulla porzione inferiore della gamba, ormai non più recuperabili.

Le gambe dei pantaloni vanno tagliate all’altezza desiderata, premurandosi che siano simmetriche, poi si cuce un orlo di circa un centimetro d’altezza. In alternativa, l’orlo può essere sfilacciato, in stile anni ’90.

Riciclare vecchi vestiti: da calzini a pattine

E quante volte capita di indossare un calzino accorgendosi, solo all’ultimo momento, che è bucato? Ma evitiamo di buttarlo, poiché può avere una seconda vita come pattine per la casa oppure per lucidare le superfici dure, dopo ovviamente un’adeguata igienizzazione. Questo è soprattutto vero per calzini in lana, dall’alto potere lucidante, ma anche quelli in cotone.

È sufficiente rammendare il foro e indossare i calzini dopo aver lucidato il pavimento o, ancora, usarli come fossero guanti per spolverare e lucidare.

Riutilizzare vecchie camicie come grembiuli

Camicie

La camicia rappresenta uno degli indumenti più diffusi all’interno degli armadi, in particolare in quelli maschili. Colletti rovinati, macchie e tessuti scoloriti le rendono però inutilizzabili per migliorare il proprio look.

Si possono però trasformare in comodi grembiuli, da indossare in cucina, anche se il progetto non è propriamente fra i più semplici, soprattutto per coloro che non hanno grande dimestichezza con il taglio e il cucito. Bisognerà infatti scucire il colletto e rimuovere le maniche, creando poi dei nuovi orli.

Le maniche stesse non andranno però buttate, perché da queste si ricaverà la comoda cinghia da fissare sul retro della camicia con un paio di punti, per poi legarla comodamente in vita.

Trasformare i maglioni in coperte per cani e gatti

I vecchi maglioni ormai infeltriti, fuori moda oppure ristretti per errori di lavaggio, sono materiale di riciclo ottimale. Se la fibra è naturale, come lana e cotone, è molto facile recuperarne il filato. Innanzitutto si può disfare il maglione, così da ottenere dei gomitoli di filo da riutilizzare per altri progetti.

Ma si possono anche realizzare delle bellissime coperte patchwork per mantenere al caldo gli animali domestici, come cani e gatti.

Per farlo, è necessario ritagliare dai maglioni almeno 25 quadrati da circa 30 centimetri di lato – o dimensioni diverse, a seconda della necessità. Il taglio dovrà avvenire nel piccolo spazio tra file e colonne di punti, affinché il maglione non si disfi. Dopodiché, si fissano i lati con delle fettucce in cotone cucite a punti stretti, bloccando così la lana, poi si uniscono i singoli quadrati con la macchina da cucire.

Riciclare vecchi vestiti: da t-shirt a top

T-shirt

Un altro progetto semplicissimo è quello che permette di trasformare vecchie t-shirt in canotte oppure in top per l’estate. Nel primo caso, è sufficiente scucire le maniche e cucire un nuovo bordo: in questo modo si otterrà uno smanicato, ideale per le attività sportive o all’aperto.

Per il top, si può invece scegliere se mantenere o rimuovere le maniche, a seconda delle proprie preferenze. La maglia andrà però accorciata, poco sopra alla linea dell’ombelico, fissandola poi con un nuovo orlo. Il look a pancia scoperta è molto di moda ed è ottimo per qualsiasi attività, anche quelle fitness, nelle giornate più afose dell’anno.

Trasformare magliette in tappetini

E sempre dalle t-shirt si possono ricavare oggetti utili per la casa, come dei simpatici tappetini per il bagno. Questo perché il cotone è una fibra dal buon potere assorbente e quindi si presta perfettamente per catturare l’acqua che potremmo inavvertitamente spargere in bagno, uscendo dalla doccia.

Si parte tagliando le magliette a propria disposizione in tante strisce verticali, larghe circa tre centimetri e lunghe almeno una ventina. Dopodiché si intrecciano tre strisce alla volta e, poi, si uniscono in lunghezza tutte le trecce realizzate, ottenendo così una lunga corda.

A questo punto, la treccia andrà arrotolata a spirale, fissando ogni giro con dei punti di cucitura con filo resistente, come lo spago. Alla fine si otterrà un comodo tappetino rotondo, capace di assorbire l’acqua, asciugare facilmente e da lavare in modo comodo in lavatrice.

Riciclare vecchi vestiti: coprivasi

Riciclare vecchi vestiti, cucire

In ultimo, un progetto per rendere balconi fioriti, davanzali e giardini sempre più belli. Dai vecchi abiti, soprattutto se colorati o con stampe floreali oppure originali, si possono infatti ricavare degli originali coprivasi.

È sufficiente ritagliare un quadrato di stoffa con lati di circa il 5% più lunghi rispetto all’altezza del vaso, cucire l’orlo e avvolgere il vaso stesso con il panno ottenuto. Quest’ultimo si potrà poi fissare con del nastro colorato, della rafia oppure con della passamaneria di recupero.

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