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Come fare un buon orto biologico?

Anche un piccolo spazio ben si presta alla creazione di un orto biologico, uno spazio coltivato dove si rispettano i ritmi della natura e la biodiversità. Basato sui dettami dell'agricoltura biologica, questa tipologia di orto facilita la fertilità del terreno, non si avvale di pesticidi o altre sostanze chimiche inquinanti e riduce lo spreco idrico. Vi sono tuttavia alcune regole da rispettare, così come una maggiore attenzione rispetto a un orto tradizionale.

Come fare un buon orto biologico?

Fonte immagine: Pexels

L’orto biologico rappresenta un’ottima soluzione per chi ama coltivare ortaggi e verdure, nel modo più naturale e meno impattante possibile. Anche su spazi di dimensioni ridotte, come un piccolo giardino, si possono infatti applicare alcuni dettami dell’agricoltura biologica, una disciplina rispettosa dell’ambiente e delle esigenze naturali delle piante. D’altronde, i vantaggi sono i più disparati: da frutta e verdura più sana e gustosa, perché non contaminata da pesticidi, fino a terreni più fertili, passando per un consumo ridotto di acqua. Ma come fare un buon orto biologico?

Realizzare un piccolo orto biologico è abbastanza semplice, tuttavia è sempre utile valutare il clima tipico del proprio luogo di residenza e le varietà di ortaggi e verdura che si desidera coltivare. Su questo fronte, si consiglia di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, qualche suggerimento.

Come fare un buon orto biologico

Creare un orto biologico, soprattutto se di piccole o medie dimensioni, è un’attività che non richiede eccessivi sforzi. Tuttavia, potrebbe richiedere una dedizione maggiore rispetto a un orto classico e, ancora, la conoscenza di alcune tecniche consolidate da tempo diffuse in agricoltura biologica. Prima di partire, di conseguenza, è utile apprendere alcune delle regole di base di questa tipologia di coltivazione.

Le regole dell’orto biologico

L’agricoltura biologica è una modalità di coltivazione che mette al centro la naturale fertilità del suolo e gli altrettanto naturali ritmi di crescita delle piante, promuovendo la biodiversità, preservando l’ambiente ed escludendo tecniche o soluzioni chimiche che possono essere contaminanti. Per questa ragione, prima di valutare la creazione di un orto biologico, è bene apprendere alcune regole di base:

  • Il terreno non dovrà essere forzatamente lavorando, magari con strumentazioni invasive, per non compromettere la sua naturale fertilità;
  • La concimazione può avvenire solo con fertilizzanti organici e biologici, come ad esempio il compost oppure il letame;
  • Per combattere insetti dannosi e la proliferazione delle erbacce, non si ricorre a pesticidi chimici. Al contrario, si scelgono rimedi naturali e ci si avvale della lotta biologica;
  • Allo scopo di mantenere la fertilità del terreno, si pratica la rotazione delle colture;
  • Per proteggere la biodiversità, si scelgono coltivazioni variegate, preferibilmente locali, e si favorisce l’interazione con la piccola fauna del posto;
  • Per le operazioni di cura dell’orto, non si ricorre a materiali inquinanti – come la plastica – bensì a soluzioni biodegradabili come le fibre naturali;
  • Si dovranno evitare gli sprechi idrici, favorendo anche il recupero dell’acqua piovana.

La preparazione del terreno

Coltivare

Apprese le minime regole di base per la creazione di un orto biologico, il primo passaggio è relativo alla preparazione del terreno. Come già accennato, non si dovranno praticare delle lavorazioni eccessive sul suolo, per evitare di danneggiare il delicato equilibrio tra il terreno stesso e i suoi organismi. In linea generale, prima della semina o del trapianto, si procede con:

  • Una blanda vangatura di superficie, per preparare il terreno alla semina;
  • Una leggera concimazione con soluzioni organiche e biologiche, come il compost, il letame o proposte analoghe.

Se il piccolo appezzamento di terra di cui si dispone è già stato coltivato negli anni passati, per fertilizzare ulteriormente il suolo ci si può avvalere al sovescio, interrando le piante in eccesso della precedente stagione.

La distribuzione degli ortaggi

L’orto biologico non è la soluzione adatta per chi vuole dedicarsi alle monocolture o, ancora, a poche specie di verdure e ortaggi. Allo scopo di incentivare e proteggere la biodiversità, l’orto biologico si fa promotore di una buona varietà di piante coltivate, a volte anche fra di loro abbinate per incrementare la fertilità del terreno o, ancora, circondate da specie ornamentali che possano attirare insetti utili. Per questa ragione la fase di pianificazione dello spazio coltivato, così come la successiva semina e il trapianto, è importante.

In genere, si abbinano verdure e ortaggi dalle radici più superficiali con altre invece dalla crescita profonda dell’apparato radicale. Alcune consociazioni si rivelano poi particolarmente indicate:

  • Sedano e cavoli;
  • Patate con spinaci, finocchi, lenticchie e lattuga;
  • Cipolle con pomodori, prezzemolo, salvia, ravanelli e cetrioli;
  • Carote con cipolle, aglio, melanzane e ravanelli.

La cura della coltivazione

L’orto biologico dovrà poi essere gestito avvalendosi di tecniche e strumenti a basso impatto e, in particolare, preferendo i rimedi naturali sulle soluzioni chimiche. Entrando maggiormente nel dettaglio:

  • Erbacce e parassiti: non si potranno utilizzare pesticidi chimici, poiché contaminanti e dannosi per la biodiversità. Si preferiranno invece soluzioni come l’olio di neem o il sapone molle potassico, entrambi molto indicati contro gli insetti che danneggiano le coltivazione, così con la lotta biologica. Ad esempio, introducendo coccinelle contro gli afidi;
  • Pacciamatura: per evitare la crescita di erbacce e per proteggere le coltivazioni dal freddo, si sceglierà solo una pacciamatura naturale, con corteccia, paglia, foglie secche o fibre di juta;
  • Rotazione delle colture: per mantenere elevata la fertilità del terreno, si procederà ogni anno con il sistema della rotazione delle colture.

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